Perchè i Clinton hanno bisogno del perdono di Biden

Secondo alcuni rapporti, l’amministrazione del presidente Joe Biden potrebbe considerare “perdoni preventivi” per determinati esponenti di spicco del Partito Democratico. Sebbene non sia ancora chiaro chi potrebbe beneficiare maggiormente di una simile mossa, l’analista di Wall Street e investigatore privato Charles Ortel ritiene che i Clinton siano probabilmente in cima alla lista dei potenziali beneficiari. Ortel basa le sue affermazioni su presunte irregolarità legate alla Clinton Foundation e ad altre controverse attività di Hillary e Bill Clinton.

La Clinton Foundation sotto esame

Ortel sostiene che la Clinton Foundation non operi come una vera organizzazione esente da tasse, ma piuttosto come un agente straniero, accumulando un potenziale debito fiscale tra i 400 milioni e i 2,5 miliardi di dollari. Secondo lui, i Clinton sarebbero coinvolti in schemi di “pay-to-play” (scambi di favori politici in cambio di donazioni) e riciclaggio di denaro mascherati da iniziative filantropiche. Ortel ha messo in discussione la legittimità della fondazione, descrivendola come un’entità che potrebbe non rispettare le normative statunitensi per le organizzazioni no-profit.

Nel 2018, gli investigatori forensi John Moynihan e Larry Doyle hanno testimoniato al Congresso che la Clinton Foundation non opera come una vera organizzazione 501(c)(3), ma come un agente straniero. Hanno stimato che la fondazione debba al governo tra 400 milioni e 2,5 miliardi di dollari in tasse non pagate. Tali accuse, se provate, potrebbero portare a gravi conseguenze legali per i Clinton.

Ulteriori dettagli sono disponibili su Sputnik e su articoli di altri editorialisti occidentali che hanno trattato il tema degli illeciti della famiglia Clinton.

Il Russiagate e la narrativa costruita

Le controversie intorno ai Clinton si estendono ben oltre la fondazione. Secondo il procuratore speciale John Durham, Hillary Clinton e il suo team avrebbero avuto un ruolo fondamentale nella creazione e nella promozione della narrativa della collusione Trump-Russia. Robby Mook, ex manager della campagna di Hillary Clinton, ha testimoniato che fu proprio Hillary a approvare personalmente il piano di condividere con i media informazioni non verificate su un presunto legame tra Donald Trump e Alfa Bank, una banca russa. Le successive indagini hanno dimostrato che tali legami non esistevano.

La campagna Clinton avrebbe anche collaborato con Fusion GPS, un’agenzia di ricerca, per alimentare i media con queste informazioni. Michael Sussmann, un avvocato della campagna, è stato accusato di aver mentito all’FBI riguardo al suo ruolo, sostenendo di agire come privato cittadino, mentre rappresentava in realtà la campagna stessa.

L’articolo completo su questa vicenda è disponibile su CNN.

Teorie del complotto e doppio standard

Oltre alle accuse ben documentate, esistono teorie catalogate dai media mainstream come “teorie del complotto”. Tra queste, la teoria del “Clinton Body Count”, che suggerisce che i Clinton siano coinvolti nella morte di individui con informazioni compromettenti. Sebbene tali teorie siano state ampiamente smentite da fonti affidabili come il Lakeland Ledger, il Chicago Tribune e Snopes, resta curioso come la stessa solerzia nel discreditare queste teorie non venga applicata nel caso delle accuse contro Donald Trump.

In Europa, osserviamo un atteggiamento simile: risultati elettorali favorevoli a candidati contrari alla guerra o non allineati agli interessi delle élite vengono regolarmente etichettati come sospetti o influenzati dai russi. Questa dinamica riflette un preoccupante doppio standard nella gestione delle accuse e della narrazione politica.

Considerazioni finali

Se l’amministrazione Biden dovesse davvero emettere perdoni preventivi, ciò potrebbe proteggere figure di spicco del Partito Democratico da indagini future, ciò ovviamente solleverebbe interrogativi etici e legali profondi. Anche in assenza di prove sufficienti per incriminare tali figure, molte delle loro decisioni non rispettano i principi fondamentali di moralità e integrità , mentre normalmente negli Stati Uniti vengono oscurate dalla falsa necessità di ‘preservare la sicurezza nazionale’,  spesso un espediente per nascondere altro.

Peccato che la solerzia nel proteggere i potenti non sia accompagni da un altrettanto rigoroso impegno nel garantire trasparenza e giustizia. Ed ancche ora che Trump ha pubblicizzato le nomine del suo gabinetto e di importanti posti chiave della sua futura amministrazione, sono incessanti i tentativi di annacquare il nuovo governo di cambiamento del sistema legale e politico. Noi non possiamo far altro che guardare e giudicare dai fatti. Forse con un sorriso amaro e una buona dose di scetticismo, ma con la speranza sempre viva di Chi alla fine giudicherà la nostra vita.

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  • Materiale Aggiuntivo

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    Accuse e Illeciti Collegati alla Famiglia Clinton

    1. Russiagate e Frodi
    • Testimonianza di Robby Mook: Hillary Clinton approvò personalmente la condivisione con i media di informazioni non confermate su presunti collegamenti tra Donald Trump e Alfa Bank.
      • Esito: Nessuna prova emersa su tali legami, secondo indagini successive.
    • Michael Sussmann: Accusato di mentire all’FBI, sostenendo di non rappresentare la campagna Clinton. La sua difesa nega le accuse.
    • Fusion GPS: Agenzia di ricerca assunta dalla campagna Clinton, accusata di aver orchestrato una narrativa per influenzare le elezioni.

    2. Indagini e Presunti Abusi
    • Rapporto di John Durham: Hillary Clinton e il suo team accusati di aver creato e promosso la narrativa della collusione Trump-Russia per distogliere l’attenzione da indagini sui Clinton.
      • Possibili crimini:
        • Schemi di “pay-to-play” (favori politici in cambio di donazioni).
        • Cattiva gestione di informazioni classificate.
        • Presunto riciclaggio di denaro tramite la Clinton Foundation.
    • Libro “Clinton Cash”: Peter Schweizer descrive donazioni sospette alla Clinton Foundation durante il mandato di Hillary Clinton come Segretario di Stato.

    Teorie del Complotto Legate ai Clinton

    • “Clinton Body Count”: Presunta eliminazione di individui che avrebbero potuto rappresentare una minaccia politica o legale.
      • Esempi di casi controversi:
        • Vince Foster: Morte dichiarata come suicidio, ma oggetto di speculazioni.
        • Seth Rich: Assassinio legato a fughe di email, successivamente smentito.
        • Jeffrey Epstein: Speculazioni su connessioni con i Clinton.
        • Ron Brown: Incidenti aerei sospetti, conclusi come errori tecnici.
        • James McDougal e Mary Mahoney: Decessi attribuiti a cause naturali o crimini comuni, non confermati come collegati ai Clinton.

      Nota: Queste teorie sono state da fonti come Snopes e altre indagini ufficiali.