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Nelle scuole non festeggiano più Natale ma Halloween sì! (da Informazione cattolica)

Halloween sembra sedurre la cultura italiana e europea, mettendo in discussione l’identità culturale e religiosa. Ma onorare i defunti e celebrare la festa di Ognissanti, invece di aderire a una festa delle streghe che entra in conflitto con la fede cristiana, è fondamentale per essere in sintonia ed aperti al Mistero della vita.
Da Informazione cattolica:

29/10/2023 di Salvatore Balducci

LA QUESTIONE DI HALLOWEEN

Come ogni anno, a fine ottobre, mi trovo puntualmente a cozzare con la questione di Halloween; già da ora si iniziano a vedere, soprattutto nelle scuole, gente che si industria e si agita nel disegnare pipistrelli, fantasmi, zombi, streghe, organizzare feste per il 31 ottobre e proprio non riesco a trovare motivazioni per cui dovrei decidere di aderire e incrementare questa festa. Mi avvampa, piuttosto, la stizza contro questa irresistibile seduzione che, in noi italiani, sembra esercitare tutto ciò che giunge dall’estero!

Nelle scuole non festeggiano più Natale, perché, …si sa, ‘la scuola è laica’ e quando alla fine di dicembre iniziano le vacanze si dice ai bambini che si interrompono le lezioni perché arriva Babbo Natale e la Befana, ma, per carità!, attenzione a non alludere mai alla nascita di Gesù: che imbarazzo il solo nominarlo! Che scandaloso suona questo nome a scuola! (Forse, chissà, ad essere proprio coerenti, si dovrebbe pure cambiare la denominazione ‘troppo allusiva’ che da 2mila anni si dà al 25 dicembre! Ma dovremmo cambiare anche il calendario che inizia a contare gli anni proprio da quella ‘nascita tabù’, come dovremmo occultare la Pietà di Michelangelo, L’ultima cena di Leonardo, I Promessi Sposi, La Divina Commedia e le riflessioni filosofiche di S. Tommaso e S. Agostino). E si vedono maestre, camuffare bene il Natale quale ‘festa della pace’ o ‘della famiglia’, dei regali, di Babbo Natale o della neve, con altrettanta ipocrisia, raccontano che la Pasqua è la festa della Primavera, delle farfalline, dei fiori colorati e delle coccinelle… rinnegando le nostre radici religiose, le nostre tradizioni culturali, la nostra identità. Natale e Pasqua, ‘antiquate feste da bigotti’, vanno, dunque, taciute o, tutt’al più, ‘camuffate’, …ma Halloween… Halloween, no! Come resistere al fascino di una festa che ci fa sentire tanto aperti alle novità, progrediti, originali e al passo con i tempi!?!

Eppure a me sembra lampante: “L’Europa sarà cristiana o non sarà” nel mantenimento della propria identità, non nel suo diniego. Se l’identità si annichilisce e si perde nell’alterità, viene a mancare la conditio sine qua non, il presupposto necessario al confronto e c’è ‘appiattimento’, ‘uniformità’, ‘omogeneità’, ‘monoliticità’ al pensiero unico.

Come, sicuramente, si ribella la mia anima italiana ed europea, che ama e va fiera della sua cultura tanto densa di storia, profonda di valori, ricca di ogni genere d’arte, ancor più si ribella la mia coscienza di cattolico. Halloween vive dell’idea che i morti, nella notte delle streghe, ritornino sulla terra alla ricerca dei corpi da abitare. E questo non è certo compatibile con la mia fede in Gesù Cristo!

Ricordiamo piuttosto di onorare i defunti; ricordiamo di onorare la festività di Ognissanti, perché sono un culto della nostra storia e in maniera particolare il prono sono momenti in cui si apre la speranza per l’eternità. Momenti in cui il Signore ci fa comprendere che la vita nell’aldilà è più ampia di quella terrena. Perché continuiamo a barattarlo con la festa delle streghe?

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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