Oskar Lafontaine: Pamela meglio di Angela

Merkel al Bundestag accusa la Linke di sostenere le violenze dei gilet jaunes,  Lafontaine replica con una domanda alla Cancelliera: cara Merkel, perché invece di indignarti per la violenza dei giubbotti gialli non ci parli dei bombardamenti con i droni tele-guidati dalle basi militari in Germania oppure delle modernissime armi tedesche che la tua coscienza cristiana non ti impedisce di far vendere ai sauditi? Un ottimo Oskar Lafontaine da FB
Durante il question-time del Bundestag, Angela Merkel ha chiesto alla Linke di prendere le distanze dalla violenza dei “gilet jaunes” in Francia: “Penso che il pieno sostegno alla protesta dei gilet jaunes da parte dei vertici della Linke sia scandaloso, dato che non fate una parola sulla violenza che imperversa nelle strade francesi. E dovreste prendere le distanze in maniera chiara anche dalla violenza nelle manifestazioni. “
Imbarazzante per la Cancelliera è invece il fatto che La LINKE, ovviamente, abbia preso le distanze dai violenti che si sono mescolati ai gilet jaunes. Così Sahra Wagenknecht il 29 novembre ha dichiarato all’agenzia di stampa DPA: “Il fatto che ora le forze di destra vicine a Marine Le Pen tentino di monopolizzare la protesta, e che la protesta venga minata dalla violenza, mi dispiace molto. Ma le richieste dei gilet jaunes sono assolutamente giustificate”.
Forse ora anche la Cancelliera di lungo corso inizia a capire di aver fatto per molti anni anche in Germania una politica simile a quella di Macron, con il risultato che nel nostro paese abbiamo un livello di disuguaglianza superiore a quello di molti altri paesi industrializzati e che quindi anche in Germania sarebbero necessarie proteste simili a quelle francesi.
Ovviamente Angela Merkel ha un rapporto alquanto ambiguo con la violenza. Quando gli Stati Uniti, da lei tanto ammirati, con dei droni tele-guidati dal suolo tedesco uccidono migliaia di persone, non vi trova alcun motivo per protestare contro questi atti di violenza contrari alla legge internazionale.
Se l’Arabia Saudita in Yemen, con l’appoggio degli Stati Uniti, conduce una guerra che ha già ucciso decine di migliaia di persone e che secondo le stime dell’UNICEF ha spinto sette milioni di bambini al limite della fame, il suo cuore cristiano non le impedisce di sostenere questa violenza brutale continuando a vendere armi tedesche.
E che la protesta dei gilet jaunes sia anche una protesta contro la violenza intrinseca alla nostra società, lo sa anche l’attrice Pamela Anderson, ma non Angela Merkel: “Odio la violenza, ma cos’è la violenza di tutte queste persone e cosa sono le auto di lusso che bruciano rispetto alla violenza strutturale delle élite francesi e globali? “

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