Considerazioni sull’Ucraina

fonte Libertà e persona – Da Francesco Mario Agnoli C’è una verità scomoda  che si dovrebbe avere  l’onestà intellettuale di ammettere: il singolare concetto di democrazia dei governi e dei mass-media occidentali.  L’Ucraina, dopo numerosi altri casi  (recente quello dell’Egitto, dove regna una Giunta militare) ne costituisce l’ultimo esempio. Il governo di Viktor Janukovych (non …

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PAESE IN BALIA DEI RIBELLI – In nome degli armeni: “Lasciate in pace la nostra amata Siria”

  Perché? Perché questi Paesi li mandano qui da noi? Perché non ci lasciano in pace? Tutto questo è contro l’umanità, contro tutte le religioni, contro la civiltà Daniele Rocchi – fonte SIR   ( http://www.agensir.it/sir/documenti/2014/03/00282203_in_nome_degli_armeni_lasciate_in_pace_la_.html  ) Aleppo, Damasco, Homs, Hama, Al-Qusayr, Dar’a, Latakia, Idlib, Raqqah, e tanti altri villaggi e città: l’elenco è lungo e …

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Siria. Paura per le suore di Maloula: i negoziatori hanno perso i contatti …

Non dimentichiamo, in quest’aria di finto egualitarismo, di difesa della legalità e dei diritti umani, che la “Comunità Internazionale” ha la responsabilità morale e pratica del rapimento delle suore di clausura di Maloula. Infatti, la ‘Comuità internazionale’ appoggia gli estremisti islamici, li supporta e li finanzia: per essa l’ostacolo alla pace sarebbe semmai la divisione …

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A Kiev i cecchini miravano sulla folla e sulla polizia indiscriminatamente.

I cecchini miravano sulla folla e sulla polizia indiscriminatamente.

Russia Today riferisce e rende disponibile l’audio di una registrazione telefonica eseguita 28 marzo (Funzionari del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina – SBU) tra il ministro degli esteri estone e il ministro degli affari esteri europeao Caterine Aston. Nella conversazione  il ministro estone le comunica che ci sono prove documentali che nella ‘rivolta di p..zza Maidan  gli stessi cecchini hanno sparato prima ai manifestanti e poi alla polizia.

“”Vi è ora la comprensione più forte che dietro i cecchini, non c’era Yanukovich, ma c’erano persone della nuova coalizione”.

Se è vero che in questo frangente, è bene ‘prendere tutto con le pinze’  ma l’ausilio di cecchini nelle rivolte non è cosa nuova. Spesso questo sistema è utilizzato per esasperare la folla, costringendo così anche i più retrivi alla violenza a compattarsi con gli elementi più esagitati e far intervenire la ‘Comunità Internazionale’.
C’è un’evidenza: l’unico che non aveva nessuna ragione di far precipitare le cose era il governo.

ULTIM’ORA:

Una nota pubblicata oggi sul sito del Ministero degli Esteri estone conferma l’autenticità della telefonata (http://www.vm.ee/?q=en%2Fnode%2F19353) .

Ecco i passi fondamentali della telefonata:

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TESTIMONIANZA : “Cristiani e musulmani moderati si sentono devastati. Sono raschiati fino all’osso “

suor Raghida
suor Raghida

Intervista di Raphaelle Villemain per AED  Ora Pro Siria

Nella “Notte dei Testimoni” organizzata da AED – Aiuto alla Chiesa che Soffre- dal 24 al 28 marzo ’14 si susseguiranno veglie di preghiere e di testimonianze per i cristiani discriminati e uccisi per la loro fede. Tra i testimoni suor Raghida.
Suor Raghida Al Khouri, in una intervista con l’AED risponde dolcemente. Ma anche con un velo di tristezza in gola. Evoca la situazione siriana con discrezione e la sua famiglia con modestia.

Ci può ripercorrere il suo cammino personale?
Sono nata a Damasco, in una famiglia di sette figli, ho ricevuto una educazione umana  e cristiana distinta nella fede cattolica. Ho perso mio padre che  amavo tanto quando avevo 14 anni. Custodisco la sua rettitudine, la giustizia e l’ affetto. Ho studiato scienze dell’educazione  a Beirut. E in parallelo, sono entrata presso le Suore della Carità di Besançon, comunità creata nel 1799 dalla Franche-Comtoise  Giovanna Antida Touret. Ho vissuto la guerra libanese ( quanto siriana), nella preghiera e nella accettazione, come una missione che il Signore mi ha chiesto di assumere. Ho ricoperto diversi incarichi, tra cui quello di  insegnante e preside in Libano. Tra il 2005 e il 2008, sono stata inviata in Siria, dove ho guidato la scuola del Patriarcato greco-cattolico di Damasco, e contemporaneamente ero responsabile della comunità. Nel 2008, fui trasferita a Nizza, dove sono assistente responsabile diocesana della ASP (Cappellania pubblica istruzione) e della  pastorale degli studenti.
Come vive l’attuale distanza dai suoi cari?
Torno al mio paese ogni anno per vedere la mia famiglia che è a Damasco (tranne nel 2011 e il 2012). Con gli eventi in corso in Siria, mi sento abbastanza sola. Ogni giorno li chiamo. Ho bisogno di sapere che sono vivi. Siamo in contatto via skype o telefono. La situazione sta peggiorando di giorno in giorno. Penso, come molti, che la pace sembra pura utopia. Eppure io credo che l’utopia di oggi può diventare la realtà di domani, se ci crediamo veramente a livello nazionale ed internazionale, e se, per costruirla, tutti noi ci investiamo tutto il nostro cuore,  tutta la nostra intelligenza . Nulla è impossibile a chi implora con fervore e chiede sinceramente.
Qual è la loro vita quotidiana?
Tutti gridano: ” Da dove ci verrà soccorso? “. La loro vita quotidiana è drammatica. Sono tornata da Damasco il 4 maggio. E’ impossibile dormire bene. Si sentono costantemente aerei, colpi di arma da fuoco, blindati. Si mettono tappi per le orecchie ai bambini. Quasi tutte le persone indossano il nero, le famiglie sono in lutto. Paradossalmente, la gente è diventata bulimica. Vivono nello stress, la paura, costantemente all’erta. Hanno paura dei sequestri di persona e della cattura di ostaggi (contro riscatti o esecuzioni). Così rimangono a casa a guardare la TV, mangiano, dormono, sono inattivi, ingrassano. La salute generale si deteriora. Sono tutti sull’orlo della depressione. Alcuni hanno cominciato a bere e fumare. Mi chiedono consiglio. Cosa posso dire? Dire loro di restare o andarsene? Dove? In quale paese? Come? Da clandestini, attraverso un contrabbandiere? Perché l’Europa non rilascia visti, sotto qualsiasi pretesto? E con che mezzi? Far parte degli immigrati, degli  irregolari, respinti alla frontiera?

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Raccogliendo aglio e cipolle

da Padre Daniel, Mar Yakub , 28 febbraio 2014 – fonte Ora Pro Siria La Siria vive una crisi che offre non solo difficoltà, ma anche qualche opportunità. La Siria soffre, ma è anche diventata più forte interiormente e anche più unita. Questo ha anche ripercussioni sulle relazioni politiche del mondo intero. Quando emerge una …

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