La Lega e Fratelli d’Italia per il Papa rappresentano un pericolo “come nella Germania nel 1934”?
Il quotidiano italiano “La stampa” ha riportato un’intervista a Papa Francesco concessa il 6 agosto a Domenico Agasso jr. Il Pontefice ha risposto ad una serie di domande che hanno toccato una serie di argomenti che vanno dall’ Europa e immigrazione, all’Amazzonia e la crisi ambientale.
Ciò che si nota è che il Papa è intervenuto direttamente ed immediatamente non appena si è innescata la crisi di governo, esprimendosi sui temi chiave che divideranno i due fronti politici e su cui si svilupperà la campagna elettorale. Mentre di solito il Papa usa molta prudenza per quanto riguarda i ‘nuovi diritti’, le altre religioni ( in particolare il mondo musulmano), nel suo intervento papa Francesco non ha avuto remore a paragonare Salvini ad Hitler, e l’attuale situazione politica italiana a quella che ha vissuto la Germania nel 1934:
“Il sovranismo è un atteggiamento di isolamento. Sono preoccupato perché si sentono discorsi che assomigliano a quelli di Hitler nel 1934. ‘Prima noi. Noi, noi’: sono pensieri che fanno paura.
Ovviamente è chiaro che il Pontefice intendeva riferirsi allo slogan ”Prima gli Italiani”, ma in verità questo slogan non ha nulla di egoistico, visto che è riferito alle migrazioni fuori controllo che favoriscono solamente coloro che possono permettersi la traversata offerta dai trafficanti di essere umani e dalle mafie.
A proposito della crescente coscienza sull’importanza della sovranità – acquisita sempre più dalle comunità nazionali europee che non vogliono più essere subordinate rispetto ai grandi capitali generati dalle speculazioni finanziarie (che superano ormai da tempo quelli legati al lavoro degli uomini ) ed ai grandi potentati ideologici dei ‘nuovi diritti’ – , papa Francesco ha detto:
“Il sovranismo è chiusura. Un paese deve essere sovrano, ma non chiuso. La sovranità va difesa, ma vanno protetti e promossi anche i rapporti con gli altri paesi, con la Comunità europea. Il sovranismo è un’esagerazione che finisce male sempre: porta alle guerre”.
ed a proposito dei populismi papa Francesco, ha detto:
“i populismi ci portano a sovranismi: quel suffisso, “ismi”, non fa mai bene”.
Nell’intervista il Santo Padre non ha considerato minimamente ciò che ha spinto milioni di persone a rivendicare la propria dignità ed autonomia rispetto ad interessi che esulano dalla vita umana, anzi che la insidiano. La spiegazione invece è stata che il popolo è ingenuo e può essere raggirato, preda di sentimenti cattivi , immotivati e che queste pulsioni irrazionali possano diventare preda dei totalitarismi.
La Sovranità è un’esagerazione?
Il Pontefice infatti ha avvertito che la sovranità è ”un’esagerazione che finisce sempre male, portando a guerre”. Per converso, nessun altro accenno alla possibili cause della crescente rinascita di sentimenti sovranisti generalizzati in tutta l’Europa. Nei confronti della UE invece il Papa ha espresso parole di apprezzamento ed in particolare – papa Francesco – ha espresso ‘soddisfazione’ per la nomina della von der Leyen a presidente della Commissione europea, aggiungendo “perché una donna può essere adatta a ravvivare la forza dei Padri Fondatori. Le donne hanno la capacità di accomunare, di unire”.
Infine, il Papa ha sottolineato che è necessario non ignorare il diritto più importante, il diritto alla vita. Ma ha focalizzato l’attenzione interamente sull’accoglienza dei migranti, in fuga da guerre e povertà:
“Mai tralasciare il diritto più importante di tutti: quello alla vita, ricevere è anche un compito cristiano, evangelico. Le porte vanno aperte, non chiuse. Gli immigrati arrivano soprattutto per fuggire dalla guerra o dalla fame, dal Medio Oriente e dall’Africa. Sulla guerra, dobbiamo impegnarci e lottare per la pace. La fame riguarda principalmente l’Africa. Il continente africano è vittima di una maledizione crudele: nell’immaginario collettivo sembra che vada sfruttato. Invece una parte della soluzione è investire lì per aiutare a risolvere i loro problemi e fermare così i flussi migratori”.
E così ha risposto alle domande sull’ecologia:
“alcuni mesi fa sette pescatori mi hanno detto: negli ultimi mesi abbiamo raccolto 6 tonnellate di plastica’. L’altro giorno ho letto di un ghiacciaio enorme in Islanda che si è sciolto quasi del tutto: gli hanno costruito un monumento funebre. Con l’incendio della Siberia alcuni ghiacciai della Groenlandia si sono sciolti, a tonnellate. La gente di un paese del Pacifico si sta spostando perché fra vent’anni l’isola su cui vive non ci sarà più. Ma il dato che mi ha sconvolto di più è l’Overshoot Day: il 29 luglio abbiamo esaurito tutte le risorse rigenerabili del 2019. Dal 30 luglio abbiamo iniziato a consumare più risorse di quelle che il Pianeta riesce a rigenerare in un anno. È gravissimo. È una situazione di emergenza mondiale”.
Infine, alla domanda di Domenico Agasso jr. che gli chiede cosa lo preoccupa di più per il pianeta, papa Francesco risponde dicendo di essere preoccupato per i pericoli dell’eradicazione della biodiversità, delle nuove malattie fatali e della distruzione della natura in un modo che può questo conduce alla morte dell’umanità. Proseguendo, parlando della consapevolezza dei temi ecologici e dei cambiamenti climatici, ha fatto riferimento all’attività dei giovani gruppi ecologicisti esprimendo fiducia “in particolare a quello guidato da Greta Thunberg, Fridays for future. Ho visto un loro cartello che mi ha colpito: il futuro siamo noi!”.
Quindi niente sovranisti, così la pianta cresce sana?
[su_panel shadow=”0px 5px 2px #eeeeee”]E’ arduo commentare le parole del Papa ma essendo lui che richiama sempre all’umiltà mi sento di dire che è l’identità stessa che apre al dialogo mentre non è detto che qualsiasi identità apra al dialogo. Allo stesso modo, è molto opinabile che il dialogo sia più importante dell’identità e quindi del Destino.
Qui ovviamente non si tratta di disquisire sulle parole del Papa e neanche di porsi a favore o contro (come molti sono soliti fare); non occorre nemmeno stabilire priorità rispetto ai bisogni degli uomini, perché i bisogni profondi sono da riconoscere ,non li cambia il Papa o nessun altro uomo. Però dire quello che deve essere il solo interesse della Chiesa, questo sì, è anche mio compito e credo che il solo interesse della Chiesa non deve essere quello di ‘fare dialogo’ ma quello di ridestare l’io degli uomini annunciando la novità di Cristo. Punto.
patrizio ricci by @vietatoparlare[/su_panel]