Padre Daniel: Il mondo determinerà il destino della Siria, ma la Siria alla fine determinerà il destino del mondo.

Lettera di Padre Daniel – Qara, venerdì 4 Dicembre 2015

Popolo di Pace

Dal Mercoledì al Sabato (25-28 novembre 2015) la Delegazione di Pace Internazionale, guidata da Mairead Maguire, vincitrice del premio Nobel per la Pace, alloggiava nel nostro monastero. Questo viaggio e soggiorno è stato preparato e organizzato da Madre Agnès-Mariam. Giovedi mattina ho celebrato la messa insieme con padre Timothy e padre Andrew, in cui padre Timothy ha predicato con umorismo inglese. Dopo la colazione siamo partiti con il gruppo verso Qara, dove siamo stati ricevuti dal governatore, dal sindaco e tutto il suo staff presso il municipio. Da lì siamo andati alla moschea centrale, che un tempo era la Chiesa di San Nicola, costruita sopra un tempio pagano, dove ci siamo seduti sul tappeto pregando alcuni momenti insieme in silenzio per la pace.
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delegazione nella nostra chiesa

 

[su_spacer]Poi abbiamo visitato la chiesa di S. Michele del nostro sacerdote bizantino cattolico Abouna Georges e anche la chiesetta ortodossa del 5 ° secolo. Naturalmente abbiamo anche qui pregato insieme per la pace. Il messaggio era ovunque lo stesso: i Siriani di diverse origini e fede sono e rimangono una sola famiglia. Lo hanno ripetutamente presentato in tal modo: “la Siria è stata e rimane per sempre la nostra madre, che si prende cura di tutti i suoi figli”. Le potenze straniere sono urgentemente invitate a smettere di mentire sulla Siria, e a smettere di sostenere i terroristi e a garantire che la sovranità del popolo siriano sia rispettata. Da lì il gruppo è andato a Homs per incontrare il popolo e il governatore.

Non è mancata anche una visita alla tomba del padre gesuita olandese Frans Van der Lugt, che è stato assassinato dai terroristi. In serata siamo ritornati a Mar Yakub, dove abbiamo celebrato i vespri in modo molto solenne, perchè era la vigilia della festa del nostro patrono: Giacomo il Mutilato. Infatti, abbiamo fatto una processione di candele con l’icona di San Giacomo, la benedizione del pane e del vino e la benedizione con l’olio santo (leggi la sua affascinante storia di vita : http://www.maryakub.net/english/-in-syria-our-community/saintJames, o nella versione francese). Poi un pasto di festa, con uno schizzo sulla transizione dall’ armonia alla guerra in Siria e con una fine di pace. Una bella serata che si è conclusa serenamente.

In giro con il patriarca

Venerdì mattina, quando il gruppo era sul punto di partire, è arrivato all’improviso il Patriarca Gregorio III Laham con il suo autista e il suo segretario. Un momento particolare. Infatti, da sei anni il Patriarca non era più stato al monastero di Mar Yakub e adesso è arrivato specialmente per la festa del nostro Santo Patrono, il santo della unità della Chiesa, al momento in cui un gruppo internazionale è presente. Cosi siamo andati tutti insieme nella chiesa per pregare e cantare in questo giorno di festa di San Giacomo il Mutilato.

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pd Daniel e Patriarca[su_spacer]Dopo una tazza di caffè, siamo partiti per la città costiera di Tartous passando per la citta di Homs. Veramente una giornata molto intensa. Lungo la strada abbiamo guardato con nostalgia e dolore i villaggi come Qusseir, dove i ribelli hanno seminato tanta morte e distruzione. Lungo il percorso, però, non c’erano tanti segni visibili dell’ orrore e della distruzione. Avvicinandosi alla costa, abbiamo visto sempre più serre e anche campi agricoli estesi. Qui i contadini hanno grande sistemi di irrigazione per la presenza di tanta acqua. Quando finalmente siamo arrivati ​​in Tartous, una folla ci stava aspettando con le bandiere siriane e foto del presidente Assad.

Il Patriarca insieme con Madre Agnès-Mariam hanno qui inaugurato il terzo “hospitainer” (ospedale mobile) destinato ad Idlib, che si trova nell’estremo nord del Paese. Una piccola cerimonia è stata improvvisata dai notabili per accogliere il nostro gruppo e poi sono stati distribuiti alimentari e altri beni ai bisognosi e noi abbiamo visitato i magazzini di forniture di soccorso. Tutti i membri del nostro gruppo hanno ricevuto un pacchetto di cioccolato che poco dopo è stato regalato spontaneamente ai bambini.
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mabrouk[su_spacer]In Tartous abbiamo visitato molti altri luoghi. Dapprima siamo andato al centro della Forza di Difesa Nazionale, dove abbiamo pregato per i martiri. Si tratta di volontari, una sorta di paramilitari che hanno dato la vita per loro popolo. Le loro foto sono state montate su una parete lunga, una fila infinita. Poi abbiamo visitato la moschea che è dedicato alla Madonna, che è un “unicum”. Siamo stati accolti da alcuni imam e cosi abbiamo pregato un momento insieme.

Un imam ha cantato la famosa “sura” di Maria nel Corano, e insieme con il patriarca abbiamo recitato il Padre Nostro e l’Ave Maria. Sembrava che la Madonna di Fatima (questo villaggio portoghese è stato chiamato come la figlia di Maometto) ci suggeriva che proprio Lei prenderà personalmente cura della conversione dei musulmani, se solo noi la chiediamo personalmente a Lei! Poi siamo stati ricevuti dal Ministro per gli Affari Religiosi e dal Governatore di Tartous.

L’incontro tra il Patriarca e il Ministro era cordiale, il loro discorso era molto amicale. Il gruppo ha mangiato in fretta insieme con il Patriarca, il Ministro e il Governatore. In seguito, il Patriaca è partito per essere a casa prima della caduta delle tenebre. Poi il gruppo è andato verso una grande piazza accanto ad un ospedale, dove sono stati onorati i martiri della recente liberazione dell’aeroporto militare di Kuweiris (Aleppo). E’ stato un evento molto emozionante.

Nel frattempo una grande folla si era radunata qui. Le famiglie portanvano grandi immagini dei loro soldati uccisi, alcuni dei quali molto giovani. Donne, madri e bambini piangevano forte quando le bare, avvolte nella bandiera siriana, venivano portate fuori dal container, sostenute da tanta gente . Proprio qui abbiamo veramente sentito l’unità del ​​popolo Siriano intorno a suoi eroi e abbiamo anche vissuto il grande rispetto per i loro martiri. Qui ci siamo resi conto – come abbiamo già ripetuto tante volte – che in Siria ci sono solo due gruppi : l’esercito con il popolo siriano e i terroristi con loro sostengo straniero e le loro menzogne di una guerra civile.

Un bambino di quattro anni si è fatto avanti e portando solennemente il saluto dei soldati, ha declamato con voce chiara un omaggio a suo padre e a tutti i soldati uccisi: “mabrouk, maboruk, congratulazioni, congratulazioni, voi non siete morti, ma vivete con Dio!”.

Dopo aver lasciato Tartous, siamo ritornati a Homs e ricevuti da Padre Michel, un sacerdote Syro-cattolico, uno dei fondatori del movimento della riconciliazione. Entrando in Homs , avevamo già notato le terribili devastazioni degli edifici. Padre Michel e il suo gruppo hanno raccontando come hanno vissuto e sopravvissuto all’assedio drammatico dei terroristi che è durato 2 anni e mezzo. Dopo Padre Pierre-Michel, un sheik ha preso la parola e ha detto: “Noi vogliamo esprimere la nostra solidarietà con la sofferenza del popolo francese per gli attentati in Parigi, ma non verso il governo francese che prende anche parte qui alle distruzioni e devastazioni di nostro paese.”

Un comunicato stampa

I diversi membri del gruppo stanno pensando come contribuire nel modo più efficace possibile per ottenere la pace in Siria. Il sacerdote anglicano di Winchester, che è consigliere per gli affari interreligiosi, andrà alll’arcivescovo di Canterbury per ottenere una forte disapprovazione dei piani britannici per un intervento militare in Siria. A differenza del nostro paese (Belgio), il governo e il popolo britannico invece danno ascolto all’arcivescovo di Canterbury. Speriamo che abbia un certo effetto. Da Maaloula lanceranno anche un appello insieme con i bambini che continuano a chiedere di fermare i bombardamenti del popolo e del paese della Siria.

A Damasco, il gruppo ha dato una conferenza di stampa il 30/11/2015 per politici e giornalisti con i seguenti contenuti: “Rispettate la sovranità del paese e il popolo siriano; Smettete con tutte le vostre interferenze nel nostro paese e smettete di inviare e sostenere gruppi armati; Fermate le menzogne su quello che sta succedendo qui in Siria; Revocate le sanzioni ingiuste contro il popolo; Aiutate le masse di profughi siriani in Siria stessa.”. Hanno chiesto alle comunità di fede di prendere una posizione ferma contro ogni forma di violenza. La comunicazione si conclude con una parola di ringraziamento al Patriarca Gregorios III, al Gran Mufti Ahmad Badreddin Hassoune, a Madre Agnès-Mariam e al Sheik Sharif Martini.

Noi auguriamo e speriamo che il loro appello sarà seguito.

Con affetto, Padre Daniel

(traduzione A Wilking)

tramite: Ora Pro Siria

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