Christoph Wilhelm Hufeland, medico tedesco (1762-1836) fu un pioniere del giornalismo medico, dedicò il giornale (Journal der Praktischen Arzneikunde) che poi prese il suo nome (Hufeland’s Journal) e di cui fu editore per quarant’anni, alla correzione delle deviazioni della medicina del tempo. Ecco qualche brano di un suo scritto, che non necessita commenti e va solo meditato:
“La soppressione ed il dispotismo nella scienza mi ripugnano; qui l’unica regola dovrebbe essere la libertà di spirito, la ricerca fondamentale, la confutazione delle ipotesi, il confronto delle osservazioni, l’aderenza ai fatti e non alle personalità.”
“Prova tutto e trattieni ciò che è buono: questo è e rimane il primo comandamento della scienza… La Medicina è scienza dell’esperienza, è pratica, è continuo esperimento… e l’esperimento non è mai concluso.”
“Libertà di pensiero, libertà di scienza, questo è il nostro più alto baluardo e così deve rimanere se vogliamo progredire. Nessun tipo di dispotismo, nessuna regola unica, nessuna soppressione del pensiero.”
“Persino il governo dovrebbe astenersi dall’invadere il campo della scienza o dal favorire o danneggiare una certa opinione; ciò ha sempre danneggiato, come l’esperienza insegna, la ricerca della verità. Solo l’esperimento, la discussione e la contro-discussione, il continuo e libero studio ed il tempo potranno separare il vero dal falso, l’utile dall’inutile.”
(Hufeland, Journal der Prakt. Heilkunde, 1830, citato in “A study of the Simile in Medicine” di LJ. Boyd, Boericke & Tafel,Philadelphia 1936)