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Nel nuovo agente 007 Daniel Craig va in pensione al suo posto l’attrice Lashana Lynch

Non è la prima volta che l’Agente 007 cambia aspetto: è stato interpretato da sei attori completamente diversi. Ma ora cambierà anche sesso e colore della pelle.
In No Time to Die, il leggendario James Bond andrà in pensione. Il numero 007 andrà all’Agente 00 Nomi (nella foto), interpretata dall’attrice nera Lashana Lynch. Lei stessa ha confermato questa informazione in un’intervista con la rivista Harper’s Bazaar e la notizia è ormai stata confermata anche dalla Rai.

Praticamente accade che nel corso del film Daniel Craig passerà il testimone alla Lynch perchè lui va in pensione, si vedrà poi cosa succederà nei prossimi film.

In linea di principio, per i fan della spia più famosa della storia, che hanno seguito da vicino la situazione, questa non è stata una sorpresa completa. Daniel Craig, che interpreta Bond dal 2006, ha detto da tempo di essere stanco del ruolo. Nel 2017, ha confermato che il successivo film sarebbe stato l’ultimo nei panni dell’agente 007 – questo film sarà “No Time to Die”.

Ma si parla da tempo anche del fatto che la prossima 007 diventerà una donna. Un tempo, Gillian Anderson, conosciuta in tutto il mondo come Agente Scully di X-Files, era prevista per questo ruolo. Ma la direzione dello studio MGM, ovviamente, ha deciso di quadrare subito l’intensità della progressività, scegliendo non solo una donna, ma anche una dalla carnagione scura. La reazione del pubblico a questa decisione, come previsto, ha provocato sentimenti diversi, molti si sono indignati. La stessa Lynch fa riferimento filosoficamente agli attacchi, affermando che coloro che mostrano disappunto non sono arrabbiati con lei in modo specifico, ma per il principio stesso: qualsiasi attrice nera al suo posto riceverebbe esattamente le stesse tonnellate di odio.

Forse la questione però va inquadrata diversamente. Le preferenze di per sé sono abbastanza irrazionali, per cui si può dire che Trump è antipatico,  possono essere influenzate da altre questioni, che per una saga cinematografica che va avanti da decenni, non necessariamente è il colore della pelle.

Semplicemente certi cambiamenti possono riscuotere plauso oppure no. Siamo legati sempre al personaggio originario, James Bond. Si è legati ad personaggio e anche il ruolo assegnato a Daniel Greig per me è stato abbastanza ‘traumatico’…  La preferenza di un attore è di per sé abbastanza irrazionale, non per ultimo l’immaginario costruito dopo decine di anni intorno ad un personaggio come il fantomatico agente 007.

Per contro, è come se ci fosse una linea guida per tutte le produzioni cinematografiche e televisive. Il cambiamento avvenuto in poco tempo nella produzione cinematografica e nelle piattaforme streaming , aprono al sospetto che recepiscano le manifestazioni in stile Black Lives Matter  e della propaganda Lcbt, ma si sono prese l’onere di un cambiamento di mentalità che va oltre ben oltre la questione  deplorevole del razzismo.

Ovviamente nessuno ha niente contro niente, ma il disappunto è sulla campagna di colpevolizzazione che è sottintesa. Questo mi lascia abbastanza perplesso.

In certi casi cambiare le carte in tavola è una questione controversa. Liquidare il tutto mettendola sul piano razziale come ha fatto la Lynch, è fuorviante.

Stiamo parlando in fondo di uno standard su cui già si stanno costruendo specifiche direttive per accedere competizioni secondo le quali si deve rispettare determinate aliquote di provenienza etnica e di genere (es. vedi qui).

Va bene, sicuramente il film sarà bello da vedere e la protagonista molto brava. D’altra parte è costato 250 milioni di dollari e le scene saranno entusiasmanti. Sfortunata è invece l’uscita prevista per quest’anno che a questo, a causa del coronavirus, ha affrontato molti slittamenti ed ha già sopportato perdite ingenti.

Ora secondo Wired il film potrebbe uscire l’anno prossimo in streaming. Sembra che sia stata offerta da piattaforme come Netflix 600 milioni di dollari. Ma la produzione resiste. Vedremo.

@vietatoparlare

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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