purtroppo le violenze continuano in Siria. Il movimento della riconciliazione (Mussalaha) sta crescendo. Di più – la verità sul quello che sta veramente succedendo qui in Siria – si rivela sempre di più nell’Occidente. Nel frattempo il “grande” popolo Siriano continua a resistere. Noi preghiamo e lavoriamo con ardore per una pace sollecita e durevole, per la salvezza del popolo e del mondo intero.
P. Daniel
da Mar Yakub, Padre Daniel
venerdì 26 luglio – venerdì 2 agosto 2013
“Mentre tutti dormivano venne il nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò”, così parla Gesù , nel vangelo di sabato nella parabola della zizzania in mezzo al grano (Mt 13, 25). Gesù ci insegna di vedere gli eventi del mondo in un altro modo, più profondo. Qualche anno fa, quando siamo venuti qui in Siria, non abbiamo incontrato una società politica perfetta, ma abbiamo incontrato una società prospera e sicura e abbiamo anche esperimentato l’uguaglianza tra tutti i gruppi religiosi. C’era anche la libertà di religione, l’ospitalità e c’era anche una sana vita di famiglia. Nella vita pubblica, discriminazione, furto e criminalità non erano noti. All’improvviso sono apparse le più orribili atrocità. Si massacrava, si saccheggiava e c’erano attentati in tutto il paese. La società abbastanza armonica si trasformava in un incubo. La “primavera” diventava un “caos”. La stampa informava che c’era una rivolta spontanea di un popolo da tanto tempo oppresso. Chi aveva una profondità più spirituale, aveva già notato dall’inizio che questa era una menzogna. I nemici avevano già da qualche tempo seminato questa zizzania, che adesso si manifestava chiaramente. Wesley Clark, un generale Americano, ha ammesso che la guerra in Siria era già stata progettata – insieme con quattro altri paesi – subito dopo gli attentati alle ”Twin Towers” a New York.
Nel frattempo hanno distrutto l’Iraq sotto il motto di “Libertà per Iraq”! E’ uno dei più grandi crimini contro l’umanità nella storia recente. Rimarranno ancora cristiani in Iraq, a fronte dei 1,3 milioni di cristiani nel 2003 ?
Una cosa simile è successa anche in Libia, che oggi fa pure parte della “collezione primaverile araba ” dell’Occidente. E che pensate dei cristiani in Egitto, Afghanistan e Siria?
Intanto, tutti questi paesi sono una miniera inesauribile di oro per l’industria di armi.
I poveri sono venduti, dice il profeta Amos più di ventisette secoli fa, per servire il potere e la ricchezza delle grandi nazioni e dei dominatori mondiali. E mentre l’Islam ha sempre più libertà e supporto nell’Occidente, i cristiani – gli abitanti originari- invece, sono perseguitati, scacciati e massacrati nei paesi musulmani. Il gruppo russo punk “Pussy Riot” che ha disturbato in modo scandaloso una liturgia santa ortodossa, ha ricevuto in tutto l’Occidente tanta attenzione e supporto. Ma chi difende Amina Tyler chi si trova nella prigioni tunisine perché lei ha osato protestare contro l’oppressione della donna?
Dov’è adesso Amnesty International ? Monsignor Paolo Yazigi, metropolita Greco-ortodosso di Aleppo e Monsignore Gregorios Yohanna Ibrahim, vescovo Siro-ortodosso di Aleppo, sono stati rapiti tre mesi fa. Dove sono le organizzazioni potenti dell’ONU? Che fa la Turchia? I più grandi problemi di questi paesi non trovano le loro origini nella mancanza di “ più democrazia occidentale”. Al contrario. La grande difficoltà oggi, non è la “crisi economica” generale, ma è il male, cioè il peccato che si trova nel nostro cuore e in questo mondo. Il male proviene dal diavolo e i suoi complici, i nemici di Dio e degli uomini, che consapevolmente e segretamente persistono a seminare zizzania. Colui che nega tutto questo, è un ingenuo irresponsabile.
Nel frattempo non permettiamo che questi problemi arrivino a toccare troppo il nostro cuore e cogliamo ogni occasione per fare un po’ di festa. Fadia, la nostra bebè ha il suo primo dentino. Durante il pranzo abbiamo visto qualche immagine della coreografia e danza delle Giornate Mondiali della Gioventù a Rio di Janeiro. Erano bellissime e piene d’ispirazione.
I nostri bambini ballano insieme ad una suora al ritmo della musica Araba con vestiti molto colorati. Si mangia una torta e un piatto tipico: grani zuccherati. Durante i pasti continuiamo a guardare le immagini splendide della gioventù, che balla, prega e testimonia. Infatti, è una glorificazione, non di uomini o delle organizzazioni umane , ma di Dio Padre , nostro Creatore, e di Gesù Cristo, il Salvatore tramite la Croce e dello Spirito Santo, la vera e potente forza di questo mondo. La gioventù canta e giubila, esplodendo di gioia, ma è anche silenziosa in modo impressionante , inginocchiata in adorazione per il Santissimo Sacramento. E ci sono milioni di giovani! Intanto Papa Francesco esorta i fedeli a risvegliarsi e ad andar in giro, determinati – contro l’opinione pubblica – per aiutare i poveri e gli oppressi, dovunque si trovino. Il Papa invita anche i pastori della Chiesa alla strada della riforma nello spirito del Vangelo. Dobbiamo impegnarci soprattutto per la salvezza degli uomini e per la gloria di Dio e non cercare di glorificare le nostre istituzioni religiose o ecclesiastiche. Speriamo che tutto questo sia effettivamente l’inizio di una vera svolta nella nostra madre Chiesa.
Intorno a noi sentiamo incessantemente i rumori sordi delle esplosioni. Ci troviamo comunque ancora in un posto molto pericoloso. Cosi restiamo a mangiare nel refettorio con sacchi di sabbia davanti alle finestre come nelle trincee di lusso della prima guerra mondiale. La sera siamo costretti a ritirarci presto, sedendoci o rimanendo sdraiati, nei nostri rifugi. Questa settimana hanno trovato ragni velenosi nel rifugio delle suore. Chi ha detto che le donne hanno sempre bisogno di tanto tempo per imballare? Non è per niente vero. In poco tempo tutti i materassi e le altre cose erano traslocati in un nuovo posto. Hanno fatto tutto in modo velocissimo. Non c’è stato neanche tempo di prendere una foto di questa fuga. Così usciamo del solito tran tran e c’è un po’ di distrazione. Parliamo del nuovo rifugio: già prima il refettorio era un posto dove si facevano tante cose e adesso non è più un luogo” polivalente” ma è diventato uno spazio “ omnivalente”, cioè un tipo di ripostiglio simpatico che è stato riorganizzato in modo ordinato in vari spazi separati.
Nel frattempo viviamo e soffriamo insieme la miseria del popolo Siriano e del suo paese. Ci sono già 100.000 morti su cui piangiamo. Fabbriche, scuole, ospedali e istituzioni pubbliche sono stati distrutti. Milioni di persone sono profughi in un paese che prima offriva rifugio in modo ospitale a tanti profughi soprattutto di Iraq e Libano. Tanti soffrono la fame e sono senza tetto. Mercoledì sera vediamo sulla televisione Siriana Al Akhbaria un’ampia intervista con Madre Agnes-Mariam sulla situazione in Siria e sopra tutto sul modo concreto della Musalaha, il movimento più importante della riconciliazione. C’è tanto bisogno di dare al popolo il necessario cibo, cura, alloggio, scuola e ri-educazione. Il perdono reciproco e la riconciliazione hanno un effetto di guarigione. Secondo la Madre anche i terroristi hanno il diritto di esprimersi per scegliere un nuovo e buon orientamento di vita. Uno dei progetti concreti è un’iniziativa spettacolare olandese di una macchina ospedale polivalente con tante attrezzature (prezzo mezzo milione) per Homs e speriamo dopo anche una per Aleppo. Vedi: http://helphoms.org
E’ possibile che la miseria senza fine abbia un effetto demoralizzante. Dall’altra parte invece questa situazione implica anche la speranza di una purificazione profonda. Questa sofferenza offre anche la possibilità di una crescita più forte dopo.
La verità su quanto succede qui si rivela poco a poco e vien accettata sempre di più, anche se la Francia la nega in modo ossessivo. Quando la realtà di questa guerra contro la Siria sarà riconosciuta, potrebbe causare una svolta nelle relazioni politiche nel mondo intero.
Monsignor Francis A. Chullikat, rappresentante permanente della Santa Sede all’ONU ha parlato il 23 luglio 2013 della pace in Siria, in cui tutti saranno vincitori al contrario di una guerra dove tutti perdono. Il 25 luglio il Patriarca Cirillo di Mosca con rappresentanti di tutte le chiese ortodosse mondiali, insieme a Putin hanno espresso loro preoccupazione per la tragedia in Siria, dove i cristiani sono minacciati di sparire. Hanno dichiarato: “Sarebbe una catastrofe per l’intera civilizzazione . L’origine della nostra religione si trova qui in Siria!”.
Forse la vera storia è costituita da santi e martiri, come Padre Francois Mourad. Lui viveva l’esempio di Charles de Foucauld e ha fondato il monastero di San Simeone, lo stilita, a Ghassanieh (Nord Ovest di Aleppo). Le chiese sono state distrutte ed i cristiani sono stati rapiti e assassinati. Quando la situazione cominciava ad essere pericolosa anche per lui, egli ha scritto al suo vescovo: “L’amore ha un sinonimo, cioè la sofferenza…e sono pronto a morire per la pace e che la Chiesa si ricordi che io do la mia vita con gioia per tutti i cristiani in questo beneamato paese”. La sua chiesa è stata distrutta e lui è stato assassinato domenica 23 giugno 2013. Padre Francois Mourad aveva solo quarantanove anni.
( traduzione A. Wilking)
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