le nuove autorità siriane capeggiate dal terrorista al Golani , capo di Hay’at Tahrir al-Sham (HTS) hanno scelto Anas Hassan Khattab, noto anche come Abu Ahmed Hudood, come capo del servizio di intelligence generale del Paese. Questa nomina segna un ulteriore consolidamento del potere di HTS, un gruppo che si è evoluto dall’ex Fronte Al-Nusra, affiliato ad Al-Qaeda. Questo gruppo, come del resto tutto l’agglomerato di gruppi jhadisti che hanno lacerato la Siria, stanno mettendo in atto una dura repressione in Siria, con sconti momentanei per ingraziarsi l’occidente, sdoganare i gruppi dalla loro pessima fama e far rimuovere sanzioni.
Chi è Anas Hassan Khattab?
Khattab, figura centrale nella rete jihadista siriana, è stato uno dei co-fondatori del Fronte Al-Nusra assieme a Abu Mohammad al-Julani, il leader di HTS. Già nel 2013, Khattab ricopriva il ruolo di emiro amministrativo del gruppo, un titolo che comportava il controllo strategico delle operazioni militari e amministrative. Si dice che abbia guidato la sua cerchia di fedelissimi con un seguito di guardie del corpo altamente addestrate, un privilegio raro tra i leader jihadisti.
Curiosamente, il Fronte Al-Nusra nacque durante i primi anni della guerra civile siriana, quando il conflitto si trasformò da una rivolta popolare a una complessa guerra a più fronti, attirando finanziamenti e combattenti da tutto il mondo. Fu proprio la sua capacità di raccogliere fondi, pianificare attentati e mantenere una rigida disciplina che rese Khattab un personaggio centrale nelle operazioni jihadiste.
Il legame con Al-Qaeda e le sanzioni internazionali
Khattab è stato inserito nella lista nera del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite come terrorista affiliato ad Al-Qaeda, il che significa che è stato riconosciuto colpevole di aver partecipato a operazioni di finanziamento, pianificazione e realizzazione di atti terroristici. Negli stessi anni, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti lo ha sanzionato per “aver agito per conto di Al-Qaeda in Iraq”, un’accusa che riflette il suo ruolo nella rete globale di Al-Qaeda. Tra il 2012 e il 2014, Khattab si è distinto per la sua capacità di stabilire canali finanziari attraverso paesi del Golfo come il Qatar, spesso utilizzati per finanziare operazioni militari in Siria.
Un governo di ex terroristi: Al-Shibani Ministro degli Esteri
La nomina di Khattab non è un caso isolato. Recentemente, il governo sostenuto da HTS ha nominato Al-Shibani, un altro fondatore di Al-Qaeda in Siria, come Ministro degli Esteri. Questo sviluppo rappresenta una svolta drammatica per un gruppo che, originariamente, era stato designato come organizzazione terroristica da gran parte della comunità internazionale.
Al-Shibani, veterano di Al-Qaeda con anni di esperienza sul campo, si dice abbia giocato un ruolo chiave nel coordinare operazioni transfrontaliere tra Siria e Iraq durante il periodo più intenso della guerra contro l’ISIS. La sua nomina segnala non solo l’istituzionalizzazione di ex terroristi, ma anche la crescente accettazione internazionale di figure che un tempo erano nemici dichiarati dell’Occidente.
Il doppio gioco della politica occidentale
Questa evoluzione suscita interrogativi inquietanti sulla direzione della politica internazionale. Come può l’Occidente, che per decenni ha costruito la propria narrazione sull’inflessibile lotta al terrorismo e che ha affermato di rimanere in Siria per combattere il terrorismo, tollerare e persino appoggiare un governo composto da figure con un passato così profondamente segnato da azioni criminali e terroristiche? Ciò che è più stupefacente è che questa non è un’anomalia isolata, ma piuttosto l’ennesima dimostrazione di come, in Siria – ma anche in altri paesi – l’occidente ha deciso le proprie alleanze strategiche subordinando le proprie scelte al puro opportunismo, a scapito di qualsiasi coerenza con i principi morali tanto proclamati.
Tuttavia, molti, nonostante queste evidenze siano così eclatanti, continuano a vivere nell’illusione che il sistema occidentale sia il custode di un mondo libero e governato da autentici valori democratici. La realtà, invece, si allontana sempre più da questa immagine idealizzata. L’unica libertà veramente promossa e protetta è quella del consumo, mentre i meccanismi di controllo diventano sempre più meticolosi e stringenti, lasciando poco spazio ad altre forme di autonomia o dissenso.
Emblematica, in questo scenario di progressiva degenerazione, è la nomina di figure come Khattab e Al-Shibani. L’Occidente non solo chiude entrambi gli occhi sui crimini passati, ma lo fa con consapevolezza e deliberazione. Tale atteggiamento risponde a una logica che privilegia la conservazione della propria influenza e dominio sulla regione e a contrastare il crescente peso di potenze regionali concorrenti, come la Russia e l’Iran.
Curiosità e contesto storico
- HTS e la transizione da Al-Qaeda: Hay’at Tahrir al-Sham ha cercato negli anni di dissociarsi ufficialmente da Al-Qaeda per guadagnare maggiore accettabilità internazionale, ma molti dei suoi leader, incluso al-Julani, rimangono profondamente legati a quella rete.
- La base operativa: HTS prima della caduta di Assad ha controllato principalmente la provincia di Idlib, una regione strategica nel nord-ovest della Siria, vicina al confine turco. Questo territorio era stato descritto come l’ultima roccaforte dei ribelli, ma è stato anche il teatro di frequenti scontri con le forze del governo siriano e con i gruppi jihadisti rivali.
- Il ruolo della Turchia: Ankara mantiene una presenza significativa nella regione di Idlib e, pur non collaborando apertamente con HTS, ha spesso appaoggiato e sostenuto le sue attività per contrastare l’avanzata delle forze di Bashar al-Assad.
Credo che ormai il vaso di Pandora sia stato scoperchiato e si veda chiaramente come le potenze occidentali si siano destreggiate nel coltivare i propri interessi geopolitici di dominio regionale, anche se ciò ha significato la legittimazione di ex terroristi, l’impoverimento e la morte di centinaia di migliaia di persone, insieme all’esodo della maggior parte dei cristiani storici di quella terra.