Siti Web, “luoghi” di missione

CulturaCattolica it www culturacattolica itCultura Cattolica  socio di  SamizdatOnLine

È da tempo che si parla di Internet, e l’occasione non è più una semplice curiosità, o la ricerca di un episodio eccezionale (che ormai sembra diventato ordinaria amministrazione; penso ad esempio al “male” che la rete può fare ai giovani…). È di poco tempo fa la notizia che una famosa e bella donna di spettacolo voleva limitare l’accesso alla rete alla propria figlia e togliersi lei stessa dai social-network.
Il libro di Stoll, “Confessioni di un eretico high-tech” e lo straordinario “Il profumo dei limoni” di Jonah Lynch costituiscono due pietre miliari per chi voglia ragionare su questi argomenti.
Desidero però affrontare la questione da un altro punto di vista.
Ho letto l’articolo di Francesco Diani su Avvenire del 10 aprile 2012 «I siti Web, “luoghi” di missione» e mi ha positivamente colpito la riflessione finale. Dopo una analisi, per quanto sommaria, del rapporto delle varie realtà ecclesiali con la rete (ove si evidenzia un interesse più motivato, finita la ubriacatura del voler essere presenti ad ogni costo in Internet) così conclude: “La tara concettuale che probabilmente pesava fin dalla genesi su molti siti cattolici era quella di non ammirare oltre l’orizzonte circoscritto del territorio locale e di un affezionato gruppo. Uno strumento che, per definizione, a vocazione planetaria si ritrovava utilizzato da alcuni «già evangelizzati» a vantaggio di altri «già evangelizzati»”.

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Le Banche dichiarano guerra al denaro contante: cerchiamo di capirne di più

denarodi Massimo Costa*
*(docente di Economia Aziendale presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Palermo)

Leggo su La Repubblica del 20 giugno scorso un bell’articolo sul No Cash Day: un’iniziativa promozionale nella quale tutti gli aderenti cercano di usare, almeno per un giorno, strumenti di pagamento elettronico (carte di credito, di debito, bancomat) e di non usare il portafoglio con banconote e monetine.
L’articolo, giustamente, evidenzia tutti i limiti del buon vecchio denaro circolante. In sintesi:
– è costoso, anche se nessuno parla del costo della tenuta dei conti correnti bancari;
– è poco pratico,
– è a rischio di essere smarrito o derubato;
– è sporco (non nel senso morale, ma perché sarebbe portatore di terribili batteri, di cocaina, etc…);
– favorisce l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro sporco (questa volta nel senso morale);
– e soprattutto è antiquato.

Non ci credete? Basta vedere che l’Italia, tipicamente antiquata, si ostina ad usare il contante, mentre nella civilissima Svezia lo usano solo per il 5 % delle transazioni, in pratica le vecchine e i malfattori (ma come? Nella civilissima Svezia non si sono ancora liberati dei malfattori?). E, poi, ovviamente, il massimo uso di contante si registra nel disgraziato Sud e nelle Isole, terre abitate da popoli notoriamente incivili, retroguardie per definizione della magnifica e progressiva civiltà europea.
E quindi,… via monete e banconote! Ai lavavetri al semaforo chiederemo se hanno un POS per donare con il bancomat qualche decina di centesimi. Devo anche spiegarlo all’ambulante che viene sotto casa e dal quale regolarmente mi approvvigiono per la frutta di famiglia, ma vedrete che capirà, soprattutto quando gli avrò girato tutte le motivazioni di cui sopra.

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Il Qatar boccia l’iniziativa Onu in Siria

Il Qatar boccia l’iniziativa Onu17 Aprile 2012 Matteo Bernabei –  comedonchisciotte

Lo sceicco Al Thani attacca Mosca: “Ha rallentato sinora ogni decisione delle Nazioni Unite sulla repressione del regime siriano”

È iniziata ieri con il loro arrivo a Damasco la missione degli osservatori delle Nazioni Unite in Siria. Si tratta tuttavia solo di una piccola “avanguardia” tecnica, guidata dal colonnello marocchino Ahmad Himmish, appartenente al contingente della missione Untso che ha base a Gerusalemme e che dal 1948 si occupa di fornire uomini per il monitoraggio delle tregue nella regione vicinorientale. Questa prima squadra ha il compito preparare il terreno all’arrivo di altri scaglioni di berretti blu disarmati, che si occuperanno poi di vigilare sul cessate il fuoco e di verificare il rispetto degli altri cinque punti del piano di pace elaborato dall’inviato speciale del Palazzo di Vetro e della Lega araba, Kofi Annan. Tuttavia, nonostante la missione sia iniziata soltanto da un giorno, i Paesi del fronte interventista già parlano di fallimento. In prima fila come sempre ci sono gli Stati Uniti, che contestano il rispetto della tregua da parte di Damasco basandosi sulle solite notizie diffuse dalle opposizioni attraverso la rete e che parlano di una ripresa delle ostilità ad Hama, senza ovviamente considerare le ripetute denunce delle autorità siriane di attacchi da parte di gruppi terroristici in diverse aree del Paese. Eppure c’è anche chi è andato oltre la solita strategia: è il Qatar, che si è spinto fino a criticare l’azione diplomatica delle Nazioni Unite nei confronti del governo di Bashar al Assad.

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Siria, arriva l'Onu

fonte: altrenotizie di Michele Paris Mentre il complicato cessate il fuoco previsto dal piano Annan, entrato in vigore giovedì scorso in Siria, sembra resistere sia pure a fatica, un primo piccolo contingente di osservatori militari delle Nazioni Unite è finalmente entrato nel paese mediorientale per monitorare il rispetto della tregua. Sei osservatori sono giunti a Damasco …

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Le nuove frontiere della missione: il web

Da Culturacattolica.it una riflessione del Direttore: È da tempo che si parla di Internet, e l’occasione non è più una semplice curiosità, o la ricerca di un episodio eccezionale (che ormai sembra diventato ordinaria amministrazione; penso ad esempio al “male” che la rete può fare ai giovani…). È di poco tempo fa la notizia che …

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la verità non usa mai le grandi autostrade, ma va ricercata, e passa per i sentieri, per la "pietra scartata dai costruttori".

Durante il programma di Rai 1 A SUA IMMAGINE che segue l’Angelus del Papa,  un commentatore,  ha detto che il Papa ha recentemente rimproverato i Vescovi della Siria perché troppo pro-Assad. Che il Papa  abbia rimproverato che i Vescovi fossero troppo pro Assad non mi risulta ,  ma il punto non è questo:  il punto …

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L'amore è più forte della morte. L'amore non muore

Lettera di Sua Beatitudine Gregorios III,  è un patriarca cattolico siriano, Patriarca di Antiochia, di tutto l’Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme dei Melchiti, per la Pasqua (8 aprile 2012) L’amore è più forte della morte. L’amore non muore http://www.pgc-lb.org/english/News3_Lettre-des-Paques_2012.html L’amore è più forte della morte. L’amore non muore! È il grido della risurrezione gloriosa. …

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