Secondo quanto riportato dal blog Deir Ezzor 24 a novembre di quest’anno e confermato poche ore fa (vedi link in calce), il gigante saudita Aramco sta pianificando di investire nei piu’ grandi giacimenti petroliferi siriani, quelli situati nel governatorato di Deir Ezzor. A novembre, un team dell’Aramco aveva infatti visitato i siti di al-Omar.
Uno dei siti, asiseme a quello nord-orientale di al-Hasakah, controllati dalle truppe statunitensi rimaste a “fare la guardia” ai pozzi petroliferi e gassiferi (circa 500 soldati). In base alle fonti, Aramco firmerebbe i contratti proprio con gli USA. Contratti chiaramente illegali. E la sovranita’ siriana? Sembra non interessi a nessuno della comunita’ internazionale.
Cosi’ come sembra non interessare piu’ a nessuno la causa umanitaria curda, che stando all’apparato mediatico e politico occidentale sembrava essere il motore propulsore della permanenza delle truppe USA in territorio siriano.
Intanto, le azioni Aramco, gia’ la settimana scorsa, sono volate in borsa, con un rialzo di circa il 10%, raggiungendo un valore sul mercato sopra i 2 trilioni di dollari. Il tutto giovedi’12, giorno di chiusura per i mercati sauditi, che riaprono la domenica. Sara’ una coincidenza? (Southfront)
Lunedi’ 16 dicembre, l’Assemblea popolare siriana ha approvato 3 contratti con compagnie russe per l’esplorazione petrolifera e gassifera in 3 zone diverse: il blocco 7 (un’area di circa 10 mila km quadrati) ed il blocco 19, concessi alla compagnia Mercury, ed il blocco 23 (piu’ di 2 mila km quadrati a nord di Damasco), concesso alla compagnia Vilada.
I contratti, frutto di accordi bilaterali legali fra i due governi, risalgono al 2 settembre di quest’anno, concordati con il Ministro del petrolio e delle risorse minerarie Ali Ghanem. Il tema della collaborazione economica anche e soprattutto sul piano energetico era sul piatto anche nell’incontro di ieri a Damasco fra alti funzionari del governo siriano (fra cui il presidente Bashar al-Assad e lo stesso Ghanem) con il vice primo ministro russo Yuri Borisov (vedi link in calce).
Il tutto mentre la saudita Aramco, come illustrato in un post precedente, si accinge invece a sottrarre illegalmente, contro la sovranita’ del governo siriano ed in complicita’ con Washington, il petrolio sito nella parte orientale del paese, quella controllata dalle milizie curde dell’SDF e dalle truppe USA rimaste, per riprendere le parole di Trump, a”fare la guardia”. (Almasdarnews)
Se i fatti parlano più delle parole, i fatti hanno parlato. Chi ascolta?
@vietatoparlare
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