Categories: Economia

Non essere debitori e dover dimostrare di essere debitori affidabili

necessaria una riforma della BCE

di Vietato Parlare.it

Il punto non è uscire dalla crisi ma vedere cosa l’abbia provocata, se solo la corruzione e insipienza politica o l’esistenza di un progetto europeo malato (o tutto questo insieme) . Inanzitutto il primo errore  (se ne è straparlato , ma senza fare nulla) ,  è che è stata creata in europa  una moneta unica prima di raggiungere l’unione politica europea e si è  creata una Banca Centrale che per statuto non risponde all’autorità politica ma ai privati:  fondi, assicurazioni e banche,  proprio coloro che non vogliono altro che la svendita dei beni degli stati, e a buon mercato. Per fare questo essi prima mettono discredito sugli stati, così tutti si precipitano a vendere facendo crollare le borse dei titoli di stato, quindi  essi speculano con gli strumenti derivati e poi quando gli stati emetteranno nuovi titoli dovranno concederli con lauti interessi indebitandosi ulteriormente (ed ogni punto percentuale di aumento dell’interesse sui titoli corrisponde a circa 35 miliardi di euro di interesse). Il passo successivo è poi svendere i beni dello stato , le “privatizzazioni” e c’è da scommetterci che questa sarà la ” fase due” della manovra.  Dire quindi  di essere  “contro” o “a favore” il governo Monti è  fuorviante, e distoglie dal problema vero, ma l’antagonismo sembra essere ormai il solo giudizio che il popolo italiano sappia concepire ed esprimere.

Infatti il problema non è la legittimità democratica del governo  Monti, ma non aver eliminato l’inefficienza del sistema e essere ancora in balia  della speculazione internazionale  (nonostante il nostro Paese possieda fondamentali economici solidi ) ,  che i nostri governi intervengono punendo il proprio popolo piuttosto che ridurre le spese inutili , che continuino a dare completa autonomia alla BCE anzichè   legiferare per una riforma della BCE ,  o ad esempio per proteggere almeno i titoli di stato , e non lo si fa per non  dispiacere ai mercati (non c’è da meravigliarsi sono gli stessi uomini di questi poteri forti che governano l’uropa).

In tal senso difficilmente si interverrà in quanto il progetto europeo prevalente  è   caratterizzato dalla supremazia dell’economia e della finanza su ogni altro aspetto della società, é un progetto di bene  che fa dipendere la vita umana dal progresso economico crescente, con tutto ciò che esso socialmente   implica.  Questi poteri naturalmente non dicono cosa in realtà sta accadendo perchè non si vuole che si sviluppi nella società un pensiero diverso.

Si sta  realizzando una visione di mondo che ha come obiettivo l’obiettivo gli affari e la  “felicità” , cioè  avere a disposizione una grande quantità di merci e di servizi a buon mercato, con basso costo del lavoro e con meno tutele,  e cioè quel progresso , così come lo concepisce il capitalismo nell’accezione deteriore del termine.

Il problema è duplice:

1) In difformità da quanto pensato dai padri fondatori del progetto unitario europeo, si è pensato che l’Europa potesse essere unificata dall’euro, dalla moneta, prima che politicamente. Questo progetto, nonostante la crisi attuale, provocata proprio dall’euro, non è stato mai accantonato, ne modificato.

2) La moneta che abbiamo in tasca non è la moneta di uno stato ma di un’entità astrattache non esiste politicamente, emessa da una banca privata, che emette a debito gravato da interessi.

La “fase 1” della manovra risponde a questo progetto, ha colpito le classi più deboli e soffocherà l’economia: una manovra così sarebbe stata facile farla anche prima, ma era ingiusta, recessiva.
La BCE  non ha voluto agire come prestatore di “ultima istanza”, scegliendo di avere una moneta forte a scapito delle economie in difficoltà sotto attacco speculativo. Ma si sono fatti male i conti perchè  la quantità di liquidità che la BCE dovrà iniettare nel sistema bancario rischia di essere superiore all’importo che sarebbe stato necessario per stabilizzare i mercati dei titoli di Stato. Il totale delle passività delle banche europee è infatti tre volte maggiori delle passività dei governi dell’Eurozona .
Sono proprio le banche private che la BCE per prime ha soccorso elargendo pochi giorni fa prestiti  al tasso di interesse dell’1% che le stesse stanno reinvestendo speculando ancora. La BCE ha quindi aiutato ad aumentare il debito pubblico italiano a favore delle banche,  (invito a leggere su Avvenire l’articolo di Giancarlo Galli  a pag 8 di mercoledi 28 dicembre “le banche speculano con i fondi della BCE”). Cioè se le banche guadagnano è denaro loro, se le banche hanno debiti perché ha creato denaro inesistente, denaro creditizio,  è debito nostro e la BCE le finanzia.

La BCE ( costituita da privati e anche da Banche di paesi che neanche hanno aderito alla UE) non deve emettere più a debito, per giunta  gravato da interesse di emissione ( questo in Italia è vietato dirlo nei salotti buoni ed in pubblico).  Ma bisogna denunciare che questo modo di operare è anomalo :  si dovrebbe emettere a debito solo per cifre superiori al PIL prodotto, invece dalla BCE tutta la moneta stampata è emessa a debito.

Gli altri problemi che abbiamo in Italia li conosciamo, dobbiamo solo decidere a quale prezzo risolverli e se per  risolverli   accettiare che lo si faccia per via autoritaria con una sospensione della democrazia . Dobbiamo decidere se vogliamo mettere la moneta e il guadagno slegato dal lavoro come base della nostra convivenza o se vogliamo tornare ad essere realmente protagonisti della nostra esistenza. Un popolo per esercitare questo diritto deve avere la sovranità monetaria, deve poter battere moneta, avere strumenti legislativi per proteggere l’economia reale da quella speculativa. Ma come vediamo , con il Trattato di Mastricht, con il Trattato di Lisbona e con il MES. quello che si sta delineando è la strada  dei banchieri e dei poteri forti che cercano di risolvere prima i loro problemi e la loro ricetta è il finanziamenti da parte del popolo del loro debito e quindi privatizzare e cioè svendere i beni dello stato, perchè sia completata l’opera, e questa sarà la fase 2 della manovra…

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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