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Quasi tutto ciò che riguarda la vita nel mondo moderno incoraggia una certa superficialità. In questo articolo, Sam Guzman ci parla della potenza del far silenzio intorno a noi per meglio incontrare Dio.
Eccolo nella mia traduzione.
“Le cose più grandi si compiono nel silenzio, non nel clamore e nell’ostentazione di eventi superficiali, ma nella profonda chiarezza della visione interiore; nell’inizio quasi impercettibile della decisione, nel superamento silenzioso e nel sacrificio nascosto”
cardinale Robert Sarah
Quasi tutto ciò che riguarda la vita nel mondo moderno incoraggia una certa superficialità: nelle relazioni, nel pensiero e nella riflessione interiore di qualsiasi tipo. Dal mattino alla notte, siamo assaliti da un flusso di immagini e impressioni, molte delle quali cercano di manipolarci per certi fini.
La quantità è apprezzata rispetto alla qualità, e se possiamo fare qualcosa di più veloce, meno costoso e con meno richieste di tempo e attenzione, lo faremo. Sostituiamo la ricchezza del contatto faccia a faccia con gli SMS e un flusso infinito di effimere interazioni con i social media. Chiediamo una spedizione veloce e gratuita sui milioni di prodotti a nostra disposizione. Acquistiamo robot per aspirare i nostri pavimenti e installiamo dispositivi che ci permettono di controllare ogni dispositivo nelle nostre case con comandi verbali.
In breve, il mercato ci insegna a credere di avere diritto a tutto ciò che desideriamo immediatamente, con il minimo sforzo e al minor costo. Dopo tutto, come proclamano migliaia di spot pubblicitari, “te lo meriti”.
Voglio essere chiaro: non dico tutto questo per screditare ogni aspetto della vita moderna. La modernità, con tutti i suoi benefici, ha in qualche modo migliorato realmente la nostra vita. Non propongo di respingere ogni aspetto della vita moderna. Non solo il ritiro completo sarebbe sconsigliabile, ma sarebbe anche quasi impossibile. Che ci piaccia o no, siamo tutti intrappolati nel modo moderno di essere in varia misura. Siamo tutti consumatori. E’ l’aria che respiriamo.
Ma se da un lato non consiglio un rifiuto totale della modernità consumistica, dall’altro non consiglio un abbraccio del tutto acritico. Faremmo bene a valutare i pericoli del nostro stile di vita guidato dal mercato, perché sono molto reali.
Uno dei pericoli più importanti che dobbiamo affrontare è importare la mentalità consumistica nella nostra vita spirituale. Possiamo facilmente arrivare a credere che la santità possa essere sbloccata rapidamente e facilmente con una facile abilità, una scorciatoia o persino un acquisto – che la santità possa essere ottenuta senza alcun tipo di sacrificio. Dopo tutto, tutto il resto è possibile.
Inoltre, il nostro stile di vita superficiale, guidato dall’impressione, è nemica di qualsiasi vita di preghiera reale. Migliaia di santi e saggi testimoniano che il contatto autentico con il Divino non si trova nel rumore, nell’attività o in molti discorsi, ma solo nella quiete e nel silenzio. “Ciò di cui abbiamo più bisogno per progredire”, dice San Giovanni della Croce, “è l’essere silenziosi davanti a questo grande Dio con il nostro appetito e con la nostra lingua, perché il linguaggio che sente meglio è l’amore silenzioso”.
Silenzio. Questo è il vero rimedio alla modernità. Non riesco a pensare a nessun antidoto migliore di questo al culto della scelta illimitata. Il silenzio insegna la pazienza, e la pazienza dà vita alla preghiera. Il silenzio calma la nostra inquietudine e ci mette in contatto con i valori eterni.
Questo silenzio, tuttavia, non è qualcosa in cui si inciampa o si sperimenta accidentalmente. È qualcosa che dovete coltivare intenzionalmente. Ogni giorno, dobbiamo sforzarci di trovare momenti di pausa e di riflessione, per toglierci dal vapore di impressioni e pubblicità che non fanno altro che suscitare in noi inquietudine e malcontento. Dobbiamo cercare momenti di quiete davanti al Signore nell’adorazione e nel rendimento di grazie, perché in questi momenti di tranquilla comunione si trova la vera guarigione e purificazione.
Soprattutto dobbiamo ricordare che la santità non si può comprare. A differenza di tante cose a nostra disposizione, essa richiede uno sforzo reale, un vero sacrificio e un vero desiderio. In altre parole, la santità richiede la croce. E non ci sono scorciatoie.
Fonte: Catholicgentleman
L’articolo Nel trambusto della vita moderna, il rimedio del silenzio. proviene da Il blog di Sabino Paciolla.
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