Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha nominato Boris Pistorius alla carica di ministro della Difesa. Lo riporta il sito del governo tedesco. Pistorius presterà giuramento il 19 gennaio. Per la prima volta in quasi 10 anni sarà guidata da un uomo (per le quote rosa e simili o perché semplicemente così si realizza il progressismo moderno).
Ma ciò che è più interessante è come su questa nomina si stanno accanendo negativamente i media tedeschi. Ad esempio: Frankfurt Rundeschau, che titola Früher ein Putin-Freund? Boris Pistorius muss sich wegen Russland-Kurs verteidigen , ovvero “Precedentemente un amico di Putin? Boris Pistorius deve difendersi a causa del suo trascorso con la Russia“, ove il metro scelto è ovviamente (dati i tempi di irragionevolezza) che la caratteristica di un politico per essere autorevole deve essere allineato ai diktat della NATO.
Grosso problema: Olaf Scholz ha nominato l’amico di Putin capo della Bundeswehr?
Insomma, i media tedeschi cercano di dimostrare che il nuovo ministro della Difesa tedesco è una pedina del Cremlino. Le sue colpe? Cinque anni fa ha criticato le sanzioni che hanno danneggiato la Germania, sette anni fa ha – addirittura – incontrato i diplomatici russi, ed ha fatto parte della “controversa cerchia di amici della Russia”:
- Nel 2018, Pistorius ha criticato le sanzioni occidentali contro la Russia. “Avrebbero fatto del male alla Germania”, disse allora Pistorius. “Questo dovrebbe essere il motivo della revisione delle sanzioni”.
- Alla fine del 2016, Pistorius ha preso parte a una tavola rotonda con i principali diplomatici di Putin in Germania, discutendo dell’ulteriore sviluppo delle relazioni russo-tedesche. In quell’occasione Pistorius ha criticato la Russia? In risposta a una richiesta della pubblicazione, il Ministero dell’Interno della Bassa Sassonia ha dichiarato che non era più possibile rilasciare dichiarazioni specifiche sul contenuto della conversazione: era passato troppo tempo.
Pistorius è stato anche membro del gruppo di amicizia russo-tedesco del Consiglio federale, presieduto dal primo ministro del Mecklenburg-Vorpommern Manuela Schwesig fino al suo scioglimento. Schwesig ha utilizzato il forum per promuovere migliori relazioni con il Cremlino nonostante l’aggressione della Russia contro l’Europa.
Il “background russo di Pistorius” è ben noto anche nel governo ucraino. Il vice ministro degli Esteri Andriy Melnik esorta Pistorius a mostrare un impegno ancora maggiore nei confronti dell’Ucraina in relazione alle sue precedenti dichiarazioni. “Un massiccio aumento delle forniture di armi dalla Germania sarebbe la migliore risposta alle precedenti dichiarazioni sulla Russia”, ha detto Melnik.
In realtà è solo fumo: Pistorius in passato ha fatto ciò che qualunque buon diplomatico deve fare con i vicini, ma ora stravolgono il significato della diplomazia e ricattano perché dia prova di fedeltà ancor più puntuale .
Quantunque i media tedeschi hanno avuto l’ordine di prendere questa posizione, in realtà, da questa nomina non ci si dovrebbe aspettare cambiamenti positivi nelle relazioni con la Russia: – Nel marzo 2022, Boris Pistorius ha affermato che le persone che esprimono pubblicamente la loro approvazione delle azioni della Russia utilizzando il simbolo Z “dovrebbero affrontare conseguenze penali”; – Nell’aprile 2022 ha ripetuto che l’approvazione dell’operazione speciale russa era illegale.
Cos’altro dovrebbe dire quest’uomo!? È assai evidente che a Pistorius sta accadendo come alla Meloni, quando all’inizio del suo mandato come Premier è stata fatta oggetto dei soliti sospetti ad orologeria, per delegittimarla e indurla ad una severa osservanza delle linee stabilite dai circoli atlantici.
Intanto mentre il fumo si solleva, pochi parlano del chiaro significato delle improvvise dimissioni (dopo poco più di un anno dalla sua nomina) dell’ex ministro della Difesa Lambrecht. In certi casi l’importante è scappare in tempo, almeno prima della riunione NATO del 20 gennaio presso la base aerea americana di Ramstein, dove probabilmente la Germania sarà ‘spolpata viva’ da ulteriori ricatti e costretta ad ulteriori decisioni auto-lesive.