La rotta delle nostre bombe, da Cagliari alle teste dei bambini yemeniti

fonte Megachip Per i trattati niente armi a paesi che vìolino gravemente i diritti umani. Ma dall’aeroporto civile di Cagliari partono carichi di bombe per i sauditi che massacrano lo Yemen. nota preliminare: Il sito reported.ly pubblica un’inchiesta clamorosa a partire da un recentissimo episodio che sembrava avere una dimensione appena locale: il carico-scarico di …

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Ora Pro Siria – Viaggio in Siria (1)

Da ORA PRO SIRIA una sorprendente testimonianza della vita-vita http://oraprosiria.blogspot.it/2015/10/viaggio-in-siria-1.html , vale la pena di leggere: Dal 17 al 26 ottobre mi sono recata in Siria, ospite delle monache Trappiste di Azeir, un villaggio cristiano affacciato sulla valle verdeggiante in cui scorre il fiume che separa la Siria dal Libano, non lontano da Tartous. Su …

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Il bombardamento a Duma e il dolore di chi non sente.

I ribelli lanciano su Aleppo e su Damasco colpi di mortaio che colpiscono i civili. C’e una guerra in corso e si usano armi pesanti sulle città. Questo non dovrebbe accadere. Ma accade, si è lasciato correre. La comunità Internazionale è più occupata a stabilire le colpe piuttosto che far cessare la carneficina.  Ora i …

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“Cizre’de Katliam Var – Il massacro di Cizre” – Trailer on Vimeo

Si susseguono in Turchia violazioni dei diritti umani contro le minoranze, dei fatti di Cizre il più assoluto silenzio, come del resto per gli armeni a Kessab

Vietato Parlare

12.9.2015  da ‘diritti globali’

Il lea­der del Par­tito demo­cra­tico dei Popoli (Hdp) Sela­hat­tin Demir­tas è entrato a Cizre ieri mat­tina. Hanno avuto effetto gli appelli del Con­si­glio d’Europa alle auto­rità tur­che per­ché met­tes­sero fine allo stato di asse­dio che durava da nove giorni nella città del Kur­di­stan turco.

Tre giorni fa la dele­ga­zione Hdp era stata fer­mata dalle forze di sicu­rezza tur­che che ave­vano impe­dito a par­la­men­tari e ai mini­stri di entrare nella loca­lità roc­ca­forte del par­tito, sotto asse­dio da nove giorni. Secondo le auto­rità tur­che molti gio­vani di Cizre hanno ini­ziato a com­bat­tere con il par­tito dei lavo­ra­tori del Kur­di­stan (Pkk). Anche alcuni dei due­cento avvo­cati tur­chi e kurdi delle asso­cia­zioni tur­che per la difesa dei diritti umani Ohd e Chdali, sono potuti entrare ieri a Cizre, tra loro l’italiana Bar­bara Spi­nelli (omo­nima della depu­tata euro­pea) dell’Associazione euro­pea per i diritti umani e la demo­cra­zia, che abbiamo rag­giunto telefonicamente.

«È in corso una vio­la­zione siste­ma­tica dei diritti umani», ha costa­tato l’avvocato che ha fati­cato non poco per poter entrare in quella che Demir­tas ha ribat­tez­zato la «nostra Kobane». Siamo arri­vati nella città di Medyat (300 chi­lo­me­tri da Cizre, ndr), e poi siamo stati bloc­cati», ci ha spie­gato l’avvocato che abbiamo rag­giunto al tele­fono a Diyar­ba­kir. Nono­stante ciò, hanno pro­se­guito la mar­cia tra le cam­pa­gne incon­trando vari sit-in e bloc­chi per strada, orga­niz­zati dalla popo­la­zione locale per pro­te­stare con­tro lo stato di asse­dio per­ma­nente della regione, avviato dalle forze di sicu­rezza tur­che dopo la cam­pa­gna anti-Pkk, annun­ciata lo scorso 24 luglio.

«Con mezzi di for­tuna siamo arri­vati a Idil. Di notte sen­ti­vamo spari con­ti­nui e ci spie­ga­vano che la poli­zia voleva spa­ven­tare la folla», ha pro­se­guito Spi­nelli. Da oggi le pro­te­ste non vio­lente dei kurdi di Cizre vanno avanti con pen­tole e uten­sili che bat­tono sulle rin­ghiere nelle ore della notte, come avve­niva durante le pro­te­ste di Gezi a Istan­bul (2013). «Siamo stati i primi ad entrare a Cizre que­sta mat­tina. Per nove giorni una città di 120mila abi­tanti è stata senza elet­tri­cità né acqua né inter­net con cec­chini appo­stati sui tetti delle case intorno alla sede di Hdp», ha aggiunto l’avvocato.

«Abbiamo assi­stito a scene di guerra. Blin­dati tur­chi impe­di­vano ai cit­ta­dini di uscire dalle loro abi­ta­zioni. Men­tre le strade del cen­tro sono state col­pite dai bom­bar­da­menti dei giorni scorsi», ha con­ti­nuato. «Nes­suna legge anti-terrorismo può giu­sti­fi­care que­sto. Abbiamo visto bam­bini malati che sono stati obbli­gati a bere acqua non pota­bile per­ché le con­dut­ture sono state cri­vel­late dai colpi dell’esercito turco», ha denun­ciato l’avvocato.

Cizre è stata in vera emer­genza sani­ta­ria per giorni, alcuni medici non hanno potuto rag­giun­gere gli ospe­dali per­ché non pote­vano lasciare le loro case a causa del copri­fuoco, men­tre alcune fami­glie non hanno potuto sep­pel­lire i loro figli: oltre trenta sono stati i morti tra i civili negli scon­tri inne­scati dall’uccisione di 31 tra mili­tari e poli­ziotti nella pro­vin­cia di Hak­kari da parte dei com­bat­tenti kurdi la scorsa set­ti­mana. «Quando è ini­ziato l’assedio molti medici si sono licen­ziati. Non c’erano dot­tori in città. Ci hanno anche ripor­tato due casi di ese­cu­zioni som­ma­rie: cit­ta­dini comuni uccisi dalla poli­zia per­ché ave­vano vio­lato il copri­fuoco», ha con­cluso la testi­mo­nianza Spi­nelli. Final­mente l’assedio di Cizre è finito ma si con­tano i danni e le vit­time di una vio­lenza anti-kurda che potrebbe accom­pa­gnare il paese fino alle ele­zioni anti­ci­pate del pros­simo primo novembre.

Qatar e Arabia Saudita guidano la riscossa sunnita

Era il 2012 ma a qualcuno era già chiaro. Non per il ‘pubblico’ delle grandi potenze occidentali lasciato volutamente all’oscuro, per poter ‘manovrare’ meglio sulle divisioni e scatenare l’inferno contro Assad e pensando ‘poi si vedrà’… Ho ripescato un articolo ‘profetico’, da rileggere alla luce dei fatti attuali che fanno vedere chiaramente la deriva settaria …

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La distruzione della Libia e la privatizzazione dell’acqua

Era il sogno di Muammar Gheddafi: fornire acqua fresca a tutti i libici e rendere la Libia autosufficiente nella produzione alimentare a cura di Enrico Vigna I libici la chiamavano l’ottava meraviglia del mondo. I media occidentali lo hanno definito il capriccio e il sogno irrealizzabile di un cane rabbioso. Il “cane rabbioso”, nel 1991, …

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