Papa Francesco ‘molto addolorato’ per la trasformazione della basilica di S. Sofia in moschea

Papa Francesco ha espresso ‘tristezza’ per la trasformazione della Basilica di Santa Sofia a Istanbul in una moschea. Questa decisione è stata presa il 9 luglio dal Presidente della Turchia.
“Penso a Santa Sofia e sono molto addolorato” ha detto il Santo Padre a margine ai saluti che ha rivolto ai partecipanti della preghiera dell'”Angelus” in piazza San Pietro.

Finora, la Santa Sede non ha preso una posizione ufficiale sulla trasformazione di Santa Sofia (dal 1934 – un museo) in una moschea. La prima preghiera musulmana in questa ex basilica cristiana è prevista per il 24 luglio.

Più duri i commenti dal mondo ortodosso.  Il Patriarca Bartolomeo I, leader spirituale dei cristiano ortodossi, ha affermato che “La conversione di Santa Sofia in moschea deluderà milioni di cristiani nel mondo” e questo atteggiamento “nel XXI secolo diventerà una causa di confronto e conflitto”.  Durissimo anche il commento del patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, che riferendosi alla decisione di Erdogan ha sostenuto che “la minaccia nei confronti di Santa Sofia è una minaccia per l’insieme della civilizzazione cristiana”.

Nel contesto storico attuale che attraversa l’Europa, la  trasformazione di Santa in fondo è altamente simbolica. Essa avviene in un momento in cui il mondo cristiano sembra aver rinunciato alla tradizione che ha fatto culturalmente grande l’Europa. L’istituzione stessa dell’Unione Europea, come l’Unione Sovietica, ha accelerato il processo di scristianizzazione in corso, operando dall’alto una continua propaganda anticristiana che ha aperto la strada a politiche globaliste e neoliberiste in aperto contrasto con il significato e la bellezza delle cattedrali.

Non meraviglia quindi che il protagonista di questi mesi (in cui tutto è stato subordinato al rischio sanitario del coronavirus), è la paura e lo smarrimento: la paura e lo smarrimento hanno preso posto della Provvidenza che sembra non aver più  posto nell’orizzonte quotidiano della vita degli uomini. Questo vuol dire aver messo al primo posto l’auto-tutela della salute ma aver perso il senso della sacralità della vita.

Oriana Fallaci indicava queste cose e mostrava chiaramente i processi in corso di trasformazione delle chiese in moschee, ovvero la trasformazione del nostro continente in ‘Eurabia’.

Nel libro ‘La rabbia e l’orgoglio’, la giornalista diceva che:

nella vita e storia ci sono momenti in cui la paura è inaccettabile.
Momenti in cui la paura è immorale e selvaggia. Coloro che, per debolezza, per stupidità
o per l’abitudine di sedersi su due sedie, sfuggono agli obblighi imposti da
questa guerra, non sono solo codardi, ma anche masochisti.

La scelta della paura anziché della pienezza di significato della vita umana poggiata sulla speranza cristiana, in realtà è incomprensibile.

La pavidità e la mancanza di una visione più ampia degli avvenimenti è chiaramente lo sfondo della decisione turca che profeticamente anticipa in fondo la lenta trasformazione dell’Europa in una entità dove prevarrà l’Islam.

In fondo, se l’Europa si arrende, perché mai la basilica di Santa Sofia non potrebbe essere trasformata in Moschea in un paese musulmano? Se nella cattolica Europa si cancellano tutti i valori cristiani nelle leggi dello stato – quasi a vergognarsene – perché mai la Turchia dovrebbe aver rispetto in casa propria di una basilica?

E’ sulla nostra rinuncia che ci sarebbe veramente da essere addolorati. Specialmente perché è una rinuncia per molti non cosciente, frutto inconsapevole di qualcosa operato dall’esterno che ha corroso e continua a corrodere la concezione di sé stessi, dell’esistenza umana, dei rapporti  e del significato della vita.  All’essere si è sostituito la globalizzazione e all’amore al prossimo l’amore ai banchieri europei ed a una intellighenzia anticristiana che non solo trasformerà le chiese, ma farà tabula rasa della memoria e della maturazione umana compiuta dalla civiltà cristiana.

Sembra che essere cristiani sia al massimo essere addolorati per un mondo che va in frantumi. Mentre la mancata consapevolezza dell’importanza di un giudizio – in un certo senso -, rende corresponsabili  e partecipi all’opera di smantellamento di ogni riferimento dell’Avvenimento trasformatore di Cristo nella cultura, nell’arte, nella politica, nell’economia, nelle istituzioni e nell’educazione.

Infatti, quando l’uomo non costruisce il ‘Regno di Dio’ ed è perciò assente nella storia, gli esiti sono visibili.

L’Islam in questo contesto – come ha scritto il sociologo americano Samuel Huntington autore del libro “Lo scontro di civiltà e la trasformazione dell’ordine mondiale” (1996) – “è l’unica civiltà che ha messo in dubbio il destino dell’Occidente“, le differenze di civiltà tra le due religioni: le differenze tra le due culture sono così grandi che rendono a lungo termine rilevanti le parole dello scienziato americano .

Secondo Samuel Huntington gli stati occidentali promuovono l’opposizione a presunti ideali occidentali “universali” e intensificano il conflitto di interciviltà su questioni come la proliferazione nucleare, l’immigrazione, i diritti umani e la democrazia. Tuttavia, in futuro i conflitti si concentreranno sulle differenze culturali all’interno delle stessi paesi occidentali (diventati nel frattempo ‘multiculturali’ e aperti ai migranti indipendentemente dalle religioni).

In questo contesto – tra tutti le grandi potenze nel mondo – è l’Europa è quella che sembra aver perso completamente la stella polare del Mistero e del Sacro. Quindi sarà l’Unione Europea che in odio alle nazioni ed alla storia (ed in ossequio ad un cieco e sordo conformismo),  nel lungo termine renderà minoritario e quindi meno visibile ogni traccia dello stesso cristianesimo nel continente.

Non si tratta quindi solo di un trasformazione in moschea, quello che avviene anticipa il tempo dell’Apocalisse. Come nella decadenza dell’impero romano, sta avvenendo tramite processi interni e poi esterni: la trasformazione della Basilica di Santa Sofia in Moschea , in realtà è una voluta consegna ‘chiavi in mano’.

L’Islam ovviamente non dirà, ”no grazie”.

patrizioricci by @vietatoparlare

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