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notizie dalla Siria ( Mar Yakub) da padre Daniel

Mar Yakub: venerdì 11 – 18 ottobre 2013  (fonte Ora Pro Siria)

Una piacevole visita di famiglia come prima della guerra
E’ sempre più freddo e per questo bisogna cambiare le finestre rotte. Perciò venerdì è arrivato un fabbro del villaggio vicino, che ha portato anche sua moglie e i loro due piccoli bambini. La coppia ha una buona relazione con il monastero fin dall’inizio; io non avevo mai visto questa famiglia. Mentre il fabbro fa suo lavoro, le moglie e le due bambine assistono all’Eucaristia. Loro sono cristiane. Alla fine della Messa anche il marito chiede di ricevere la Santa Comunione. Dopo la Messa mi chiedono di benedire e pregare sopra il bambino, perché ha una ferita al piede. Le nostre due ragazzine di dieci anni sono molto felici di occuparsi dei due bambini piccoli. Durante il pranzo siamo tutti riuniti e parliamo. I genitori raccontano che ultimamente la situazione in loro villaggio è quasi ritornata alla normalità. Anche dal punto di vista economico la vita sta migliorando. Qualche prezzo è ancora quattro volte più alto di prima della guerra, ma il governo sta prendendo provvedimenti di venire incontro alla popolazione. Pane e alimenti di base sono tornati come prima, cioè ad un prezzo minimo. Anche sull’abbigliamento  sono stati presi provvedimenti favorevoli, così che la gente del villaggio si può rifornire con abbigliamento caldo. La visita di questa famiglia rievoca ricordi del modo libero e cordiale con cui eravamo abituati ad incontrare/frequentare la gente locale prima della guerra.
Aggiungiamo che martedì, il 15 ottobre abbiamo fatto una piccola festa per Santa Teresa d’Avila. Con San Giovanni della Croce, Santa Teresa di Avila ha riformato l’ordine del Carmelo e durante questi due decenni ha fondato venti monasteri in tutta la Spagna. Oggi è per noi un giorno feriale, ma la sera si festeggia con scenette e danze con vestiti adatti. La serata dura più a lungo che normalmente.

Un’impresa grandiosa e drammatica per tutta la Siria
Domenica, 13 Ottobre è stata dichiarata  dal papa Francesco – nell’ambito dell’anno delle fede – “la giornata della Madonna” con lo scopo di consacrare, ancora una volta, il mondo intero al Cuore Immacolato di Maria. Eccezionalmente, la statua della Madonna sarà trasportata a Roma. Da maggio a ottobre 1917, la Madonna è apparsa a tre bambini, Lucia, Francesco e Giacinta, per avvertire il mondo ed esortarlo alla conversione, alla preghiera e alla penitenza. Adesso siamo quasi un secolo dopo e il mondo si trova di nuovo in uno stato avanzato di malvagità, decadenza morale e paralisi sociale.
Mentre ci stiamo preparando per questa giornata, siamo all’improvviso allarmati da una situazione drammatica: migliaia di persone sequestrate dai ribelli alla periferia di Damasco e che sono minacciate di essere escluse da tutti gli approvvigionamenti. Perciò decidiamo di estendere le nostre preghiere con un’adorazione notturna anche nella notte tra sabato e domenica.
Qui segue il rapporto di prima mano degli eventi.

Sabato, 12 ottobre
Alle 11.00 madre Agnes-Mariam e suor Carmel vanno a Muadamiyet-al-Cham, che si trova alla periferia di Damasco, insieme con il servizio di soccorso della Mezzaluna Rossa e con il ministro degli Affari Sociali, la signora Kinda al-Chammat e con l’esercito. Sopra gli archi che danno accesso alla città, dodici cecchini hanno occupato il posto. Madre Agnes-Mariam prende in modo risoluto una bandiera bianca e cammina insieme con suor Carmel verso una quarantina di capi dei gruppi armati che hanno preso in ostaggio migliaia di persone comuni per impedire l’azione dell’esercito. Adesso questi gruppi armati minacciano questa povera gente sequestrata di impedire gli approvvigionamenti. C’è una confusione indescrivibile e ci sono colpi di fucile e si grida che non ci saranno più dei vivi che ne usciranno. Madre Agnes-Mariam dice a suor Carmel di pregare e loro cominciano a invocare il nome di Gesù . All’improvviso c’è silenzio e c’è modo di parlare e di trattare sulla liberazione dei sequestrati. Soltanto alle ore 16.00 la gente è liberata, qualcuno è intorpidito della paura e i bambini sono indeboliti. I soldati baciano i vecchi sulla fronte in segni di rispetto. La gente abbraccia madre Agnes-Mariam. I più indeboliti sono portati alle ambulanze, gli altri nel pullman. Sono trasportati in una scuola di Damasco, dove il governatore Hussein Khallouf ha approntato le cure e l’aiuto necessario. Tutti hanno perso loro carte d’identità. 2000 persone sono liberate. Domani ci sarà ancora da liberare altri 1500 civili e anche un gruppo di ottanta soldati. Poi c’è anche da trattare con i gruppi armati di accettare di deporre le armi. Tuttavia i terroristi hanno ancora sequestrato due persone. Sulla strada del ritorno si devono passare ancora tanti posti di blocco messi dall’Esercito Nazionale, dall’Esercito Libero e dai terroristi. Passando i posti di blocco, sequestrano ancora dodici persone e ci vuole di nuovo una trattativa per liberarli.

Domenica, 13 ottobre
Oggi sono stati liberati altri 1500 civili, ed il tutto è stato ripreso e documentato dalla TV. Noi vediamo immagini molto commoventi. Nel telegiornale si afferma che Fadia Laham (Madre Agnes-Mariam) ha organizzato l’intero coordinamento. La madre Agnes-Mariam conta che questi fatti appena avvenuti in Muadamiyet-al-Cham siano un esempio per le prossime trattative di pace.
Lunedì, 14 ottobre
Grande difficoltà. Queste operazioni sono piene di rischi, e non tutti se la sentono di rischiare. Ci sono tanti malintesi con il ministro. Nel frattempo continuano ad arrivare tantissime domande da parte dei  sequestrati per essere liberati e aiutati. In questa regione, ci sono state uccisioni di massa, cui hanno partecipato anche Francesi, che sono presi come esempio per le altre regioni della Siria. In questa regione sono attivi i più fanatici terroristi. Ci sono però anche dei ribelli che vengono dalla madre Agnes-Mariam piangendo e dicendo che si sentono d’accordo con lei.
Martedì, 15 ottobre
La situazione sta migliorando e c’è speranza di una liberazione. Il ministro dà il suo supporto totale alla madre Agnes-Mariam e parla anche di una medaglia per “la Donna della Pace”.
Mercoledì, 16 ottobre
Sono pronti: trentacinque pullman, dieci ambulanze e una trentina di volontari per evacuare tra 1000 e 2000 persone. Madre Agnes-Mariam e suor Carmel sono già in cammino verso gli archi che danno accesso alla città, quando, 200 metri più lontano cade una bomba sulla strada e ferisce qualche bambino. L’esercito ordina a tutti di ritornare. Le ambulanze e i pullman ripartano vuoti. Cadono altre bombe. Era una trappola dei terroristi che volevano infiltrarsi per uccidere i generali presenti. Comunque l’esercito era all’erta e ben preparato. Però la liberazione non c’è stata . Madre Agnes-Mariam resta in contatto con i ribelli per trattare per la loro resa. I combattenti Siriani che deporranno le armi e si arrenderanno, riceveranno un salvacondotto e potranno ritornare alle loro famiglie.

Siria sulla strada della liberazione

La Siria – già da prima – ha sempre conservato la sua indipendenza contro l’imperialismo occidentale e ha rifiutato tanti doveri internazionali insensati, che sono stati inventati e imposti da questo “nuovo ordine mondiale”, con il solo scopo di minare la sovranità di un paese. La Siria non è mai caduta in questa trappola: tasse ambientali, tasse sul lavoro e sulla produzione e su ogni forma di energia… Nonostante il fatto che dal punto di vista politico c’era poca libertà personale in Siria, la vita era molto economica, molto sicura e armonica. La libertà e l’ospitalità che noi abbiamo provato in Siria prima della guerra, già da secoli non era più concepibile in nessun paese occidentale.
Tanti segni indicano che la Siria risorgerà lentamente. L’importanza di questo è da paragonare con l’importanza della liberazione del popolo Ebraico dall’Egitto nel 13° secolo avanti Cristo, quando Mosè ha condotto il popolo d’Israele dalla schiavitù fuori dall’ Egitto. Mosè ha guidato il “Popolo di Dio” nella terra promessa dopo un lungo viaggio attraverso il deserto. Questo esodo è stato l’evento più importante nella storia di Israele e anche il prototipo di ogni liberazione. Gesù Cristo, il Messia di Israele, Figlio di Dio e Salvatore del mondo, come un nuovo e definitivo Mosè, ha dato il più profondo senso a questa liberazione con la sua morte sulla croce e con la sua risurrezione.
Questa  è la nostra fede. E noi crediamo e confidiamo che anche adesso Lui sarà il Liberatore finale della Siria.

con affetto, Padre Daniel

    traduzione  A.Wilking

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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