14 settembre 1982 -14 settembre 2012: Due date fondamentali nella storia del Libano

fonte: Mario Villani  http://www.appunti.ru/articolo.aspx?id=549 Trent’anni e pochi giorni fa, una spaventosa esplosione mandava in frantumi un palazzo nel quartiere cristiano di Ashrafiye a Beirut. Tra le macerie dell’edificio distrutto aveva fine l’avventura terrena di Bachir Gemayel, capo del partito cristiano Kataeb e neo eletto Presidente della Repubblica Libanese. Bachir era nato a Beirut il 10 …

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Il Papa è imbarazzante

fonte: dal blog di Berlicche  http://berlicche.wordpress.com/ Questo Papa è imbarazzante. Molto più imbarazzante di Kate Middleton e delle sue pubenda, di un brutto presunto film su Maometto o dei litigi e scandali politici nostrani. Così imbarazzante che mentre la principessa e i politici e il film occupano le prime pagine, il Papa viene relegato all’interno, …

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Cultura Cattolica: L’«inoperosità» degli uomini dabbene

riporto per gentile concessione di Cultura Cattolica: http://www.culturacattolica.it/default.asp?id=3&id_n=31195 «L’inoperosità degli uomini dabbene non deve permettere al male di trionfare. E il non far nulla è ancora peggio.» [Benedetto XVI, in Libano, ai membri del governo, delle istituzioni della repubblica, con il corpo diplomatico, i capi religiosi e rappresentanti del mondo della cultura] Avremo certamente il …

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Benedetto XVI: intervista durante il viaggio verso il Libano

trascrizione dell’intervista in aereo: Santo Padre, in questi giorni ci sono anniversari terribili, come quello dell’11 settembre o quello del massacro di Sabra e Chatila. Alle frontiere del Libano c’è una sorta di guerra civile e noi vediamo anche nei nostri Paesi il rischio della violenza sempre presente. Con quale sentimento affronta questo viaggio? È …

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“Alla scoperta del Dio vicino”, nella prospettiva dell’Anno della Fede

lettera pastorale dell’arcivescovo di Milano card. Scola autore  Pino NARDI  fonte: http://www.incrocinews.it/chiesa-diocesi/alla-scoperta-del-dio-vicino-br-nella-prospettiva-dell-anno-della-fede-1.63682 «Se Dio è vicino si sprigiona, irresistibile, la gioia della festa». Il cardinale Scola va alla radice della fede nella sua lettera pastorale Alla scoperta del Dio vicino (Centro Ambrosiano, 64 pagine, 2 euro; ebook l’8 e il 9 settembre 0,99 euro, dal …

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Siria: ipocrisia e (tanti) interessi

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fonte: http://www.geopolitica-rivista.org/18818/siria-ipocrisia-e-tanti-interessi/

Si è parlato più volte del fatto che la Siria non era la Libia, perché alcuni paesi in Libia hanno avuto campo libero, mentre sulla strada di Damasco potenze come la Russia, la Cina e l’Iran non sono disposte a lasciar libero il passaggio. Le possibilità che Bashar lasci il potere sembrano minime e la caduta del suo regime non è prevista in tempi brevi. Al-Asad non getta la spugna e resiste nonostante gli scontri e i profughi, ed è deciso a portare avanti il suo compito nonostante il paese sia nel caos e recentemente ci siano stati attentati che hanno colpito al cuore il regime1, destabilizzandolo.

Le dinamiche non sono ben chiare e non si capisce se sia stato una bomba o un kamikaze. In un primo momento la tv di Stato ha riferito che un kamikaze si è fatto esplodere nel palazzo della Sicurezza, nel quartiere di Abu Roummaneh, dove era in corso un vertice tra i responsabili della sicurezza, le figure più importanti del regime di Al-Asad. Nell’esplosione rimangono uccisi il ministro della Difesa, generale Dawoud Rajha, il suo vice, Assef Shawkat, cognato del presidente siriano, e il generale Hassan Turkmani, capo della cellula di crisi che coordina le azioni contro i ribelli, mentre il capo dei servizi segreti, Hisham Bekhtyar, e il ministro dell’interno, Mohammad Ibrahim Al-Shaar, rimangono feriti. Inoltre si verifica anche una seconda esplosione che ha colpito l’edificio del comando della Quarta divisione dell’esercito siriano. Quello che prima sembrava un kamikaze, secondo altre fonti, sarebbe stato un attentato proveniente dall’”interno”, una bomba piazzata nel palazzo da qualcuno che potesse avervi accesso nonostante i controlli, probabilmente un personaggio appartenente al gruppo ristretto delle guardie del corpo degli alti gerarchi del regime. L’attacco, viene rivendicato un po’ da tutti, dalle milizie anti Al-Asad alle organizzazioni terroristiche. Sicuramente è stato un durissimo colpo messo a segno da “ignoti”2, molto significativo per Al-Asad, ma è proprio qua che il Rais fa vedere la sua forza: immediatamente convoca una riunione, senza scomporsi nomina subito il nuovo ministro della Difesa, Fahd al-Freij3 ,e 5 nuovi ufficiali della sicurezza.

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