Padre Daniel : ai ‘reporter di guerra’ che dopo 4 anni ancora continuano con la propaganda ….

da Padre Daniel Maes – Qara, venerdì 27 febbraio 2015

Una Quaresima bizantina con tante varietà

Venerdì, sabato e domenica scorsi erano collegati a celebrazioni speciali nella liturgia bizantina di quaresima. Adesso ogni venerdì si canta in piedi il lungo ”acathist”, cioè  un inno cantato in onore alla Madonna. Tanto tempo fa, con questo inno fu posto fine all’assedio di Costantinopoli. In ogni caso nel novembre 2013, quando eravamo assediati, abbiamo anche noi cantato questo inno ”acathist” nel nostro rifugio (anche quando eravamo stesi sul nostro materasso) e siamo anche stati risparmiati in modo più miracoloso. I terroristi erano improvvisamente scomparsi come neve al sole.

Il sabato della prima settimana di Quaresima, abbiamo celebrato il cosiddetto ‘miracolo dei granelli di zucchero’. La tradizione afferma che Giuliano l’Apostata, il 16 febbraio 362 aveva ordinato di far vendere solo carne che era stata sacrificata agli idoli e dunque contaminata, in modo che tutti i cristiani, ignoranti di questo, avrebbero comprato e mangiato questo cibo. Il Patriarca Eudosso, però , era stato avvertito in una visione e aveva messo in guardia i cristiani, in tal modo che in quel giorno si mangiarono solo cereali bolliti e zuccherati. Cosi, abbiamo mangiato in questo sabato come dessert questi cereali zuccherati.

Mentre la liturgia latina ricorda la lotta spirituale di Gesù nel deserto, qui la prima Domenica di Quaresima è dedicata alla cosiddetta ortodossia, con la quale si celebra la vittoria sugli iconoclasti o distruttori d’icone. Quest’ultima eresia che infuriava e divideva la Chiesa d’Oriente, è stata respinta in modo solenne dal Consiglio di Nicea nel 787, che decretò che la venerazione delle icone è focalizzata sul mistero che è raffigurato sull’icona e quindi è del tutto giustificata. Dopo l’Eucaristica si è svolta una processione in cui ognuno portava un’icona.

I nostri rifugiati musulmani condividono la nostra Quaresima a modo loro. Cosi loro digiunano con noi durante la giornata e la sera fanno festa. Qualche volta loro ci portano la sera alcuni piatti gustosi con i quali loro vogliono incoraggiarci nella Quaresima.

 Perché Rudi Vranckx (un giornalista belga) non osa scrivere la verità?

Questa domanda vale naturalmente anche per molti altri giornalisti della stampa “mainstream”. Ci limitiamo a lui perché è il più noto “reporter” di guerra in Belgio.

Il 17/2/2015  ha scritto “Una nuova guerra basata sul Terrore?”. L’articolo comincia così: “L’illegalità e uno Stato disintegrato, frustrazioni, ribellioni, violenze e milizie armate … Quel mix d’ingredienti che conosciamo già da tanto tempo in Siria e in Iraq. Questi ingredienti sono il terreno di coltura ideale per il terrore del Califfato. “

Con questo egli vuole offrire ai lettori una spiegazione per la nascita dei gruppi terroristici in Siria e in Iraq, scritto in modo tale da piacere all’Occidente. Lui spiega anche come la NATO ha posto fine “alla dittatura di Gheddafi.” Nel mezzo, sta il “grande potenziale di jihadisti Egiziani”, come “reazione di malcontento contro il colpo militare di al-Sissi”. Questo è esattamente in linea con l’attuale opinione pubblica, così politicamente e giornalisticamente corretto. Quindi la miseria in Siria, Iraq, Egitto è provocata da quei paesi stessi. Sulla base di queste chiare insinuazioni le persone possono loro stesse compilare la fine della storia, cioè: il popolo si è ribellato contro un dittatore terribile, che è la causa di una guerra civile, e da qui è nato il movimento pericoloso dello Stato islamico.

Infine egli ci offre riflessioni su ciò che l’Occidente nella sua innocenza – come spettatore compassionevole a distanza – può o dovrebbe fare. “Un intervento congiunto?”, “Nuove misure”? Ma anche qui ritorna di nuovo il rischio che “i Russi non saranno d’accordo.” In breve, come un maestro di scuola per bambini, che dà loro l’impressione di sapere tutto, cosi il signor giornalista enumera in modo conciso le diverse opinioni e aspettative circa la situazione, esattamente come previsto dall’odierna opinione pubblica occidentale. Con ciò egli ha detto quasi tutto, tranne la verità, e quella era davvero l’unica cosa che doveva scrivere.

LA LIBIA

Dopo 30 anni di dominio coloniale dall’Italia e 20 anni da parte del Regno Unito e degli Stati Uniti, la Libia è nata nel 1969. L’anno successivo, tutte le basi militari del Regno Unito e degli Stati Uniti sono state abolite e la British Petroleum è stata nazionalizzata. La banca mondiale (nella lingua fiamminga si scrive con lettera maiuscola, che io rifiuto) ha scritto nel 2010 che la Libia aveva “un alto livello di crescita economica”. La Libia aveva il suo sistema bancario e l’accesso del pubblico alle università con non meno di 46%. Anche un paio di milioni d’immigrati africani lì avevano trovato lavoro con un reddito elevato, a parte le generose sovvenzioni che sono state donate al popolo in quasi tutte le occasioni (studiare, sposarsi, costruire …). Gheddafi, senza dubbio un tipo strano, ha elevato in breve tempo la povera Libia e la sua povera popolazione al 21° più ricco stato del mondo. I cittadini comuni vivevano agiatamente. E’ stato il paese africano più prospero e Gheddafi stava anche per formare una sorta di Unione Africana. Gheddafi aveva deciso che la ricchezza petrolifera doveva essere a beneficio del popolo di Libia e non dell’ America (come a suo tempo fece anche Chavez di Venezuela). La NATO, sostenuta dagli Stati Uniti – Israele e alleati, ha macellato  e distrutto questo paese sovrano, una verità che apparentemente il nostro giornalista belga non ha mai sentito .

L’INTERVENTO OCCIDENTALE

Nel mese di aprile 2009, Hillary Clinton riceve molto affettuosamente il figlio di Gheddafi in Washington e gli assicura che la cooperazione tra i due paesi sarà approfondita e ampliata. E’ esattamente questa Hillary, che organizzerà  l’invasione della Libia. Petrolio e oro erano troppo seducenti e il fatto che la ricca Libia avrebbe potuto essere il leader di un’Africa prospera doveva essere impedito a tutti costi. Sempre nel 2011, la Libia protesta contro la consegna di armi agli jihadisti, fatta “dal Qatar con il permesso della NATO”. Fu una protesta senza successo. “L’azione liberatrice” dell’Occidente doveva continuare. Noi stessi nel 2012 abbiamo avuto un colloquio presso il nostro Ministero degli Affari Esteri. Anche se era stato previsto un colloquio personale, all’ultimo momento il ministro non potè essere presente, ma inviò un alto funzionario. Alla nostra domanda se nei mesi di bombardamenti della Libia, i nostri F16 belgi non hanno provocato morti di civili, lui scosse la testa, guardò l’orologio e si  scusò perché doveva partecipare con urgenza un’altra riunione. Una flotta di F16 che sa bombardare per mesi un paese sovrano senza che cada un solo morto, merita una menzione nel record dei Guiness.

LA DISINFORMAZIONE

Dopo l’assassinio di Gheddafi, sono passati alcuni giornalisti indipendenti nel nostro monastero e ci hanno spiegato esattamente com’è andata. Loro hanno partecipato a un famoso incontro di giornalisti internazionali. Per un grande ritratto di Gheddafi hanno bruciato dell’incenso, che è stato ampiamente filmato. Questo serviva come prova di come Gheddafi si lasciava adorare come un dio dal popolo. Ci sono storie di repressioni sanguinose e massacri del suo popolo da parte del leader libico, ma senza alcuna prova. La metà dei cosiddetti “giornalisti internazionali” erano agenti segreti delle potenze occidentali, che dovevano assicurare il coordinamento dei bombardamenti. Tutte le accuse di omicidio del proprio popolo da parte del leader libico sono state smascherate come menzogne (come  l’esistenza di armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, le torture orribili del presidente siriano, che erano invece tutti pretesti per invasioni militari). Ma il nostro giornalista di guerra, Rudi, continua a raccontarci che tutto era  colpa del popolo libico e del suo leader stesso!

LA SIRIA NEL 2010: UN PAESE CHE PROGREDIVA

Quando io sono arrivato in Siria nel 2010, non c’era niente da notare dell’  “illegalità e uno Stato disintegrato, frustrazione, ribellione, violenza e milizia armata … ” tra la gente. C’era una prosperità decente.  Non c’erano armi da temere. C’era una sicurezza quotidiana che non esisteva in nessun paese europeo. Quando avevi dimenticato una fotocamera costosa da qualche parte in un luogo pubblico, si poteva andare prenderla più tardi nello stesso posto. Ogni turista ripeteva le stesse storie di sicurezza di una società armoniosa e cordiale. Certamente c’erano punti deboli (in quale paese non ci sono?) soprattutto nel settore delle libertà politiche personali. Nel frattempo, il governo ha lavorato con impegno attraverso elezioni democratiche e un sistema multipartitico. Il nostro giornalista belga Rudi non può segnalare questo, perché la CIA ha determinato che questa non è informazione “politicamente corretta” ?

LA RIBELLIONE SOSPINTA DALL’ESTERNO

Ho visto con i miei occhi la nascita della ribellione nel nostro villaggio, come ho già descritto tempo fa, e così è  andato anche altrove. Sono venuti degli estranei dall’esterno. Ma no, secondo Rudi si trattava di uno Stato disintegrato, d’illegalità e di frustrazioni del popolo stesso…

IL PERIODO MORSI IN EGITTO

In Egitto il compito di Morsi – eletto con estrema difficoltà, soprattutto con l’aiuto massiccio dell’occidente – era di consegnare il paese al terrore dei fratelli musulmani ed egli ha cominciato il suo compito di disintegrazione del paese appena seduto al potere. Ho già pubblicato una lettera dettagliata degli amici di Egitto, che hanno vissuto tutto. E incredibile, il disastro che Morsi insieme con i suoi amici fratelli musulmani ha causato tra la gente. Il popolo ha costretto il capo dell’esercito al-Sissi a proteggere il paese. Al-Sissi ha fermato il terrore dei Fratelli Musulmani, sostenuto dall’Occidente.  Inoltre Al- Sissi non ha avuto alcuna ambizione politica, ma la gente l’ha forzato a prendere la presidenza, vista la situazione disastrosa del paese. Ma no, il nostro Rudi si sente tuttavia chiamato ad aiutare i Fratelli musulmani terroristi a ritornare al potere.

L’IRAQ

Anche l’Iraq doveva venire sotto il dominio occidentale. L’America aveva già appurato che mezzo milione di bambini sono morti a causa di pesanti sanzioni. Quando un giornalista ha chiesto al Segretario di Stato americano Madeleine Albright se questi morti fossero giustificati dalla guerra, lei rispose semplicemente: “noi pensiamo di sì”. Nel 2003, la menzogna delle armi di distruzione di massa poteva essere sufficiente per un’invasione militare devastante, uccidere centinaia di migliaia di persone innocenti e “re-organizzare” il paese verso il caos. Nel frattempo, i gruppi dell’IS erano già stati formati dall’occidente in tal modo che loro potessero ormai fare il lavoro più sporco. Ma no, della distruzione del paese attraverso un’invasione militare degli Stati Uniti e del Regno Unito, di questo il nostro Rudi ancora non ha mai sentito parlare. La colpa è di nuovo del popolo stesso.

LA SIRIA DELLA RIVOLTA SOTTO IL TERRORE DEI SALAFITI NEGLI ANNI 80′

Negli primi anni ottanta, era già previsto di mettere anche la Siria sotto il terrore dei Fratelli Musulmani. Hanno iniziato con una serie di attacchi. Hanno selezionato 80 reclute, di origine alauita, in una scuola di cadetti e le hanno subito decapitate. Poi ci fu un attentato al presidente Hafez stesso, con due granate. Uno di loro l’ha ricevuta indietro con un calcio, mentre l’altra granata ha ucciso la sua guardia del corpo. Per lui era abbastanza, e ha sradicato i focolai dei fratelli musulmani con 10 o 20.000  morti. Le persone che hanno vissuto quel periodo hanno dichiarato che la reazione tra il popolo era di un grande sollievo. All’inizio della guerra nel 2011, alcuni anziani hanno accusato l’attuale presidente di non aver fatto la stessa cosa di suo padre. Ma Assad era abbastanza saggio da capire che la situazione attuale è completamente diversa e molto più grave.

IL RITORNO DEI SALAFITI IN SIRIA SOSTENUTI DALL’OCCIDENTE

Dopo quattro anni, chiunque – anche un giornalista di VRT (la televisione belga) – può essere informato che i combattenti fanatici sono di origine mondiale e che questi ragazzi sono reclutati e inviati da tutto il mondo per destabilizzare il paese come una preda per l’occidente. Gli interessi del vecchio dominio mondiale anglosassone sono immensi. Strategicamente, la Siria è il luogo più importante del Medio Oriente, sia militarmente sia economicamente. Chiunque è al potere in Siria  può controllare tutto il Medio Oriente e si trova anche davanti alla porta di Iran, Russia e persino la Cina. Di più, la Siria dispone inoltre d’immense riserve di gas ed il luogo centrale per la sua distribuzione si trova in Homs. Ma, a queste cose il nostro Rudi non ha ancora pensato.

GLI USA E LA POLITICA DI DOMINIO ASSOLUTO

Una sola superpotenza vuole a tutti costi rimanere un sovrano assoluto e ha già reso questa terra piena di basi militari con materiali di distruzione. Qualsiasi paese che rifiuti di sottomettersi sarà irrevocabilmente destabilizzato . Il governo sarà rovesciato e sostituito da burattini occidentali o quella terra sarà semplicemente bombardata. Tutto secondo le regole stabilite dagli USA.  La NATO ora  è il servo docile di questa macchina da guerra mondiale e ha già riempito l’ex blocco orientale europeo di personale e di attrezzature militari . Il fatto che migliaia di persone innocenti sono uccise, milioni condannate a una vita di povertà e paesi colpiti bombardati all’età della pietra, ciò non ha nessuna importanza per i governanti occidentali, ma significa solo una nota a piè di pagina. Ieri era l’Afghanistan, l’Iraq, la Libia, adesso la Siria e ancora una volta l’Iraq, domani la Russia, la Cina o l’Iran? E le motivazioni rimangono sempre le stesse. Solo perché Putin vuole impedire tutto questo, vuol dire che egli è considerato un pericolo?  Se Putin avesse capito più presto le vere intenzioni dell’occidente,  probabilmente la Libia sarebbe ancora oggi un paese sovrano con un popolo fiorente. Umanamente parlando, noi dobbiamo ringraziare Putin che la Siria esiste ancora (e che noi siamo ancora vivi) e dobbiamo anche ringraziare Putin perché siamo ancora capaci di resistere alla follia dell’occidente, con un popolo siriano unito, con un esercito siriano, con un governo siriano e con un presidente siriano, una situazione che i paesi occidentali possono solo sognare ….

UNA RIFLESSIONE E’ NECESSARIA

Io rimprovero Rudi e soci, con una conscia o inconscia (?) cecità, di voler ritornare ai tempi pagani arcaici dei miti greci, che non erano in grado di rivelare la verità delle vittime innocenti e si schieravano sempre dalla parte degli oppressori. Con i loro articoli e relazioni si schierano sempre dalla parte degli assassini, anche quando visitano con un’aria di compassione mascherata un campo di profughi. Grazie ai loro articoli e servizi il flusso di profughi e gli attacchi terroristici possono continuare senza punizione.
Ma secondo tutti i Rudi, le difficoltà in questi paesi sono comunque il risultato dell’ illegalità e della frustrazione del popolo stesso e non sono per niente la creazione dell’occidente. E cosi questi giornalisti sono complici di crimini contro l’umanità. Questo deve fermarsi.

Rudy, in nome del popolo siriano e dei popoli del Medio Oriente, racconta una volta la verità e finisci di ripetere a pappagallo la propaganda occidentale. Se un imprenditore ricco paga alcuni criminali per incendiare la compagnia del suo concorrente e se tu descrivi quanto il fuoco sia già progredito con tutti i dettagli circa le tende, senza dire chi, di fatto, sono i criminali che hanno attizzato il fuoco, allora tu sei un impostore.

L’ISIS

Se l’America, affiancata da 19 paesi – dall’agosto 2014 – combatte presumibilmente l’IS e se invece l’IS diventa sempre più forte, allora si dovrebbe essere da qualche tempo consapevoli che non c’è l’intenzione di combattere l’ IS, ma che loro scopo è piuttosto la distruzione delle infrastrutture della Siria. Se oggi invece le grandi potenze chiudessero in modo efficace il flusso di denaro e qualsiasi aiuto all’IS, l’IS crollerebbe come un castello di carte, già la settimana successiva. Quando l’IS in giugno 2014 entrava dal deserto siriano in Iraq con una lunghissima coda di furgoni Toyota (com’è possibile in pieno deserto senza protezione aerea?), un bombardamento avrebbe potuto eliminare tutti in poche ore. Tuttavia, l’unico scopo di queste foto era che ci volevano ancora molti più bombardamenti in questa zona.

INTERAZIONI DELL’ISIS CON USA ED ALLEATI

“Il gruppo armato dello stato islamico non è solo protetto dagli Stati Uniti e dai suoi alleati, ma anche addestrato e finanziato da Stati Uniti e  NATO, con il sostegno di Israele e degli Stati del Golfo”, scrive Michel Chossudovsky, il direttore del centro di ricerca sulla globalizzazione e professore emerito di scienze economiche presso l’Università di Ottawa, su Mondialisation.ca, il 20 febbraio 2015. Il 23 febbraio, due aerei inglesi sono precipitati in  Al-Anbar (Iraq). Questi aerei erano pieni di armi per l’IS e la Siria ha abbattuto due elicotteri, anch’essi pieni di materiale per IS. Tuttavia, i nostri giornalisti faranno di tutto per tenere nascosta questa informazione e al contrario  danno tutta la colpa al popolo di Siria e di Iraq. Così l’Occidente può continuare a fare la guerra e a sostenere l’IS.

Rudi Vranckx, a Damasco i bambini muoiono di fame e di freddo, mentre la Siria in passato generava un’abbondanza di cibo ed energia. Ogni giorno la gente muore in attentati in un paese in cui la popolazione prima viveva nella massima sicurezza. Questo accade in parte anche perché tu incoraggi questa guerra assurda contro la Siria con le tue mezze verità e bugie intere.

La mia unica conoscenza e penso anche la mia sola autorità è quella di una vittima innocente per più di quattro anni (che è sopravvissuta a questa follia di guerra fino ai giorni nostri in modo miracoloso).

D. Maes o. praem. Mar Yakub, Siria,
27 febbraio 2015

(traduzione dal fiammingo di A.Wilking)  (nota: i titoli dei paragrafi sono stati messi da Vietato parlare.it per migliorare la comprensione del testo)

 

Advantages of local domestic helper.