Un incendio pieno di significato
Articolo da LETTRE DE CAUSEUR, quotidiano francese di informazione online – 16 aprile 2019
di Hadrien Desuin
Traduzione di Claudio Forti (Libertà e Persona)
L’incendio che lunedì sera si è sviluppato nella cattedrale di Notre-Dame di Parigi è pieno di aspetti simbolici. Dopo le profanazioni, gli scandali sessuali, lo svuotamento delle chiese, non ci sarà dunque risparmiato nulla?
Ci sono delle giornate particolarmente nere nella storia della Francia, quando tutto si sprofonda sotto i nostri piedi. Quando la mente si spegne e si rimane soli in mezzo alle macerie. Io avevo il presentimento che questo triste momento sarebbe venuto. Qualche giorno fa si era sfiorata la catastrofe a Saint-Denis e a Saint-Soupice, (link nell’originale). Due autentici miracoli. Ma in questo caso era decisamente troppo chiedere altrettanto ai santi protettori della capitale. L’incendio della cattedrale di Parigi, di lunedì 15 aprile 2019, sarà segnato come una pietra nera. (Oltretutto mentre i cattolici iniziano la Settimana Santa. Ndt). Grazie a Dio nessuna vittima civile, ma una grave disfatta, come quella del 10 maggio 1940 a Sedan (Altro link).
Ci sono momenti in cui lo spirito vacilla.
Come tutti, al principio non riuscivo a comprendere. Il nostro cuore vacilla in quei momenti e i nostri occhi si riempiono di lacrime. Ci si aggira per la stanza senza saper che fare, come quando una persona cara è improvvisamente ghermita dalla morte. Ma qui non sono altro che delle pietre! Si sente il desiderio di parlarne con qualcuno. “Alla fine non è che una vecchia signora, Notre-Dame”. La nostra madre di Parigi sparita in un braciere ardente. La nostra Giovanna d’Arco di pietra. Si, le pietre della storia della Francia, che erano vive, stanno crollando.
Ho avuto l’impressione di assistere in diretta alle rovine lasciate da un bombardamento o dalla caduta di una antica (e direi, gloriosa), civiltà. La cristianità ridotta in cenere. Rimangono solo le telecamere della BMF TV e un pianoforte su cui piangere. Ma è troppo poco.
Un odore di Apocalisse.
Le nostre cattedrali si stanno svuotando ormai da molti anni. Solo vecchie mura e statue da restaurare. È tutto ciò che resta della nostra fede, della nostra identità. Non ci sarà dunque risparmiato nulla, a noi, che in questi ultimi 40 anni abbiamo visto morire la Chiesa di Francia? Le chiese distrutte a colpi di pala, i preti pedofili, i cardinali condannati, persino il papa è rannicchiato a terra. Ed ora il tesoro di Parigi che brucia, mentre si stanno costruendo, per così dire, le moschee-cattedrali. Si, c’è un odore di inferno e di apocalisse. (Se non fosse per le meravigliose immagini trasmesse dalle TV di tutto il mondo, della folla – composta principalmente da giovani, molti in ginocchio, in preghiera -, ci sarebbe davvero da disperare! Ma la Pasqua vicina ci ricorda il trionfo di Cristo sul male e sulla morte! Ndt).
Francia, figlia prediletta della Chiesa, che cosa abbiamo fatto della tua cattedrale? Nemmeno le rivoluzioni e le guerre erano riuscite fino ad ora ad attentare al tuo centro più sacro. Questo monumento, in cui sono stati celebrati i personaggi più importanti della Francia, come Chateaubriand, Balzac, Ugo, Nerval, Claudel e molti altri. E la vecchia struttura crolla proprio nel corso di questo orgoglioso XXI secolo, su di esso e sul suo progresso. La nostra struttura, le nostre fondamenta, la nostra storia.
Mio fratello, entrato in seminario, innamorato folle di questo patrimonio, aveva già capito tutto. Giovanna d’Arco, San Luigi, de Gaulle e tutto il popolo francese ci guardano. Parigi brucia, ed esse ci supplicano di ricostruire l’edificio. (Soprattutto l’edificio spirituale da cui sono nate le cattedrali, le università, gli ospedali, la santità, la carità e la scienza. Ndt). Sì, la Francia può morire. Questo è il messaggio che ci trasmettono le fiamme di Notre-Dame de Paris.
(L’articolo successivo ha un titolo che può essere la conclusione di questo: “Notre-Dame, perché ci hai abbandonato”. Ndt).
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