Il 16 ottobre Papa Francesco ha consegnato un lungo videomessaggio ai partecipanti alla seconda fase del IV Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari (EMMP), organizzato dal Dipartimento di Servizio per lo Sviluppo Umano Integrale e dedicato alla tutela dei diritti dei lavoratori nel sociale margini di terra, alloggio e lavoro.
Il forum si concentra su rigattieri, venditori ambulanti, sarte, artigiani, pescatori, agricoltori, operai edili, minatori, lavoratori di città e paesi che praticano la cultura dell’incontro.
Il Santo Padre chiama i partecipanti all’incontro come costruttori di dialogo e “poeti sociali” capaci di creare speranza in un mondo di diseguaglianze, sprechi e indifferenza. Nei sei anni trascorsi dal primo incontro – rileva il Papa – molti cambiamenti sono diventati un punto di non ritorno, e la pandemia, cambiando il modo di vivere generale, ha solo esacerbato la crisi alimentare in molti Paesi e il dramma delle persone che soffrono di ingiustizia sociale. Questo è particolarmente vero per i migranti, persone senza documenti e reddito permanente, a cui la società non presta attenzione. Il Papa rileva l’effetto dannoso della “pandemia”, che ha isolato bambini e ragazzi, per i quali nessuna tecnologia può sostituire il contatto vivo con i coetanei.
Papa Francesco ha espresso la sua gratitudine ai partecipanti all’incontro per la loro sensibilità verso questi problemi e per la lotta quotidiana tramite il loro lavoro fondamentale per tutti: “Voi siete una parte fondamentale dell’umanità che lotta per la vita di fronte al sistema della morte ”, perché la strada del cielo si apre grazie alla cura degli affamati, dei malati, dei carcerati, degli stranieri – quando riconosciamo Dio in queste persone e, seguiamo le beatitudini evangeliche, serviamo Cristo nell’umanità sofferente.
In nome di Dio, papa Francesco ha chiesto ai grandi laboratori farmaceutici di revocare le restrizioni sui brevetti e consentire a tutti di accedere al vaccino contro il coronavirus, e alle grandi compagnie minerarie di smettere di distruggere e inquinare la natura.
In nome di Dio, papa Francesco ha chiesto alle grandi aziende alimentari di smettere di imporre strutture di produzione e distribuzione monopolistiche che gonfiano i prezzi e alla fine privano gli affamati del pane.
In nome di Dio, il Santo Padre ha chiesto ai fabbricanti e ai trafficanti di armi di “cessare completamente le loro attività che incitano alla violenza e alla guerra, spesso nel contesto di giochi geopolitici che mietono milioni di vite”.
Il Papa ha anche aggiunto che i giganti della tecnologia devono smettere di sfruttare le debolezze umane a scopo di lucro, fomentando l’odio, adescando i minori online, diffondendo notizie false, teorie del complotto e manipolazione politica.
Il Papa esorta le società di telecomunicazioni ad aprire completamente l’accesso ai contenuti educativi per i bambini a basso reddito in condizioni di quarantena e i media a porre fine alla logica della “post-verità”, disinformazione, diffamazione, diffamazione e attrazione morbosa per gli scandali.
I poteri potenti devono porre fine all’aggressione, al blocco e alle sanzioni unilaterali contro qualsiasi paese in qualsiasi parte della terra, smettere di promuovere il neocolonialismo: “Abbiamo già visto come finiscono gli interventi unilaterali, le invasioni e le occupazioni, anche se fatte per i motivi più nobili. ” Secondo il Santo Padre, i governi ei politici di tutti i partiti devono essere autentici rappresentanti dei loro popoli e lavorare per il bene comune, ei leader religiosi non devono mai usare il nome di Dio per fomentare guerre o colpi di stato.
Nessuno, sottolinea il Vescovo di Roma, dovrebbe soccombere ai discorsi populisti di intolleranza, odio per i poveri e xenofobia, che portano le persone all’indifferenza e all’individualismo.
Il Santo Padre incoraggia i partecipanti all’incontro a sognare insieme il futuro e a promuovere alternative creative in armonia con Dio nel nostro mondo. I sogni vanno oltre il ristretto quadro imposto dall'”egoismo dei forti e dal conformismo dei deboli”, e l’umanità è chiamata a uscire dalla crisi attuale ‘meglio di prima’. I movimenti popolari, nota il Papa, sono “samaritani collettivi” che si oppongono all’“edonismo depressivo”, che colpisce soprattutto i giovani. Nella loro azione, sono chiamati a ispirarsi ai principi della dottrina sociale della Chiesa, cioè solidarietà e sussidiarietà tra movimenti e tra Paesi che promuovono lo sviluppo economico e la scelta preferenziale a favore dei poveri.
Il compito del Vertice Mondiale dei Movimenti Popolari dovrebbe essere quello di trovare risposte efficaci che permettano di realizzare una reale tutela dei diritti dei lavoratori nelle periferie sociali e, da parte sua, Papa Francesco consiglia di richiamare l’attenzione del forum sulla necessità mantenere un reddito minimo e ridurre la giornata lavorativa.
Il Santo Padre esprime la sua fiducia che “dalla periferia si vede più chiaramente il mondo”: sono coloro che soffrono per ingiustizie, disuguaglianze, soprusi, privazioni, xenofobia che “comprendono meglio ciò che gli altri stanno vivendo e sono in grado di aiutare aprono strade concrete di speranza.” …
Alla fine del videomessaggio, il Vescovo di Roma propone una preghiera affinché il Signore riversi la sua benedizione sui nostri sogni: “Non perdiamo la speranza. Ricordiamo la promessa di Gesù ai suoi discepoli: ‘Io sono con voi tutti i giorni’ (cfr Mt 28,20)”.
Video di apertura: 16 ottobre 2021, IV Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari (1 ora, 26 minuti 17 secondi)
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