Papa Francesco critica l’atteggiamento degli “indietristi” e sostiene l’evoluzione della dottrina

Ieri ACI stampa ha riportato: “Papa Francesco ai gesuiti del Portogallo, “errato vedere la dottrina come un monolite”
Pubblicato oggi il botta e risposta tra Papa Francesco e i gesuiti del Portogallo. La questione dell’indietrismo, con un messaggio alla Chiesa USA. L’esempio della Compagnia di Gesù e di padre Arrupe” (https://www.acistampa.com).

Nel testo pubblicato da ACI , Papa Francesco critica l’atteggiamento degli “indietristi” che frenano l’innovazione all’interno della Chiesa e si aggrappano a una visione statica della dottrina. Il pontefice afferma che la visione della dottrina come un “monolite” è errata e che coloro che rifiutano il cambiamento creano una mentalità chiusa e sconnessa dalle radici della Chiesa, perdendo così la linfa della rivelazione. Il Papa enfatizza che l’evoluzione nella comprensione delle questioni di fede e morale è necessaria e che il cambiamento si sviluppa dalla radice verso nuove prospettive. Il Santo padre fa esempi di questioni su cui la dottrina ha progredito nel tempo, come il rifiuto delle armi atomiche, la condanna della pena di morte e il superamento della tolleranza verso la schiavitù. Papa Francesco sostiene che l’approccio degli “indietristi” crea effetti devastanti sulla morale e spinge verso l’ideologia anziché la vera fede. Egli apprezza il coraggio di padre Arrupe nel mettere in movimento nuove direzioni all’interno dell’ordine dei Gesuiti, nonostante qualche errore di valutazione. Proseguendo, sottolinea l’importanza del dialogo con il mondo moderno e la necessità di affrontare le sfide senza paura. Infine, egli esorta i fedeli a evitare il clericalismo e a condurre un esame di coscienza serio per affrontare le sfide spirituali. Infine, il Papa riconosce la sensibilità attuale riguardo all’omosessualità e invita a un approccio pastorale adeguato che tenga conto delle circostanze storiche e dell’accoglienza di tutti i fedeli.

Benedetto XVI indietrista?

Se facciamo un confronto tra la posizione espressa dalle parole di papa Francesco con il suo predecessore Benedetto XVI, le parole di Francesco sulla “giusta evoluzione nella comprensione delle questioni di fede e di morale” sembrano allinearsi con una prospettiva più aperta al cambiamento e alla reinterpretazione della dottrina.

Mentre papa Francesco sembra propenso al dialogo con il mondo e a trovare punti di incontro, papa Benedetto XVI ha posto un’enfasi particolare sulla difesa delle verità della fede anche in un contesto di crescente secolarizzazione e influenze mondane. Ma sul dialogo si potrebbe dire molto, il dialogo non deve far indietreggiare dalla dottrina e dalle verità della fede.

È innegabile che Papa Francesco e Benedetto hanno avuto approcci diversi riguardo alla gestione del cambiamento e al dialogo con il mondo moderno e che le parole di papa Francesco riflettono costantemente un desiderio di adattare la Chiesa ai tempi attuali, mentre Benedetto XVI ha cercato di mantenere una posizione più radicata nella tradizione.

Non so se notate ma papa Francesco ha detto parecchie cose a difesa di padre Arrupe , se guardate l’azione di padre Arrupe si avvicina alla sua …. ma è proprio perchè i Gesuiti adottarono la sua linea che furono commissariati da papa Giovanni Paolo II.

Alcuni cenni su padre Arrupe e sul commissariamento dei Gesuiti

Il padre Pedro Arrupe è stato il 28º superiore generale dell’ordine dei Gesuiti, noto anche come Compagnia di Gesù. Durante il suo mandato, che è durato dal 1965 al 1983, ha introdotto diverse riforme all’interno dell’ordine, cercando di adattare i Gesuiti alle sfide del mondo moderno, inclusa la promozione di un impegno sociale e una maggiore apertura verso il dialogo interreligioso. Questa direzione più progressista ha portato a tensioni con alcuni settori più conservatori della Chiesa di Roma.

Alcune delle ragioni per cui padre Arrupe e gli stessi Gesuiti sono stati criticati e, in seguito, commissariati, possono includere:

Posizioni teologiche e sociali innovative: Le riforme introdotte da padre Arrupe e dai Gesuiti potevano essere considerate troppo progressiste o radicali da parte di alcuni settori conservatori della Chiesa. Queste posizioni potrebbero aver sollevato preoccupazioni riguardo a un possibile allontanamento dalla dottrina tradizionale.

Coinvolgimento politico e sociale: I Gesuiti, sotto la guida di padre Arrupe, si sono impegnati in varie iniziative sociali e politiche a livello globale, spesso adottando una posizione critica verso gli abusi dei diritti umani e le ingiustizie. Questo coinvolgimento politico poteva essere visto con sospetto da parte di alcuni elementi della gerarchia ecclesiastica.

Tensioni interne: Le riforme introdotte da padre Arrupe hanno portato a divisioni all’interno dell’ordine dei Gesuiti. Alcuni membri potrebbero aver reagito negativamente alle nuove direzioni prese dall’ordine, creando tensioni e conflitti interni.

Dialogo interreligioso: Padre Arrupe ha promosso il dialogo e la cooperazione con altre religioni, come parte degli sforzi ecumenici e interreligiosi posti in atto dal Concilio Vaticano II. Tuttavia, alcune fazioni della Chiesa potrebbero aver visto questo dialogo come compromesso o sincretismo religioso.

Rapporti con il papato: Le relazioni tra il papato e il padre Arrupe non sono sempre state prive di tensioni. Le divergenze di opinione su questioni teologiche, sociali e organizzative potrebbero aver contribuito alle critiche rivolte all’ordine dei Gesuiti.

In conclusione, il testo pubblicato da ACI mette in evidenza il fatto che il Papa esprime pensieri in linea con la fede cristiana, come l’invito a pregare con la certezza che lo Spirito ci guiderà nei momenti opportuni. Tuttavia, sottolinea anche il suo costante impegno nel criticare una parte della Chiesa che egli percepisce come troppo ancorata alla tradizione. Egli enfatizza la necessità di cambiamento e di evoluzione nella comprensione della fede e della morale, il che può suscitare preoccupazione.

Nonostante ciò, va ricordato che egli è IL Papa e, di conseguenza, merita la nostra obbedienza. Tuttavia, in un momento in cui l’approccio alla vita spesso tende alla semplificazione e manca di riflessione adeguata, è legittimo esercitare un giudizio libero e approfondito.

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