Gli Oppositori armati…

Hanno distrutto, hanno saccheggiato quel che restava, si sono fatti scudo degli innocenti … ma non è bastato: ora la popolazione è diventata obiettivo diretto della cosiddetta ‘opposizione’ che ha distrutto la Siria. Si tratta di una forza armata di provenienza esterna al paese che persegue il progetto di altri. E’ ovvio che in una …

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Adra: il massacro sotto la neve

SibiaLiria All’alba dell’11 dicembre 2013, la città industriale di Adra, che si trova a 40 km a nordest della capitale siriana, è stata vittima di un tremendo massacro. La cittadina, che vanta una popolazione di oltre 100.000 abitanti e ospita 600 impianti di produzione industriali e silos di grano, fa parte della provincia Ghouta (la …

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Le monache di Maaloula : una gara tra tentativi di mediazione e l’attacco su Yabroud

monache maloulaORA PRO SIRIA    – da as-Safir
di Muhammad Ballout
Le monache di Maaloula saranno presto in Libano , ultimo rifugio dei rapitori , se gli intermediari e i canali aperti con loro non arriveranno a una soluzione rapida , soprattutto dopo l’estensione dell’ assalto dell’Esercito Siriano su Yabroud nei prossimi giorni con il lancio di una seconda fase dell’operazione militare in Qalamoun .

Dodici suore, quattro di loro libanesi , le altre siriane . Tre canali per i negoziati hanno alternativamente  cercato di ottenere un elenco di richieste da parte dei rapitori , al fine di organizzare rapidamente uno scambio. L’ottimismo regna circa il processo di negoziazione a causa del fatto che i rapitori sono entrati immediatamente in un processo di dialogo multilaterale , al fine di raggiungere un accordo circa le suore . Questo è un segno importante perché è la prima volta che Jabhat al- Nusra cerca rapidamente di raggiungere un accordo sulle vittime di rapimento che detiene , mentre il destino delle sue vittime nei rapimenti precedenti prima non dava alcuna chiarezza o anche qualsiasi accettazione di un principio di negoziazione da parte dei rapitori .

All’interno dei canali che stanno negoziando o hanno tentato di negoziare , non vi è nessun rappresentante del governo siriano , che si accontenta di soddisfare le richieste o di monitorare ciò che sta accadendo a distanza . C’è un canale locale guidato da una figura siriana che ha contribuito in passato alle trattative per la liberazione di ostaggi , c’è un canale del Qatar che ha iniziato a lavorare due giorni fa , e c’ è il canale delle Nazioni Unite .

Una fonte dell’ Esercito Siriano Libero in Qalamoun dice che un interlocutore  da parte del Vaticano sta cercando di aprire un quarto canale che coinvolge negoziati diretti con i rapitori e una generosa offerta economica in cambio del rilascio delle monache , ma Jabhat al- Nusra propone condizioni che , fino ad ora , non comprendono eventuali condizioni monetarie o riscatti. Attivi sullo sfondo , accanto ai leader di Jabhat al- Nusra in Yabroud , vi sono Mithqál Hamama e Ahmad al – Muqambar , leader locali  in una delle brigate dell’Esercito siriano libero . Essi stanno tentando di ottenere una porzione di ogni scambio e di riscatto monetario, nonché garanzie di sicurezza personale.

Cronaca da Aleppo … che sopravvive stringendo i denti. Allarme per il villaggio cristiano di Kanayé!

fonte: Ora Pro Siria La Chiesa di Aleppo si sta preparando ad accogliere il suo nuovo Pastore, Mons. Georges Abou Khazen, che ora si trova a Roma per accingersi ad assumere l’incarico di Vicario Apostolico di Aleppo dei Latini che gli ha affidato il Santo Padre Francesco. Mi viene spontanea una considerazione: Aleppo come l’accoglierà? …

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Mons. Haddad: “La Siria? Una guerra importata”

da Vatican Insider 13-12-13 Marco Tosatti Proprio nel momento in cui Stati Uniti e Gran Bretagna decidono di sospendere gli aiuti finanziari e di altro genere elargiti alle milizie fondamentaliste islamiche che combattevano una guerra religiosa contro il governo di Damasco e le minoranze (cristiane, alauita, sunnita, drusa e sciita),  la rivista delle Missioni della …

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C’E’ CHI NON VUOLE LA PRESENZA DEI CRISTIANI IN SIRIA

fonte Ora Pro Siria ”Purtroppo anche in questo tempo di Avvento la guerra nella nostra Siria continua. Ma voglio ribadire che questo conflitto non nasce dall’interno, ma per colpa di chi, dall’esterno, con l’aiuto del terrorismo, ha voluto creare una ‘pseudo-primavera araba” per distruggere in realtà un Paese da sempre simbolo della convivenza tra religioni …

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Dove sono finiti i «rivoluzionari» siriani?

FireShot Screen Capture #248 - 'Dove sono finiti i «rivoluzionari» siriani_ I «Sotto i nostri occhi»' - www_voltairenet_org_article181542_htmlAlla vigilia della Conferenza di Ginevra 2, gli organizzatori americani non hanno più alcun burattino al quale far giocare il ruolo dei rivoluzionari siriani. L’improvvisa scomparsa dell’Esercito Siriano Libero dimostra a coloro che ci credevano che non era altro che una finzione. Non c’è mai stata una rivoluzione popolare in Siria, solo un’aggressione straniera a colpi di mercenari e miliardi di dollari.

di Thierry Meyssan Rete Voltaire

Gli organizzatori della conferenza di pace di Ginevra cercano urgentemente un rappresentante per l’opposizione armata siriana. In effetti, secondo gli occidentali, il conflitto oppone una dittatura abominevole al proprio popolo. Tuttavia, i gruppi armati che distruggono la Siria – dal Fronte islamico ad Al-Qa’ida – fanno ufficialmente ricorso a combattenti stranieri, sebbene il primo pretenda di essere composto principalmente da siriani. Invitarli significherebbe ammettere che non c’è mai stata una rivoluzione in Siria, bensì un’aggressione straniera.

Infatti, l’Esercito Siriano Libero, di cui ci si diceva qualche settimana fa che contasse su 40mila uomini, è scomparso. Dopo che il suo quartier generale è stato attaccato da altri mercenari e che i suoi arsenali sono stati saccheggiati, il suo leader storico, il generale Salim Idriss, è fuggito in Turchia e ha trovato rifugio in Qatar.

Dal momento della sua formazione, il 29 luglio 2011, l’ESL si era prefissato un solo obiettivo: il rovesciamento del presidente Bashar al-Assad. L’ESL non ha mai specificato se si battesse per un regime laico o un regime islamico. Non ha mai preso alcuna posizione politica in materia di Giustizia, Istruzione, Cultura, Economia, Lavoro, Ambiente, ecc. Non ha mai formulato il benché minimo progetto di programma politico.

Era formato, ci è stato detto, da soldati dell’Esercito arabo siriano che avevano disertato. Ci furono in effetti delle defezioni durante la seconda metà del 2011, ma il loro numero totale non ha mai superato il 4%, che risulta trascurabile sulla scala di un paese.

No: l’ESL non aveva bisogno di un programma politico perché aveva una bandiera, quella della colonizzazione francese. In vigore durante il mandato della Francia sulla Siria e mantenuto durante i primi anni di presunta indipendenza, simboleggiava l’accordo Sykes-Picot: la Siria era in gran parte amputata e divisa in Stati etnici e confessionali. Le sue tre stelle simboleggiano uno stato druso, uno Stato alauita e uno Stato cristiano. Tutti i siriani conoscono questa bandiera funesta, non foss’altro per la sua presenza nell’ufficio del collaboratore siriano dell’occupante francese in un famoso sceneggiato seriale alla televisione.

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