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OPCW accusa il governo siriano per un attacco chimico del 2017 ma l’indagine è basata sulle prove dei jihadisti

Secondo l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW), nel marzo 2017, l’esercito siriano ha effettuato attacchi chimici nella località di El Latamna (Homs, Siria).

Precisamente, l’OPCW ha incolpato il governo di Damasco per tre casi di utilizzo di armi chimiche nella Siria nord-occidentale nel 2017. In proposito, il giornale tedesco Deutsche Welle (DW) ed in Italia Globalist,  riportano che gli esperti dell’OPCW hanno pubblicato un rapporto mercoledì 8 aprile, in cui si afferma che l’Aeronautica siriana ha usato il gas nervino sarin e il gas clorino durante i bombardamenti della città di Latamna il 24, 25 e 30 marzo 2017. Di conseguenza, 3 persone sono morte, altre 100 sono rimaste ferite. Nel 2017, questa città era ancora in territorio controllato da ribelli e jihadisti nella zona di Idlib. E’ anche rilevante che le indagini sono state compiute da remoto esaminando le prove fornite dagli stessi jihadisti militanti.

Per una migliore valutazione della vicenda, occorre un breve ‘insight’ ad altri precedenti accuse dell’OPCW…

Si capisce bene che gli attacchi riferiti si fossero realmente verificati, l’esercito siriano non avrebbe avuto nessun vantaggio strategico: pur se si volesse considerare l’esercito regolare siriano capace di commettere tali crimini, è chiaro che colpendo costantemente civili (3 morti), non ne avrebbe tratto alcun giovamento. Inoltre è rilevante che esistono prove che in altre occasioni i militanti hanno appositamente ucciso civili presi da altre località per poi incolpare l’esercito siriano (Ghouta 2013, vedi qui).

Inoltre, sono stati recentemente resi noti da wikileaks documenti dell’OPCW giudicati autentici riferiti all’attacco chimico di Douma. Questi documenti trapelati dall’OPCW rivelano che l’indagini relative al presunto attacco chimico a Duma il 7 aprile 2018,  hanno subito abusi e  manipolazioni all’interno dell’OPCW seppellendo prove a discarico sul Rapporto Fact Finding Mission (FFM) che avrebbe sollevato il governo siriano da ogni colpa.

Sempre relativamente a Duma, è rilevante che i tossicologi inviati dall’OPCW hanno escluso che i decessi siano avvenuti per esposizione al cloro e un alto funzionario ha ordinato la cancellazione del rapporto delle prove dai documenti dell’OPCW che scagionavano il governo siriano. In sostanza, sono stati evidenziate prove certe che l’attacco a Duma è stato una messinscena e che in tale occasione l’OPCW ha inquinato le prove (vedi qui Century Wire) cercando di incolpare il governo siriano.

Ciononostante a stretto giro, come se niente fosse , lo stesso organismo internazionale ha ufficializzato un documento addirittura del 2017, senza aver chiaro in nessun modo le decine di ambiguità precedenti (vedi anche QUI).

Relativamente al report uscito oggi, la delegazione russa presso l’OPCW ha dichiarato che il nuovo rapporto dell’OPCW sull’uso di armi chimiche in Siria è stato realizzato con i soliti imprecisi criteri e le conclusioni sono state tratte come sempre da un’indagine remota.

Come sempre vale la domanda “Cui prodest?”

E’ evidente che l’attacco del marzo 2017 non ha nessuna valenza strategica. Non esiste alcun vantaggio per il governo siriano nel compiere tali azioni, con le normali armi convenzionali ha avuto sempre la meglio contro i militanti. E’ invece rilevante che il governo siriano è costantemente sotto il tiro della comunità internazionale per accuse di questo tipo (rivelatisi spesso false flag dei terroristi).

Oltre alle osservazioni della Russia, c’è da considerare che il riproporre costantemente accuse di questo tipo è veramente demenziale, tenuto conto che in Siria per anni numerosi gruppi terroristici hanno compiuto ogni sorta di crimine (anche di massa), senza che nessuna organizzazione internazionale ne prendesse atto, indagasse in proposito o si elevasse alcuna condanna.

La stessa comunità internazionale è parte in causa, avendo partecipato all’aggressione dei gruppi jihdisti in Siria finanziandoli e armandoli. L’accusa odierna dimostra chiaramente che la volontà internazionale è quella di distruggere ulteriormente la Siria e proseguire a coltivare il terreno adatto affinché ogni genere di crimine contro il popolo siriano possa reiterarsi.

@vietatoparlare

 

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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