Ma la Commissione Europea non è migliore: persegue gli interessi privati e della Germania e ci scrive le lettere di richiamo, preparandosi a sanzionarci
In Europa tutte le decisioni importanti sono prese dai capi non eletti della Commissione europea e della Banca Centrale Europea (BCE), l’unica al mondo che non finanzia direttamente gli stati ma le banche ed emette moneta a debito. Oltre a produrre di per sè debito con il sistema monetario adottato, la BCE si è opposta a tutti i discorsi sulla ristrutturazione del debito, ha innalzato i tassi di interesse due volte e per lungo tempo si è rifiutata di passare all’allentamento quantitativo (QE).
Successivamente anche quando la BCE ha attuato il QE aumentando il credito alle banche private, insieme alla Commissione UE ha preteso la continuazione dell’austerità e la contrazione ulteriore della spesa pubblica.
Il risultato è che questo sistema di finanziamento non ha avuto alcun effetto sull’economia reale: le banche hanno acquistato titoli di Stato a man bassa senza aumentare la liquidità in circolazione concedendo crediti alle imprese. Da’ltra parte, come ci si poteva aspettare, in un clima di paura, di incertezza e di precarietà, la domanda di credito alle banche da parte dei comuni cittadini non è aumentata. A fronte di questa evidenze c’è da chiedersi seriamente come mai a Bruxelles non riescano a capire che non è perché forniscono più acqua che un cavallo ha sete ma il cavallo ha sete per altri motivi endogeni e non per la presenza di acqua: se si vuol far ripartire la domanda degli italiani bisogna agire sull’occupazione e sugli stipendi e non basta sovvenzionare le banche e chiedere la privatizzazione di asset pubblici strategici.
E’ così difficile capirlo? E’ opinione condivisa da molti economisti che specialmente nei periodi di profonda recessione e nei momenti storici caratterizzati da disoccupazione, solo uno stimolo basato sull’aumento della spesa pubblica risulta essere efficace. In questo contesto i risultati elettorali sono stati un buon risultato nel segno del cambiamento ma credo che se tutti gli italiani avessero realmente capito la posta in gioco, i ‘sovranisti’ avrebbero avuto una percentuale decisamente superiore. Non credo infatti che chi si avvantaggia di questa situazione, rappresenti più di una piccola percentuale di super ricchi.
Perciò l’esigenza più importante che bisognerebbe mettere al primo posto per far ripartire il paese è un cambiamento dei trattati europei, un cambiamento di regole: non esistono altre soluzioni . Perciò le contrapposizioni politiche su questo tema sono solo una drammatica farsa. Se in proposito ci fossero ancora dubbi, la lettera inviata dalla Commissione Europea all’Italia ci dà ulteriore nozione di come le Istituzioni Europee insistano a voler risolvere il problema con la stessa mentalità che lo ha generato. Infatti nella lettera si chiede il motivo per cui si è fatto più deficit del previsto e si minaccia una sanzione, aspettandosi ‘correzioni’ rigorose.
In definitiva, la domanda che si fa gran parte degli italiani è se veramente questi soloni pensino di migliorare così le cose: la sola ricetta che finora abbiamo visto, quella dell’austerità, delle proibizioni, delle regole, ha portato solo un peggioramento della situazione ed a favorire un clima internazionale incandescente.
In proposito, è interessante questo giudizio del New Yorker:
[su_quote]Le azioni della BCE sono state particolarmente dannose perché sono arrivate in un momento in cui, in risposta alla crisi del debito, i paesi europei sono stati costretti a prendere misure di austerità, tagliare la spesa pubblica e aumentare le tasse. Quando la politica fiscale è contratta, la politica monetaria espansiva può contribuire a fare la differenza. Questo è ciò che la Federal Reserve ha cercato di fare negli Stati Uniti, anche se non abbastanza aggressivamente. La BCE, al contrario, ha deciso di stringere, il che significa che sia la politica fiscale sia la politica monetaria stanno colpendo i freni dell’economia.
La cosa imbarazzante dell’approccio della BCE è che è difficile capire chi ne tragga beneficio. La spiegazione tradizionale per lo zelo anti-inflazionistica della banca dipende dal fatto che le economie più forti del continente, in particolare della Germania, non hanno bisogno di alcun aiuto alla crescita, e èalla Germania] non piace il fatto che l’inflazione riduca il valore reale delle [proprie] attività. Così mentre i i paesi meno forti potrebbero preferire una politica monetaria che riduca i debiti e stimoli la crescita, la Germania vuole un’inflazione bassa e la Germania [ovviamente] vince. Eppure in questo momento l’intero continente trarrebbe vantaggio da denaro più facilmente erogato [per gli investimenti produttivi]. [/su_quote]
Sorpresi? Probabilmente chi sì e chi no? Beh l’articolo è del 2011: queste cose sono stra-conosciute! Già allora era chiaro delle fesserie che faceva la Commissione Europea. Non lo sanno solo a Bruxelles? Siamo seri: vuol dire che queste evidenze possono essere non accettate solo per egoismo. Sono più di dieci anni che i maggiori economisti a livello mondiale come i premi nobel per l’Economia Joseph Stiglitz e Paul Krugman, dicono queste cose. Se il quadro è chiaro, serviva veramente che le ricette dell’Unione facessero contrarre ulteriormente l’Economia Italiana e cancellare quasi del tutto lo stato sociale, addirittura azzerando di fatto la nostra Costituzione?
Ma c’è un’altra considerazione da fare; la BCE – oltre che strutturalmente essere un Frankenstein ed aver agito demenzialmente -, è anche stata poco coerente: in due anni di Quantitative Easing (QE) la Banca Centrale Europea non ha solo acquistato titoli di stato per controllare lo ‘spread’ ma anche azioni societarie. In questo contesto, spesso società i cui ‘gruppi di pressione’ (lobby) hanno agito con successo sulle istituzioni centrali ed hanno vinto. E’ il caso delle corporation delle armi, del gioco d’azzardo come l’austriaca Novomatic le cui azioni sono state comprate a man bassa dalla Banca Centrale Europea: ovviamente non vedo in questo nessuna ‘pubblica utilità’.
E’ sorprendente. Come è possibile che la BCE aiuti queste aziende in crisi e non gli stati e le persone ed il lavoro reale fatto con il sudore della fronte, le famiglie? Emerge qui allora la vera debolezza: quella morale, dimostra che le istituzioni europee (è per questo che sono blindate ed hanno la struttura delle scatole cinesi) sono intimamente interconnesse con le banche d’investimento e la finanza speculativa, mentre gli interessi dei popoli vengono solo dopo e comunque vengono cisti sotto un’ottica ultra-liberista.
Ecco cosa dice sull’operato della BCE la Corporate Europe Observatory (un’organizzazione non-profit che si occupa di raccogliere e documentare le azioni e gli eventuali effetti delle lobbying aziendali sulle Istituzioni Europee):
[su_quote]Ci sentiamo provocati quando vediamo le istituzioni dell’UE mettersi al servizio delle grandi corporations, tenendo in scarsa considerazione gli altri gruppi d’interesse della società. Il programma di acquisto di obbligazioni societarie della BCE è un esempio emblematico. Decine di miliardi di euro investiti nelle maggiori multinazionali in Europa. Quando abbiamo registrato questa tendenza, il primo pensiero è stato: “ebbene, immagina se quei soldi fossero stati investiti direttamente in lavoro e sviluppo sostenibile”.[/su_quote]
Ebbene questo sistema del tutto aleatorio ora vorrebbe farci passare le sue regole come i Dieci Comandamenti e se stessa – criticata da tutte le parti – come virtuosa e detentrice della scienza economica esatta. Ed in tutto questo, almeno la metà degli italiani che fanno? Guardano il gossip politico, cadono nel disinteresse e nella disaffezione politica oppure sono inghiottiti nella contrapposizione ideologica. Ovvero sono distratti e guardano laddove vogliono che guardino i manovratori di Bruxelles e di Berlino.
E’ evidente che ciò che occorrerebbe ora all’Italia sarebbe un popolo unito e un governo che lo rappresenti ( insieme ad una opposizione che faccia realmente il proprio lavoro). Invece assistiamo a campagne televisive disinformative e dibattiti interminabili sui rom, la Festa della Repubblica e dintorni. Mentre l’opposizione pur di prevalere nel duello fratricida e riconquistarsi una fetta di elettorato, finge di credere che le azioni dell’Unione Europea siano ineluttabili e giuste e grida ‘più umanità’.
Quanta amarezza nel sentire che i vari Monti e Junker ci salveranno e vedere messo in campo ogni sotterfugio per far leva sui sentimenti. Il desiderio di una società aperta, dei ponti tra i popoli va insieme alla denigrazione personale dell’avversario politico e alla menzogna scientifica: tutto questo sforzo infine, per accettare il cinismo dell’establishment innalzato a legge ed un cappio al collo.
patrizio ricci by @vietatoparlare