Il Qatar boccia l’iniziativa Onu in Siria

Il Qatar boccia l’iniziativa Onu17 Aprile 2012 Matteo Bernabei –  comedonchisciotte

Lo sceicco Al Thani attacca Mosca: “Ha rallentato sinora ogni decisione delle Nazioni Unite sulla repressione del regime siriano”

È iniziata ieri con il loro arrivo a Damasco la missione degli osservatori delle Nazioni Unite in Siria. Si tratta tuttavia solo di una piccola “avanguardia” tecnica, guidata dal colonnello marocchino Ahmad Himmish, appartenente al contingente della missione Untso che ha base a Gerusalemme e che dal 1948 si occupa di fornire uomini per il monitoraggio delle tregue nella regione vicinorientale. Questa prima squadra ha il compito preparare il terreno all’arrivo di altri scaglioni di berretti blu disarmati, che si occuperanno poi di vigilare sul cessate il fuoco e di verificare il rispetto degli altri cinque punti del piano di pace elaborato dall’inviato speciale del Palazzo di Vetro e della Lega araba, Kofi Annan. Tuttavia, nonostante la missione sia iniziata soltanto da un giorno, i Paesi del fronte interventista già parlano di fallimento. In prima fila come sempre ci sono gli Stati Uniti, che contestano il rispetto della tregua da parte di Damasco basandosi sulle solite notizie diffuse dalle opposizioni attraverso la rete e che parlano di una ripresa delle ostilità ad Hama, senza ovviamente considerare le ripetute denunce delle autorità siriane di attacchi da parte di gruppi terroristici in diverse aree del Paese. Eppure c’è anche chi è andato oltre la solita strategia: è il Qatar, che si è spinto fino a criticare l’azione diplomatica delle Nazioni Unite nei confronti del governo di Bashar al Assad.

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Siria, arriva l'Onu

fonte: altrenotizie di Michele Paris Mentre il complicato cessate il fuoco previsto dal piano Annan, entrato in vigore giovedì scorso in Siria, sembra resistere sia pure a fatica, un primo piccolo contingente di osservatori militari delle Nazioni Unite è finalmente entrato nel paese mediorientale per monitorare il rispetto della tregua. Sei osservatori sono giunti a Damasco …

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Le nuove frontiere della missione: il web

Da Culturacattolica.it una riflessione del Direttore: È da tempo che si parla di Internet, e l’occasione non è più una semplice curiosità, o la ricerca di un episodio eccezionale (che ormai sembra diventato ordinaria amministrazione; penso ad esempio al “male” che la rete può fare ai giovani…). È di poco tempo fa la notizia che …

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la verità non usa mai le grandi autostrade, ma va ricercata, e passa per i sentieri, per la "pietra scartata dai costruttori".

Durante il programma di Rai 1 A SUA IMMAGINE che segue l’Angelus del Papa,  un commentatore,  ha detto che il Papa ha recentemente rimproverato i Vescovi della Siria perché troppo pro-Assad. Che il Papa  abbia rimproverato che i Vescovi fossero troppo pro Assad non mi risulta ,  ma il punto non è questo:  il punto …

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L'amore è più forte della morte. L'amore non muore

Lettera di Sua Beatitudine Gregorios III,  è un patriarca cattolico siriano, Patriarca di Antiochia, di tutto l’Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme dei Melchiti, per la Pasqua (8 aprile 2012) L’amore è più forte della morte. L’amore non muore http://www.pgc-lb.org/english/News3_Lettre-des-Paques_2012.html L’amore è più forte della morte. L’amore non muore! È il grido della risurrezione gloriosa. …

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SIRIA: DUBBI REPORTS DI GUERRA INFIAMMANO IL CONFLITTO

I mass media giocano un ruolo rilevante nel percezione occidentale della rivolta siriana. Ma i racconti che ci vengono proposti sono neutrali? E soprattutto bastano per comprendere realmente cosa accade in Siria?

Russ Baker – * Pubblicato su WhoWhatWhy:

* – 13 Aprile 2012 – Si moltiplicano i reports dei grandi media dalla Siria. Ciò che è sbagliato di questi resoconti è che generalmente mancano di un’analisi dei rapporti di potere.

Un recente articolo del New York Timesad esempio,intitolato “Neighbors Said to Be at Violent Odds in Syrian Crackdown”, si basa quasi esclusivamente sui racconti dei rifugiati in Libano.

Questo il passaggio principale:

I musulmani sunniti che sono fuggiti in Siria descrivono una repressione del Governo più pervasiva e più settaria di quanto si pensasse, con i civili alleati alla minoranza religiosa del presidente Bashar al-Assad che sparano ai propri vicini mentre i militari lanciano quella che molti Sunniti vedono come una campagna per costringerli a lasciare le proprie case e villaggi specialmente in alcune zone del Paese.

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SIRIA: TIENE LA TREGUA DI ANNAN

Giungono notizie contrastanti sul cessate il fuoco previsto da questa mattina a partire dalle 6. Mentre la maggior parte dei media internazionali riporta una situazione calma, il web si riempie di testimonianze sulla rottura dell’accordo. Roma 12 aprile 2012, Redazione Nena News –  Sembrava potesse essere questa, la giornata che la Siria aspettava da più …

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