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I deficit di bilancio finiscono spesso sotto i riflettori dei media. Il deficit di bilancio è definito come la differenza tra ciò che lo stato spende e quello che raccoglie in tasse. Quando spende più di quanto raccoglie, allora emerge un deficit di bilancio. Quando raccoglie più di quanto spende, allora si parla di un avanzo di bilancio.
Il punto di vista convenzionale ritiene che i deficit di bilancio riducano il risparmio nazionale, in genere definito come la somma del risparmio privato (il reddito al netto delle imposte che le famiglie risparmiano piuttosto che consumare) ed il risparmio pubblico. Quando lo stato ha un deficit di bilancio, il risparmio pubblico è negativo, il che riduce il risparmio nazionale al di sotto del risparmio privato.
Generando eccedenze, così sembrerebbe, lo stato va a creare ricchezza reale, rafforzando in tal modo i fondamentali dell’economia. Questa tesi sarebbe corretta se le attività dello stato creassero ricchezza.
La spesa pubblica non crea ricchezza
Ma non è così. Le attività dello stato sono limitate alla ridistribuzione della ricchezza reale, dai creatori di ricchezza ai consumatori di ricchezza. Le attività dello stato prendono ricchezza da una persona e la canalizzano ad un’altra.
Inoltre anche vari progetti impressionanti intrapresi dallo stato rientrano nella categoria della ridistribuzione della ricchezza. Il fatto che il settore privato non intraprenda questi progetti, indica che ricoprono posti bassi nella lista delle priorità dei consumatori.
Dato lo stato in cui versa il bacino della ricchezza reale, l’attuazione di questi progetti indebolirà il benessere degli individui dal momento che verranno introdotti a scapito di progetti che sono più in alto nella lista delle priorità dei consumatori.
Supponiamo che lo stato decida di costruire una piramide che molte persone considerano di bassa priorità. Le persone che saranno impiegate in questo progetto dovranno avere accesso a vari beni e servizi per sostenere la loro vita ed il benessere.
Dal momento che lo stato non è un produttore di ricchezza dovrebbe imporre tasse sui creatori di ricchezza (quegli individui che producono beni e servizi in conformità con le priorità più importanti dei consumatori) al fine di sostenere la costruzione di una piramide.
Ogni volta che i produttori di ricchezza scambiano i loro prodotti, lo scambio è volontario. Ogni produttore scambia beni in suo possesso per beni che crede possano aumentare il suo standard di vita.
Il punto cruciale è che lo scambio deve essere libero e quindi riflettere le priorità degli individui. Le tasse sono di natura coercitiva: costringono i produttori a separarsi dalla loro ricchezza in cambio di una piramide indesiderata. Ciò implica che i produttori debbano essere costretti a scambiare più per meno, e ovviamente questo ostacola il loro benessere.
Più continua la costruzione della piramide, più ricchezza reale viene sottratta ai produttori di ricchezza. Possiamo quindi dedurre che il livello di tassazione, cioè, ricchezza reale sottratta al settore privato, è determinato direttamente dalla dimensione delle attività dello stato.
Si osservi che, essendo un consumatore di ricchezza, lo stato non può contribuire al risparmio e al bacino della ricchezza reale. Inoltre se le attività dello stato avessero potuto generare ricchezza, esso avrebbero potuto generare quei finanziamenti di cui necessita e non avrebbe richiesto alcun sostegno agli altri creatori di ricchezza. Se le cose stessero così, allora la questione delle tasse non si porrebbe minimamente.
Gli effetti dell’avanzo di bilancio sull’inflazione e sull’offerta di moneta
L’essenza della nostra analisi non è alterata dall’introduzione del denaro. In un’economia monetaria lo stato tasserà (prendere soldi dai creatori di ricchezza) e spenderà il denaro ricevuto a favore di vari individui che sono impiegati direttamente o indirettamente dallo stato.
Questo denaro permetterà a queste persone d’accedere al bacino della ricchezza reale, lo stock totale di beni e servizi. Gli individui impiegati dallo stato sono ora in grado di scambiare i soldi tassati per diversi prodotti e servizi che andranno a migliorare la loro vita.
Qual è allora il significato di un avanzo di bilancio in un’economia monetaria? In sostanza, l’afflusso di denaro supera la spesa pubblica. L’avanzo di bilancio qui è solo un surplus monetario. L’emergere di un avanzo produce lo stesso effetto di una politica monetaria restrittiva.
Su questo tema Ludwig von Mises scrisse:
La restrizione della spesa pubblica può essere certamente una buona cosa. Ma non fornisce i fondi di cui uno stato necessita per una successiva espansione della sua spesa. Un individuo può condurre i suoi affari in questo modo; può accumulare risparmi quando il suo reddito è elevato e può spenderli più tardi, quando il suo reddito scenderà. Ma è altra questione quando parliamo di una nazione o tutte le nazioni insieme. Il ministero del tesoro può accumulare una parte delle entrate fiscali, le quali finiscono nel pubblico erario a seguito del boom. Fintanto che trattiene questi fondi, la sua politica è deflazionistica ed anti-ciclica e potrebbe indebolire il boom creato dall’espansione del credito. Ma quando questi fondi vengono spesi, alterano il rapporto monetario e inducono un calo del potere d’acquisto dell’unità monetaria. In nessun modo questi fondi possono fornire beni strumentali necessari per l’esecuzione di lavori pubblici.[1]
La spesa pubblica — non l’avanzo e il deficit — è ciò che conta di più
Alcuni commentatori, ritenendo che la spesa pubblica possa creare ricchezza, sostengono che la risposta adeguata ad un avanzo pubblico non è la riduzione della spesa, bensì una riduzione delle tasse. Ma un avanzo di bilancio — cioè, un surplus monetario — non “crea spazio” per abbassare le tasse. Solo se gli esborsi reali dello stato vengono ridotti (cioè, solo quando lo stato taglia il numero di piramidi che prevede di costruire) allora possono essere ridotte le tasse. Basse spese delle amministrazioni pubbliche implicano che i creatori di ricchezza avranno una porzione maggiore del bacino di ricchezza reale da cui attingere.
D’altra parte, se la spesa pubblica continua ad aumentare, nonostante gli avanzi di bilancio, non è possibile alcuna riduzione fiscale effettiva; la quota del bacino della ricchezza reale a disposizione dei creatori di ricchezza, diminuirà.
Ad esempio, se la spesa pubblica ammonta a $3,000 miliardi di e le entrate statali ammontano a $2,000 miliardi, allora lo stato avrà un deficit di $1,000 miliardi. Dal momento che la spesa pubblica deve essere finanziata, questo significa che lo stato dovrebbe far ricorso ad altre fonti di finanziamento, quali i prestiti, la stampa di denaro, o nuove forme di tasse. Lo stato impiegherà ogni sorta di mezzo per ottenere risorse dai creatori di ricchezza per sostenere le sue attività.
Ciò che conta qui è che la spesa pubblica ammonta a $3,000 miliardi, non che il deficit sia di $1,000 miliardi. Per esempio, se le entrate statali, grazie a tasse più alte, sarebbero ammontate a $3,000 miliardi, allora avremmo avuto un bilancio in pareggio. Ma questo avrebbe cambiato il fatto che lo stato prende ancora $3,000 miliardi di risorse dai creatori di ricchezza?
Dobbiamo creare ricchezza prima di poterla spendere
I critici di uno stato limitato reagirebbero dicendo che il settore privato non può essere attendibile nella costruzione e miglioria delle infrastrutture della nazione. Per esempio, gli Stati Uniti intendono costruire e potenziare con urgenza ponti e strade.
Gli americani possono permettersi il miglioramento delle infrastrutture? L’arbitro qui dovrebbe essere il libero mercato in cui gli individui, con l’acquisto o l’astensione dall’acquisto, decidono il tipo di infrastrutture che dovrebbero emergere.
Se la dimensione del bacino della ricchezza reale non è sufficiente per permettere un miglioramento delle infrastrutture, allora è necessario tempo per accumulare ricchezza reale ed essere in grado di garantire un miglioramento delle infrastrutture. L’accumulo nel bacino della ricchezza reale non può essere velocizzato aumentando la spesa pubblica. Come abbiamo visto, un aumento della spesa pubblica indebolirà solamente il bacino della ricchezza reale.
Lo stato può forzare l’attuazione di vari progetti che non sono scelti dal mercato. Lo stato, tuttavia, non può sostenerli, perché col passare del tempo il peso di questi progetti s’impone sull’economia attraverso livelli più alti di tasse, cosa che a sua volta indebolirà il benessere degli individui e renderà questi progetti ancora più gravosi.
Riduzioni di spesa devono avvenire con tagli fiscali
Che dire dell’abbassamento delle tasse sulle imprese – sicuramente questo darà una spinta agli investimenti di capitale e rafforzerà il processo di formazione della ricchezza reale? Questo è ciò che ha detto il presidente Trump. Finché questo abbassamento delle tasse non sarà accompagnato da una riduzione della spesa pubblica, verrà solamente favorita una cattiva allocazione del capitale.
Il deficit di bilancio emergente verrà finanziato mediante prestiti o pompaggio monetario. Ovviamente ciò equivale a deviare ricchezza reale dalle attività che la creano a quelle che la sprecano. Diversi progetti che emergono grazie a tale linea di politica, rischiano di essere l’equivalente di piramidi inutili.
Abbiamo visto che uno dei modi attraverso il quale lo stato si assicura i fondi necessari, è per mezzo di prestiti. Ma come?
Un mutuatario deve essere un creatore di ricchezza al fine di rimborsare il capitale più gli interessi. Questo non è il caso per quanto riguarda lo stato, poiché esso non la crea – la consuma.
Quindi come può lo stato ripagare il suo debito? L’unico modo in cui può farlo è prendendo in prestito ancora una volta dallo stesso creditore – il settore privato che crea ricchezza. Stiamo parlando di un processo in cui lo stato prende in prestito da voi al fine di rimborsarvi.
Possiamo concludere che l’unico contributo significativo che lo stato può fornire al bacino della ricchezza reale, e quindi agli standard di vita delle persone, è quello di ridurre le spese reali. Questo a sua volta significa che lo stato deve smetterla d’interferire nelle attività commerciali e permettere ai creatori di ricchezza di creare ricchezza.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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Note
[1] Ludwig von Mises, Human Action, Scholars edition, capitolo 31, p. 793.
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