Il papa ha criticato i media che portano “disinformazione”, ha criticato “i social” per aver permesso la diffusione della “disinformazione” ed ha affermato che, a parte la pandemia, c’è una diffusione di “infodemia” online.
Papa Francesco ha pronunciato queste osservazioni venerdì mentre si rivolgeva ai comunicatori cattolici in Vaticano. Ha affermato di aver apprezzato i loro sforzi nel rivelare “notizie false e informazioni parziali o fuorvianti sui vaccini Covid-19”.
“Non possiamo non vedere che in questi giorni, oltre alla pandemia, si sta diffondendo un’infodemia: una distorsione della realtà basata sulla paura, che nella nostra società globale porta a un’esplosione di commenti su notizie falsificate, se non inventate”, ha detto, riferendosi a coloro che hanno dubbi sull’efficacia e sugli effetti a lungo termine dei vaccini.
Il pontefice ha aggiunto: “A contribuire, spesso inconsapevolmente, a questo clima è il volume di informazioni, commenti e opinioni presumibilmente ‘scientifiche’, che finisce per creare confusione nel lettore o nell’ascoltatore”.
Secondo l’Ap, il Papa ha affermato che è un diritto umano essere «adeguatamente informati, essere aiutati a comprendere situazioni basate su dati scientifici e non su fake news». Ha continuato dichiarando che: «Bisogna garantire una corretta informazione soprattutto a chi è meno attrezzato, ai più deboli e a chi è più vulnerabile».
Nello stesso tempo, il Papa ha riconosciuto che il dubbio è ammesso nella scienza. Ma ha detto che l’approccio di un cristiano «non è conflittuale, non è segnato da un atteggiamento di superiorità e non semplifica la realtà, per non cadere in una sorta di ‘fideismo’ quando si parla di scienza».
“La scienza stessa è un processo costante di avanzamento verso la soluzione dei problemi“, ha affermato. “La realtà è sempre più complessa di quanto pensiamo e dobbiamo rispettare i dubbi, le preoccupazioni e le domande che le persone ci pongono, cercando di accompagnarle senza mai respingerle”.
“Dovremmo lavorare per aiutare a fornire informazioni corrette e veritiere su Covid-19 e vaccini, senza scavare trincee o creare ghetti”, ha affermato Francis.
“Non ci stanchiamo mai di verificare i dati, presentarli in modo adeguato, perseguire la nostra ricerca della verità”, ha esortato. “Quella ricerca non può cedere al punto di vista commerciale, agli interessi dei potenti, ai grandi interessi economici”.
Il Papa ha anche ricordato ai comunicatori cristiani che devono comunque trattare con rispetto coloro che diffondono “informazioni ingannevoli”.
Ha spiegato che i cristiani «sono contro le ingiustizie e le menzogne, sempre per le persone».
Ha aggiunto: “Anche se lo scopo del vostro Consorzio è combattere la disinformazione, confutare le fake news e la manipolazione di menti più impressionabili, la distinzione fondamentale tra informazione e persone non deve mai essere trascurata”.
Papa Francesco ha anche criticato le società di social media per aver utilizzato algoritmi per amplificare la disinformazione. Ha affermato che coloro che promuovono la verità dovrebbero cercare “un antidoto agli algoritmi progettati per massimizzare il profitto commerciale; significa lavorare per promuovere una società informata, giusta, sana e sostenibile”.
Considerazioni
Queste parole del Papa sono abbastanza tristi. Pare di ascoltare le stesse parole di Mattarella o di chiunque altro dell’establishment, ove la pressione e la critica sono esercitate sempre sugli stessi ambiti di libertà.
Mi domando perché mai invece il Pontefice non chieda di eliminare completamente i fact checker , anziché chiedere di aumentarli a gran voce, seppur con contraddittori distinguo?
E se si puntasse, come un tempo, semplicemente a più pluralismo e cultura?
Se si puntasse più sulla capacità del singolo di discernere e giudicare le informazioni? Se si parlasse invece di quella bussola che si chiama fede e morale?
Santo Padre ci insegni il criterio e non ci dica sempre ciò che è giusto e sbagliato fare, altrimenti non farà altro che puntellare il potere. Quel potere che è contro l’uomo!
Indichi la rotta e non le istruzioni per l’uso, quelle sono sempre sbagliate se si ha stima per l’uomo perché la sua dignità è in Un Altro.
Non esisterà mai un uomo buono per una informazione univoca. Il male è proprio nell’informazione complementare e lusingata dal potere, nei suoi operatori, in quanto uomini. Quindi meglio più voci. Perché il peccato sarà sempre con l’uomo.
Quindi occorre una comunità con più voci orientata al bene. Quindi Lei ci mostri il Bene. E sapremo giudicare senza paura di infodemia. Perché terremo salda la barra e alto lo sguardo.
Nella piena ‘confusione ed infodemia‘, che il papa ha descritto, giunge la Notizia che papa Francesco va a ‘che Tempo fa’, da Fazio, come ospite.
Tutte le TV più importanti, per due anni hanno suonato la stessa grancassa nelle nostre case instillandoci paura. Ed il Pontefice ha usato parole grate verso di loro.
E la passerella di Fazio – che non è certo un luogo dove parlare liberamente – ha fatto la sua parte e le rappresenta tutte.
Ora dopo le premesse del Papa della necessità di perseguire le false notizie, la sua presenza sembrerà una legittimazione.
mmm… non credo che la situazione lunedì mattina sarà migliore.
Ed ho paura che la mia confusione aumenterà…
Vp News