Proponiamo ai nostri lettori la traduzione di un articolo un po’ differente da quelli che solitamente pubblichiamo, inerenti le comunità cristiane…. Ci ha colpito, perchè scritto da una persona che conosce bene gli accadimenti e, soprattutto, perchè ci offre uno sguardo dal di dentro su alcuni temi cruciali. Agli inizi del 2011, Steven Sahiounie (padre siriano, madre statunitense della California) era uno spensierato ragazzo che abitava a Latakia con la sua famiglia. A marzo dello stesso anno, la Siria fu spinta nel baratro infernale di una sporca guerra per procura. Adesso Steve fa il giornalista e racconta la guerra contro il suo Paese, come in questo interessante articolo sui jihadisti Uiguri, di cui quasi niente si scrive, che stanno in pratica colonizzando alcune località della Siria, ma hanno mire ancora più ambiziose e immaginano una jihad ben più vasta…
[su_heading style=”modern-2-blue” size=”20″]Milizie di Al-Qaida composte da jihadisti Uiguri Cinesi, reclutate da Erdogan e inviate in Siria[/su_heading]
di STEVEN SAHIOUNIE , 12 NOVEMBRE 2016
Il presidente turco Erdogan ha utilizzato il suo esercito mercenario per lottare contro le forze armate siriane nell’ntento di sovvertire l’ordinamento politico vigente . Questo progetto bellico contro la Siria è stato concepito, sostenuto ed elaborato dagli USA come risulta dal promemoria del 2007, che descrive come “noi distruggeremo sette Paesi in cinque anni, a cominciare dall’raq, poi la Siria, il Libano, la Libia, la Somalia, il Sudan e infine l’Iran”
http://www.globalresearch.ca/we-re-going-to-take-out-7-countries-in-5-years-iraq-syria-lebanon-libya-somalia-sudan-iran/5166
L’esercito mercenario del Presidente Erdogan è costituito da Cinesi Uiguri provenienti dalla regione estremo occidentale della Cina, la provincia autonoma dello Xinjiang (antico Turkestan orientale) con capitale Urumqi. Musulmani sunniti, gli Uiguri sono una delle cinquantasei nazionalità riconosciute ufficialmente dalla Repubblica popolare cinese. Parlano l’antico Turco, da cui deriva la lingua ufficiale che si usa oggigiorno in Turchia.
Durante molti anni, Erdogan ha appoggiato le rivendicazioni degli Uiguri oppressi dal governo cinese, comparandoli agli antenati del popolo turco e sostenendo l’esistenza di uno stretto legame storico ed etnico tra la Turchia moderna e il popolo uiguro. In un suo discorso, egli ha dichiarato che “il Turkestan orientale non è soltanto la patria dei popoli turchi, ma anche la culla della storia, della civiltà e della cultura turca. I martiri del Turkestan orientale sono i nostri martiri.” e per Turkestan orientale egli intende appunto la provincia cinese dello Xinjiang, patria del popolo uiguro [che costituisce la maggioranza relativa della popolazione della regione, 42- 46% N.d.T.]
Erdogan ha dunque utilizzato il suo esercito di mercenari uiguri, a cui ha rilasciato passaporti turchi per l’ingresso in Turchia. I servizi di immigrazione presso gli aeroporti turchi hanno riconosciuto questi passaporti e li hanno confiscati, permettendo, tuttavia, ai loro detentori l’ingresso nel Paese. Il Presidente ha organizzato anche il loro viaggio dagli aeroporti fino all’ingresso in Siria, attraverso la lunga e permeabile frontiera a nord di Idleb, una città di media grandezza della regione nord occidentale.
Nel Distretto di Zeytinburnu a Istanbul, Nurali T., un Turco Uiguro che lavora al trasporto dei terroristi in Siria con il permesso implicito del governo turco e in particolare dei servizi segreti, fornisce passaporti ai militanti di tutto il mondo. Secondo un responsabile dell’ufficio di Nurali T., “oltre 50 000 Turchi Uiguri con passaporti falsi sono arrivati in Turchia, via Tailandia e Malesia, per entrare in Siria dopo aver trascorso una giornata a Istanbul”. Questi militanti trascorrono quindi un giorno in hotels o pensioni, prima di passare in Siria attraverso le frontiere controllate dai terroristi.http://chinamatters.blogspot.com/2015/07/turkey-plays-uyghur-card.html
Idleb divenne un focolaio di violenza e distruzione sin dai primi mesi della crisi siriana nel marzo 2011. Alla fine dell’estate 2011, era stata abbandonata dai suoi abitanti in fuga verso i campi profughi turchi o a Latakia. Fu quindi trasformata in un quartier generale della Free Syrian Army (Esercito libero siriano) e in base operativa.
Quando il senatore repubblicano John McCain, dell’Arizona, fece il suo famoso viaggio illegale in Siria, si incontrò con i comandanti dell’Esercito siriano libero (ASL) presso Idleb. Infine, l’ASL ha reclutato e invitato gruppi di Al-Qaeda di Libia, Afghanistan, Cecenia e di altri Paesi arabi e occidentali: dagli Stati Uniti all’Inghilterra, dall’Europa all’Australia.
Poichè la maggioranza dei siriani non sostiene la rivoluzione armata, l’ASL ha scelto di convocare i fratelli jihadisti del mondo intero. L’ufficio statunitense della CIA ad Adana, in Turchia, che dirige il comando e gli approvvigionamenti dell’ASL, non si fa alcun problema nel permettere ad Al-Qaeda ed ai suoi affiliati di rafforzare le truppe assottigliate dell’ASL. Gli Stati Uniti hanno utilizzato l’ASL e filiali di Al-Qaeda come Jibhat al-Nusra, Esercito islamico, Nour-al Din al Zinki e Ahrar al Sham, per combattere contro le forze armate governative siriane, evitando così di dispiegare i loro soldati. In effetti, l’ASL e tutte le altre milizie armate agiscono come ‘soldati statunitensi sul terreno’.
Il Partito Islamico del Turkestan (TIP) è un grosso gruppo politico radicale islamico composto da Uiguri. Il loro capo è l’emiro Abd al-Ḥaqq al-Turkistānī.
Dal 2001, il TIP è affiliato ad Al-Qaeda. I capi sul terreno di battaglia del TIP nella provincia di Idleb sono Abu Rida al-Turkestani e Ibrahim Mansur. Nel 2013, il TIP si è alleato con Jibhat al-Nusra, che figura nella lista dei gruppi terroristici vietati negli Stati Uniti. L’Osservatorio siriano dei Diritti Umani ha dichiarato: “I Ceceni che hanno lasciato I’ISIS (Islamic State of Iraq and the Levant) sono stati rimpiazzati dal Partito Islamico del Turkistan uiguro, alleato di Al-Qaeda”.
‘Islam Awazi’, il celebre centro mediatico del Partito Islamico del Turkestan (TIP), pubblica tre o quattro video mensili nella rubrica ‘Un appello dalla prima linea della jihad’ che riportano i ‘successi’ militari dei combattenti del TIP. Inoltre, produce un video mensile ‘Turismo dei credenti’ che mostra la vita ‘pacifica’ et ‘militare’ dei combattenti uiguri in Siria. In particolare, il 22 luglio 2016, il Partito Islamico del Turkestan ha distribuito un video intitolato “Il mio Desiderio”, con fotografie di combattenti uiguri in Siria.
http://thediplomat.com/2016/08/chinas-nightmare-xinjiang-jihadists-go-global/
I terroristi del TIP a Idleb sono stati molto fieri di distruggere le varie Chiese cristiane nella regione. Come in numerose zone della Siria, la regione di Idleb aveva accolto musulmani, cristiani ed altre sette minoritarie. Il TIP ha ripreso in numerosi video i campanili con il loro vessillo e la distruzione delle chiese.
Gli Uiguri sono una comunità povera e poco istruita, con forti legami familiari, e alcuni di essi hanno risentito l’alienazione politica del governo cinese e della società. Perciò la maggior parte gli Uiguri emigrati a Idleb hanno portato con sé le famiglie al completo: uomini sposati, donne, bambini e parenti anziani: una situazione completamente diversa della maggior parte dei jihadisti, giovani che viaggiano soli. Per questa composizione particolare del jiahdismo in Siria, sono nate nuove esigenze rispetto ai campi terroristi tipicamente maschili.
Il TIP ha occupato un villaggio intero nella provincia di Idleb, Az-Zanbaqi, che ospita oggi 3.500 Uiguri dei due sessi e di ogni età. Essendo i bambini molto numerosi, hanno creato le loro scuole. Il Corano e l’addestramento militare ‘dei giovani jihadisti’ sono le materie principali che si insegnano a questi bambini. Il loro sogno è sopravvivere alla jihad siriana e affermarsi nei combattimenti terroristici per poi tornare e combattere in Cina per trasformarla in uno Stato islamico.
I petroldollari dell’Arabia Saudita e del Qatar servono per finanziare il progetto di cambiamento di regime in Siria. Il denaro viene distribuito in Turchia da un funzionario saudita. Gli Stati Uniti fomentano la politica di sovvertimento, la Turchia è la base logistica delle operazioni e la Siria il campo di battaglia in cui la maggior parte dei caduti sono civili inermi.
La Turchia è una democrazia moderna che, da molto tempo, si vanta del suo governo laico, ma il AKP, partito al potere, è in realtà un partito islamista. Erdogan ha operato cambiamenti sostanziali nel tessuto sociale e politico del Paese, con lo scopo di orientare la società turca verso un islam radicale. L’islam radicale non è una religione e neppure una setta. E’ una ideologia politica. I Fratelli musulmani sono un partito politico mondiale che si fonda sull’islam radicale e per questa ragione illegali in numerosi Paesi, tra cui Egitto e Siria. Il presidente turco invece è un loro partigiano e difensore e, infatti, ha ospitato a Istanbul la Coalizione nazionale siriana (SNC), ala politica dell’opposizione armata siriana.
Anche gli Stati Uniti proteggono i Fratelli musulmani, che hanno appartenenti e uffici in quasi tutte le grandi città. Il Congresso ha dibattuto sulla loro proscrizione, ma la legge non è passata, e membri della Fratellanza islamica hanno occupato cariche importanti nell’amministrazione Obama e in Dipartimenti chiave come il Dipartimento della Giustizia e il Dipartimento della Difesa. Anche in Inghilterra li troviamo ovunque ed hanno forti legami con il governo britannico. Altrettanto può dirsi per l’Australia.
L’Arabia Saudita è la terra di elezione del wahhabismo, il Qatar promuove il salafismo mentre la Turchia, gli Stati Uniti e l’Inghilterra sono basi di Fratelli musulmani. Tutti e tre rivendicano esattamente l’identico islam radicale. Tuttavia, la grande maggioranza dei musulmani nel mondo rigetta l’islam radicale e il ‘culto della morte’ detto Stato Islamico, nato dalle tre correnti sopracitate.
La Chinatown siriana non è un luogo turistico con sfavillanti lanterne rosse e saporiti piatti di Noodles,… per questo, bisogna andare a San Francisco o a Seattle. La ‘Chinatown’ siriana è un villaggio tra colli e uliveti, un centro abitato da terroristi non una città turistica. Un giorno, il visto di questi ‘turisti’ uiguri scadrà e loro avranno due opzioni: affrontare la morte nei campi di battaglia o tornarsene a casa attraverso l’antica e celebre Via della Seta dei loro antenati.
Steven Sahiounie | 5 novembre 2016
http://arretsurinfo.ch/des-milices-dal-qaida-formees-de-djihadistes-ouighours-chinois-envoyees-en-syrie/