Dalla fine di aprile 2024, Venezia inizierà a far pagare 5 euro per entrare in città in determinati giorni. Questa iniziativa è pensata per regolare l’afflusso di turisti e “rendere la città più confortevole in cui vivere”.
Fanno eccezione i residenti, i lavoratori, gli studenti, i minori di 14 anni e i nati a Venezia. Il pagamento può essere effettuato online, tramite un’applicazione mobile o ai punti di controllo stabiliti.
La decisione arriva mentre Venezia sta vivendo un boom turistico senza precedenti a seguito della pandemia, con conseguente calo significativo della popolazione residente. Nel 2023 la tariffa verrà applicata per 29 giorni in modalità test, principalmente nei fine settimana e nei giorni festivi. I biglietti d’ingresso saranno controllati in modo casuale per evitare di trasformare Venezia in uno “stato di polizia” .
La mancata osservanza può comportare una multa da 50 a 300 euro. Il ricavato della tassa, che non dovrebbe coprire i costi operativi, sarà utilizzato per mantenere la città ed eventualmente ridurre le tasse locali.
Tassa di entrata + tassa di soggiorno : l’ingresso a Venezia un privilegio?
I 5 euro per il ticket di ingresso a Venezia sono in aggiunta alla tassa di soggiorno già esistente.
In sostanza, i visitatori che pernottano a Venezia pagheranno sia la tassa di soggiorno (in base al tipo di alloggio e alla durata del soggiorno) sia il ticket di ingresso di 5 euro, se la loro visita coincide con i giorni in cui è richiesto il ticket.
La tassa di soggiorno a Venezia varia in base a diversi fattori, come il tipo di alloggio, la stagione e la zona della città. Ecco una panoramica generale:
– Alberghi: La tassa per gli alberghi varia in base alla loro classificazione in stelle. Ad esempio, per un albergo a 5 stelle, la tassa può essere più alta rispetto a quella di un albergo a 1 stella.
– Altri tipi di alloggio: Ciò include bed & breakfast, case e appartamenti vacanze, affittacamere, ostelli, ecc. Anche in questo caso, la tassa varia in base alla tipologia e alla classificazione dell’alloggio.
– Stagionalità: La tassa di soggiorno può variare a seconda della stagione, con tariffe potenzialmente più alte durante i periodi di alta stagione turistica.
– Zona della Città: Venezia è suddivisa in diverse zone, e la tassa di soggiorno può variare leggermente in base alla zona in cui si trova l’alloggio.
Le tariffe possono subire variazioni e aggiornamenti, non è possibile reperire l’esatta misura, quindi è sempre meglio verificare le informazioni più recenti.
Un Baluardo dell’Elitarismo in una città già costosa
La nuova tassa d’ingresso a Venezia rischia di essere percepita come un simbolo di discriminazione, segnando la città come una destinazione elitaria. Questo provvedimento potrebbe limitare l’accesso principalmente a coloro che possono sostenere spese aggiuntive, trasformando la vacanza in un’esperienza esclusiva e non più accessibile a tutti. Questa tendenza si riflette anche in altri settori, come nel mercato automobilistico e nell’accesso a beni di lusso.
Impatto Economico e Sociale. L’introduzione di questa tassa, sommata alla già esistente tassa di soggiorno, potrebbe scoraggiare i visitatori più attenti al budget, influenzando negativamente il flusso turistico. Di conseguenza, l’economia locale, fortemente dipendente dal turismo, potrebbe subire un duro colpo. Inoltre, la necessità di registrarsi e pagare il ticket online potrebbe rappresentare un ostacolo per i turisti meno avvezzi alla tecnologia o per chi decide di visitare Venezia spontaneamente.
Risvolti per i Residenti. Se la riduzione dei visitatori dovesse concretizzarsi, i residenti potrebbero affrontare un aumento dei costi per servizi e merci, a causa della diminuzione della domanda turistica. Inoltre, la tassa potrebbe essere vista come una forma di discriminazione verso i visitatori non residenti, specialmente quelli provenienti da regioni economicamente meno avvantaggiate o che non possono permettersi soggiorni prolungati.
Effetti sulla Gestione del Sovraffollamento. Se, al contrario, la tassa non dovesse influenzare significativamente il numero di turisti, la sua efficacia nel contenere il sovraffollamento sarebbe messa in dubbio. In tal caso, la misura non raggiungerebbe l’obiettivo principale di preservare la qualità della vita e l’ambiente nella città lagunare.
Un Precedente per il Turismo Globale? Infine, questa iniziativa potrebbe stabilire un precedente pericoloso, incoraggiando altre destinazioni turistiche a seguire l’esempio di Venezia. Questo potrebbe portare a un cambiamento restrittivo nel panorama del turismo globale, con implicazioni a lungo termine per l’accessibilità e la diversità delle esperienze turistiche.
Scaricare tutto l’onere sul contribuente
Se da un lato la tassa vuole essere un passo significativo con il quale le autorità intendono gestire l’afflusso turistico e preservare il suo patrimonio unico, come sempre, la soluzione la stessa.
Osserviamo una costante: i 5,5 miliardi spesi per anni e anni per Mose, scartando alternative molto più economiche ed efficienti, ed altre criticità della politica, come le bolle finanziarie che sottraggono risorse alla società civile, alla fine trovano la solita soluzione di scaricare tutto l’onere sul contribuente. Così per la casa, così per la sostenibilità ed il clima, così per l’energia.
Chiaramente, le implicazioni di questa tassa sollevano questioni importanti riguardo all’equità, all’accessibilità e all’impatto economico sul tessuto urbano e turistico della città.
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Per ulteriori dettagli sull’ ingresso a Venezia per i turisti a partire dal 2024:
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- Wired Italia – “Come funziona il ticket per entrare a Venezia”
- ANSA.it – “Ticket d’ingresso a Venezia, si parte nel 2024”
- Il Messaggero – “Venezia, ticket obbligatorio per turisti (e non solo): al via la sperimentazione. Ecco come funzionerà. Gli esonerati”
- Il Sole 24 ORE – “Venezia, il Comune vara il ticket d’accesso in città: partirà nel 2024”