Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha recentemente manifestato la sua preoccupazione per il fatto che Israele continua a sostenere i miliziani radicali islamici. La situazione è descritta in un report delle Nazioni Unite dell’ 8 giugno, redatto in base alle indagini ed alle osservazioni delle forze Onu d’interposizione, presenti sul Golan. Il documento conferma autorevolmente quando già noto: Tel Aviv sostiene e supporta le milizie legate ad al Qaeda che combattono il governo siriano sulle alture del Golan e nella parte meridionale della Siria.
Secondo il documento, l’esercito israeliano ha incontrato i miliziani anti-siriani almeno 16 volte nelle zone di confine che includono il Monte Hermon, la zona di Quneitra e le Alture del Golan.
Alcuni giorni fa, il Wall Street Journal ha intervistato il portavoce di una milizia (Combattenti del Golan) legata ad al Qaeda che combatte l’esercito siriano sul Golan, ha ringraziato l’esercito siriano per l’appoggio continuamente fornito ed ha ammesso:“Se non fosse stato per Israele, non avremmo mai potuto tenere testa all’esercito siriano di Assad”.
Se la collaborazione con al Qaeda è certa, qualche sospetto di connivenza potrebbe esserci anche con ISIS giacche il ministro israeliano Moshe Ya’alon, alcuni mesi fa ha rivelato che l’ISIS “si era scusato, per aver bombardato erroneamente Israele per la prima volta”.
Le azioni offensive di Israele in Siria sono state innumerevoli. Le forze armate israeliane hanno compiuto nel corso dei sei anni di conflitto in Siria, decine e decine di incursioni aeree contro strutture governative siriane. Gli attacchi sono sempre stati giustificati come azioni finalizzate a contrastare il potenziamento di Hetzbollah in Libano. Tuttavia questo tipo di giustificazione fa acqua da tutte le parti in quando ci sono evidenze che tali azioni sono state lanciate chiaramente come cobelligerante per avvantaggiare spregiudicatamente i terroristi in funzione anti-siriana.
L’ultimo episodio è di ieri: l’esercito siriano stava rispondendo ad un attacco di al Nusra nella città di Al-Baath nella provincia di Quneitra sul Golan; nel corso di questi combattimenti, una dozzina di proiettili vaganti finivano in territorio israeliano sul Golan. A seguito di questo incidente, il quotidiano israeliano Haaretz ha riferito che l’aviazione israeliana ha ritenuto bene di colpire postazioni dell’esercito siriano in Siria, come ormai consuetudine. Secondo il canale televisivo Al-Mayadin, l’aviazione di Tel Aviv ha colpito due carri armati , alcuni pezzi di artiglieria ed ha causato la morte di due soldati siriani.
Israele è preoccupata perché nella città di Daara due giorni fa, si è arrivato ad un accordo di sospensione dei combattimenti tra le parti.
Sulle alture del Golan Israele ha scoperto un grande giacimento di gas e petrolio e questo – secondo un modo malsano di concepire ‘il profitto’ – è un incentivo in più per proseguire la guerra.
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