Libia, Rapporto Amnesty: il Cnt deve prendere il controllo della situazione

la situazione umanitaria peggiora sempre più ed il rischio di esecuzioni sommarie resta troppo alto come ha denunciato l’organizzazione umanitaria, Human Right Watch, che è al lavoro per indagare sulla sorte dei combattenti pro Gheddafi, catturati dai ribelli o sulle eventuali atrocità commesse dai rivoluzionari. Anche Amnesty International ha diffuso un rapporto sulle violazioni dei diritti umani durante il conflitto libico, composto da 107 pagine, intitolato ‘La battaglia per la Libia: uccisioni, sparizioni e torture’, denunciando che durante il conflitto le forze pro-Gheddafi hanno commesso crimini di diritto internazionale su vasta scala, ma accusa anche le forze leali al Cnt di violazioni dei diritti umani che in alcuni casi si configurano come crimini di guerra e chiedendo al Consiglio nazionale di transizione (Cnt) di prendere il controllo dei gruppi armati anti-Gheddafi in modo da porre fine alle azioni di rappresaglia e agli arresti arbitrari. (Simone Baroncia korazim.org)

Fonte: Amnesty International Italia

Scarica il rapporto in inglese “La battaglia per la Libia: uccisioni, sparizioni e torture” (2.28 MB)

Il Consiglio nazionale di transizione (Cnt) deve prendere il controllo dei gruppi armati anti-Gheddafi in modo da porre fine alle azioni di rappresaglia e agli arresti arbitrari. Lo ha dichiarato oggi Amnesty International, diffondendo un lungo rapporto sulle violazioni dei diritti umani durante il conflitto libico.

Il rapporto, di 107 pagine, intitolato “La battaglia per la Libia: uccisioni, sparizioni e torture”, denuncia che durante il conflitto le forze pro-Gheddafi hanno commesso crimini di diritto internazionale su vasta scala, ma accusa anche le forze leali al Cnt di violazioni dei diritti umani che in alcuni casi si configurano come crimini di guerra.

“Le nuove autorità devono girare completamente pagina rispetto alle violazioni degli ultimi quattro decenni e introdurre nuovi standard per porre i diritti umani al centro della loro agenda” – ha dichiarato Claudio Cordone, senior director di Amnesty International. “Ora spetta al Cnt comportarsi differentemente, porre fine alle violazioni e avviare riforme sui diritti umani,  urgentemente necessarie. Una grande priorità dovrà essere valutare le condizioni del settore giudiziario e iniziare le riforme, assicurare processi equi e garantire alle vittime accesso alla giustizia e alle riparazioni”.

Amnesty International ha riscontrato prove di crimini di guerra e di violazioni che possono costituire crimini contro l’umanità commessi da parte delle forze pro-Gheddafi durante il conflitto, tra cui attacchi indiscriminati, uccisioni di massa di prigionieri, torture, sparizioni forzate e arresti arbitrari. Nella maggior parte dei casi, le vittime di queste violazioni erano civili.

L’organizzazione per i diritti umani ha tuttavia documentato anche brutali “regolamenti di conti”, tra cui linciaggi di soldati fatti prigionieri, ad opera di alcuni gruppi anti-Gheddafi quando le forze pro-Gheddafi sono state cacciate dalla Libia orientale.

Da febbraio, nella Libia orientale, decine di persone sospettate di essere agenti della sicurezza, lealisti pro-Gheddafi o mercenari sono state uccise dopo essere state catturate.

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l’assenza di amore è il motivo per cui ci sono le guerre

Il livello di omologazione e di appiattimento che ho visto intorno negli ultimi mesi ha toccato “vette impensabili”.
L’abbiamo visto con l’intervento “umanitario” in Libia .
oggi per fare del male bisogna essere umanitari, così moralisti e così preoccupati dell’opinione pubblica  anestetizzata che bisogna dire che si fa la guerra ma è umanitaria.
E come si fà ad uccidere in modo umanitario? si fa  tramite gli organismi internazionali autoreferenti che si giustificano da soli. Appoggiati dai media di intrattenimento, non di informazione , ma di intrattenimento, informazione di intrattenimento. Pura disinformazione ed anche spesso contraddittoria.

230px Flag of the United Nations.svg
Onu - wilkipedia common

L’Onu che ha autorizzato la guerra in Libia e per tutto il tempo non ha detto una parola nonostante si fosse usciti non di poco dalla iniziale preoccupazione enunciata e declamata…
L’Onu è la massima istituzione per la pace nel mondo. Bene ditemi come può una organizzazione per cui il fine è la pace avere anche come fine l’aborto e l’omosessualità come “gender”.
Attenzione che non sono cose lontano da noi (Pisapia, sta facendo distribuire negli asili di Milano un opuscolo che con le immagini accattivanti e il linguaggio dei cartoni spiega che non c’è nessun problema ad avere due papà)  .

E l’aborto, anche questo è uno dei fini dell’ONU, ma non per male si capisce, per difendere i “diritti” dell’uomo.
Ora lo diceva nel 2005 invitata all’ONU, Madre Teresa : se una madre dimentica suo figlio, come può il mondo vivere in pace?

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