Agenda 2030. Perché il Meeting di Rimini fa certe scelte ?

“…Sono convinto che (Il Meeting) contribuisce a dare una testimonianza cristiana: anzi, direi, contribuisce a mostrare una dimensione della Chiesa, quella dimensione che noi abbiamo così meditato e lasciato per il futuro nell’insegnamento del Concilio Vaticano II. (…) Voi, col vostro Meeting, cercate di mostrare il cammino della Chiesa, dei giovani nella Chiesa del nostro tempo. Voi cercate di esprimere cosa vuol dire il mistero della salvezza, l’opera della salvezza. E intendete, con diversi metodi e specialmente con questo Meeting, incarnare questa opera della salvezza, farla presente tra gli uomini…”

Queste erano le parole Giovanni Paolo II nell’edizione del Meeting del 1982.

meeting 82

E’ passato molto tempo da quel giorno ed oggi il Meeting che vediamo ha esordito con un totale allineamento alle tesi espresse dal presidente Mattarella in un contesto molto difficile per il nostro paese, in cui la propaganda la fa da padrona e dove sicuramente è estromessa ogni partecipazione pluralistica al dibattito scientifico.

Era necessaria la partecipazione di personaggi politici ed istituzionali in un tempo che il paese è in stato di emergenza, ove di per sé la realtà è molto falsata e solo successivamente questo tempo sarà giudicato più serenamente?

Era necessario l’adesione all’agenda 2030?

E’ plausibile fare certe scelte e nel contempo ospitare eventi, personalità e mostre in aperta contraddizione con questa agenda?

In proposito, credo sia molto pertinente ed esaustiva una lettera pubblicata sul gruppo facebook “Veni Sancte Spiritus”

Tra i tanti segnali dello scivolamento del Meeting di Rimini verso posizioni allineate al pensiero dominante e al Potere, spicca sicuramente l’apertura plateale dell’edizione 2021 all’Agenda 2030. A cui il Meeting ha dedicato un’intera sala, con tanto di totem informativi per diffondere il 17 goals (obiettivi) della suddetta Agenda. Ovviamente questi obiettivi vengono presentati come dei grandi traguardi e conquiste per l’umanità. Obiettivi vaghi e in alcuni casi molto pericolosi, una specie di decalogo del Nuovo Ordine Mondiale.

Totem al Meeting 2021

Analizziamo un paio di punti.

Il punto 3.7 si prefigge il seguente obiettivo: “Entro il 2030, garantire l’accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, inclusa la pianificazione familiare, l’informazione, l’educazione e l’integrazione della salute riproduttiva nelle strategie e nei programmi nazionali”.

Obiettivi che vengono ribaditi nel punto 5.6: “Garantire accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai diritti in ambito riproduttivo, come concordato nel Programma d’Azione della Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo e dalla Piattaforma d’Azione di Pechino e dai documenti prodotti nelle successive conferenze”.

Tradotto dalla neolingua (che per far digerire progetti indigeribili usa parole e aggettivi edulcoranti): bisogna ampliare e garantire l’accesso libero e totale ad aborto, contraccezione e sterilizzazione. Perché è questo che significano “diritti sessuali e riproduttivi” e “pianificazione familiare”. (…)

Certo, l’obiezione potrebbe essere che ci sono stati eventi positivi e valorizzatori, ma ciò che è indicato , il contenitore ove questi eventi si inseriscono, il timone, è dunque altro?

Spero che presto il ‘criterio guida’ per organizzare eventi culturali – anche se questo probabilmente costerà l’essere più poveri – ritorni ad essere quello ottimamente ricordato ed espresso da Benedetto XVI in occasione di un incontro con i parroci della Diocesi di Roma, (Giovedì, 10 marzo 2011):

Poi viene il brano sul martirio imminente. Qui c’è una frase molto importante, che vorrei un po’ meditare con voi: “Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio” (v. 28).

Comincio con la parola “vegliate”. Qualche giorno fa, ho tenuto la catechesi su san Pietro Canisio, apostolo della Germania al tempo della Riforma, e mi è rimasta in mente una parola di questo Santo, una parola che era per lui un grido d’angoscia nel suo momento storico. Egli dice: “Vedete, Pietro dorme, Giuda è sveglio”.

Questa è una cosa che ci fa pensare: la sonnolenza dei buoni. Papa Pio XI ha detto: “il problema grande del nostro tempo non sono le forze negative, è la sonnolenza dei buoni”. “Vegliate”: meditiamo questa cosa, e pensiamo che il Signore nell’Orto degli Ulivi per due volte ha detto ai suoi apostoli: “Vegliate!”, ed essi dormono.

“Vegliate”, dice a noi; cerchiamo di non dormire in questo tempo, ma di essere realmente pronti per la volontà di Dio e per la presenza della sua Parola, del suo Regno. (Benedetto XVI)

patriziorici by @vietatoparlare

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