Se le evidenze di seguito esposte fossero confermate, questo implicherebbe tutta una serie di osservazioni sull’agire umano a riguardo dell’energia. E porterebbe a riconsiderare molte decisioni basate su convinzioni errate. Porterebbe anche a riflettere su come l’uomo si pone di fronte al suo destino e come vive questa sua esperienza umana. Infatti per il petrolio molte guerre sono combattute e molti popoli affamati. Il tutto per una risorsa che potrebbe essere meno limitata del previsto. L’uomo è dissociato profondamente dalla sua effettiva essenza e giudica partendo da convinzioni errate, arroccato a cose che dovrà lasciare…
Leggere il tutto con la dovuta apertura mentale, senza far prevalere lo scetticismo. Non ci troviamo in tempi ‘normali’ ove l’uomo è ‘posizionato bene’:
Jerome Corsi è un autore che si occupa in particolare di energia e di tutto ciò che riguarda il cambiamento climatico.
Ha pubblicato 25 libri di economia, storia e politica, tra cui sei bestseller del New York Times, ed è stato redattore senior del World Net Daily.
Sostiene che il petrolio non sia un combustibile fossile.
Non è il risultato di antichi resti di piante e animali, ma piuttosto il prodotto di reazioni chimiche nelle profondità del mantello terrestre. Gli idrocarburi vengono prodotti continuamente attraverso processi naturali che comportano calore e pressione elevati, indipendentemente dalla materia organica.
Le scoperte geologiche lo confermano. Ad esempio, sono stati scoperti giacimenti di petrolio in regioni prive di materiale organico significativo, come i bacini oceanici profondi o le aree prive di abbondante vita vegetale e animale, il che contraddice l’affermazione che il petrolio derivi esclusivamente dalla materia organica.
Un altro argomento a sostegno è rappresentato dai giacimenti petroliferi “profondi”, in cui il petrolio viene trovato a profondità in cui è improbabile che si sia accumulata materia organica, il che suggerisce che il petrolio provenga dalle profondità del mantello terrestre.
Il petrolio è una risorsa che si autoalimenta ed è uno dei liquidi più abbondanti sulla Terra.
Per cominciare, il petrolio non è un combustibile fossile. Si tratta di una teoria avanzata da scienziati del XVIII secolo. Nel giro di 50 anni, gli scienziati tedeschi e francesi hanno attaccato la teoria delle radici biologiche del petrolio.
In realtà, il petrolio è abiotico, non è il prodotto di materia biologica decomposta da tempo. E il petrolio, nel bene e nel male, non è una risorsa non rinnovabile. Come il carbone e il gas naturale, si rifornisce da fonti interne al mantello terrestre.
I giacimenti di petrolio che sono stati estratti per decenni continuano a produrre petrolio e non si esauriscono. Prudhoe Bay, in Alaska, è uno dei più grandi giacimenti petroliferi del Nord America e rappresenta una fonte significativa di produzione di petrolio dalla fine degli anni Settanta. Alla fine degli anni ’80 si pensava che il giacimento avesse raggiunto il suo picco di produzione e che presto sarebbe diminuito. In seguito, non si è esaurito.
Il giacimento di Cantarell, in Messico, era un tempo uno dei più grandi giacimenti petroliferi del mondo. La produzione di Cantarell ha iniziato a diminuire a metà degli anni 2000, facendo credere a molti che il giacimento fosse sull’orlo dell’esaurimento. In seguito, non si è esaurito.
East Texas Field, Stati Uniti, è stato uno dei più grandi giacimenti petroliferi degli Stati Uniti negli anni ’30. La produzione è diminuita significativamente negli anni ’60. Negli anni ’60 la produzione è diminuita in modo significativo e si è diffusa la convinzione che il giacimento fosse esaurito. In seguito, non si è esaurito.
Riferirsi al petrolio come a un combustibile fossile a disponibilità limitata è un meccanismo efficace per il controllo di massa e la conformità, nonché per l’inflazione dei prezzi e la regolamentazione governativa.
Audio dell’intervista:
https://jermwarfare.com/podcast/jerome-corsi-oil
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nota a margine: anche se quanto esposto è ancora oggetto di studio, un mio amico che lavora da tempo nelle industrie di estrazione e settori indotti, mi ha manifestato riserve su quanto descritto. Ad esempio, ci sono tanti giacimenti esauriti ora usati per stoccaggio di riserve strategiche anche in Italia. Ma il tema andrebbe ulteriormente approfondito e non è escluso che possa riservare sorprese che differiscano in toto oppure in parte, dalla ‘scienza’…