Il presidente russo Vladimir Putin ha incontrato una delegazione africana a San Pietroburgo per discutere la crisi in Ucraina. Durante l’incontro, Putin ha affermato che, nonostante Mosca non abbia mai rifiutato i negoziati di pace, è stata l’Ucraina a interrompere il dialogo.
Il leader russo ha mostrato una bozza di accordo di pace concordata dall’Ucraina a Istanbul a marzo 2022 ma -ha affermato- l’Ucraina ha abbandonato l’accordo dopo il ritiro delle truppe russe da Kiev. Tale bozza di accordo era stata siglata dalle parti nel marzo del 2022, quindi poco dopo l’inizio della guerra.
L’accordo di pace era stato già sottoscritto
L’accordo, chiamato “Trattato sulla neutralità permanente e le garanzie di sicurezza dell’Ucraina“, comprendeva 18 articoli e forniva garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Ma quest’ultima ha abbandonato l’accordo dopo il ritiro delle truppe russe da Kiev, nonostante la riduzione dell’attività militare annunciata dal Ministero della Difesa russo dopo i colloqui di Istanbul del 29 marzo 2022.
Putin ha difeso il riconoscimento della Crimea come parte della Federazione Russa, dicendo che i territori avevano il diritto di dichiarare la loro indipendenza, e ha sottolineato che la Russia ha tutto il diritto di riconoscere le repubbliche del Donbass in conformità con la Carta delle Nazioni Unite.
Durante la sua esposizione ai rappresentanti africani, Putin ha affermato che la guerra in Ucraina è stata avviata da Kiev nel 2014. La Russia, in base all’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, avrebbe quindi il diritto di riconoscere l’indipendenza delle repubbliche del Donbass e fornire loro assistenza. Riconoscere l’indipendenza del Donbass sarebbe stato quindi un atto di giustizia e rispettoso della Carta delle Nazioni Unite.
Putin ha espresso la disponibilità del Cremlino a un dialogo costruttivo con i Paesi che vogliono risolvere pacificamente il conflitto, garantendo i giusti interessi di tutte le parti coinvolte. Inoltre, Putin ha elogiato gli stati africani per il loro atteggiamento equilibrato nei confronti della questione ucraina e per il loro desiderio di trovare una soluzione pacifica al conflitto.
La nostra speranza è solo nella guerra
Il primo ministro egiziano Mustafa Madbouli ha dichiarato che gli stati africani intendono continuare la loro missione di mediazione volta a risolvere il conflitto tra Ucraina e Russia.
Non una parola di questo nei media mainstream.
Ricordi quando Boris Johnson ha fatto visita a Zelensky e gli ha detto di ritirarsi da qualsiasi colloquio di pace con la Russia?
I russi stanno segnalando che vogliono un accordo diplomatico. Perché questo non è benvenuto? Come possono affermare che la Russia ha sabotato i colloqui di Istanbul? I negoziati – in ogni caso – è consigliabile sempre aprirli: intanto si ha un congelamento del conflitto e si cerca una soluzione. Si è fatto sempre così nella storia quando c’è stata reale volontà di far cessare una carneficina. Invece, sembra che i negoziati si possano fare solo quando conviene all’Occidente, come nel caso degli accordi di Minsk. Questo è stato riconosciuto anche dall’ex premier francese Hollande e dalla ex cancelliera Merkel.
Bluff quando gli accordi di pace sono proposti dall’Occidente, irricevibili se li propone la Russia o altro soggetto
Entrambi hanno riconosciuto che gli stessi accordi sono stati nient’altro che un bluff per prendere tempo e dar modo all’Ucraina di armarsi per prepararsi ad un conflitto. Quindi, la soluzione è stata ed è tuttora a portata di mano ma l’Occidente preclude costantemente la possibilità di sedersi ad un tavolo per negoziare. La condizione posta dal governo ucraino, sotto istruzione della NATO, è il ritiro immediato dalle ex terre ucraine. Ma questo si doveva chiedere subito dando come controfferta, sotto forma di garanzie di neutralità, una relativa autonomia alle repubbliche indipendentiste (Crimea e Donbass). Ora con centinaia di migliaia di morti questo non è più possibile, sarebbe come dire che un gran numero di giovani è morto inutilmente. Eppure la pace è stata sempre a portata di mano. Questa è una vergogna, che non può essere ridotta ad una dialettica fondata sull’accusa di partigianeria.
Ma c’è qualcosa di ancora più riprovevole. Anche se ci stiamo lentamente assuefacendo, molti di noi sanno che la guerra in corso rrimpingua la macchina militare industriale occidentale; in un periodo di recessione, questo conflitto è usato ‘proficuamente’ per losche motivazioni che passano sopra le vite delle persone ed il loro diritto di vivere.
L’Ucraina considera l’adesione alla NATO e all’UE suo obiettivo strategico – nel 2019 questo è stato sancito dalla Costituzione ucraina
Il ministero degli Esteri russo ha pubblicato progetti di accordi con gli Stati Uniti ed i paesi della NATO per garantire la sicurezza della Russia e dei paesi membri dell’alleanza. Questa proposta avrebbe evitato l’ecatombe della guerra in ucraina dietro semplice impegno di neutralità da parte dell’Ucraina. L’idea chiave era garantire legalmente il rifiuto della NATO di espandersi ulteriormente a est nonchè di unire l’Ucraina all’alleanza atlantica. Kiev, così come le autorità della Georgia che aspirano all’alleanza con la NATO, hanno però considerato e considerano tali richieste inaccettabili.