“Placet” e “non placet”. Tutti i numeri del sinodo “empatico”

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Come era facile immaginare, il paragrafo del documento finale del sinodo che ha ricevuto il maggior numero di non placet da parte dei padri sinodali è stato il 150: Sessualità: una parola chiara, libera, autentica. 178 sono stati i placet, 65 i non placet. Un voto che fa capire come ci sia stata battaglia.

Eccone il testo: «Esistono questioni relative al corpo, all’affettività e alla sessualità che hanno bisogno di una più approfondita elaborazione antropologica, teologica e pastorale, da realizzare nelle modalità e ai livelli più convenienti, da quelli locali a quello universale. Tra queste emergono in particolare quelle relative alla differenza e armonia tra identità maschile e femminile e alle inclinazioni sessuali. A questo riguardo il Sinodo ribadisce che Dio ama ogni persona e così fa la Chiesa, rinnovando il suo impegno contro ogni discriminazione e violenza su base sessuale. Ugualmente riafferma la determinante rilevanza antropologica della differenza e reciprocità tra l’uomo e la donna e ritiene riduttivo definire l’identità delle persone a partire unicamente dal loro “orientamento sessuale” (Congregazione per la dottrina della fede, Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali, 1 ottobre 1986, n. 16). Esistono già in molte comunità cristiane cammini di accompagnamento nella fede di persone omosessuali: il Sinodo raccomanda di favorire tali percorsi. In questi cammini le persone sono aiutate a leggere la propria storia; ad aderire con libertà e responsabilità alla propria chiamata battesimale; a riconoscere il desiderio di appartenere e contribuire alla vita della comunità; a discernere le migliori forme per realizzarlo. In questo modo si aiuta ogni giovane, nessuno escluso, a integrare sempre più la dimensione sessuale nella propria personalità, crescendo nella qualità delle relazioni e camminando verso il dono di sé».

I lettori si faranno un’idea di questo paragrafo. Da parte mia, segnalo soltanto che parlare di «determinante rilevanza antropologica della differenza e reciprocità tra l’uomo e la donna» sa tanto di trattato scientifico o para-scientifico. Non sarebbe bastato citare la Bibbia? «Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi”». Oppure la Chiesa si vergogna della Scrittura ed ha bisogno di ricorrere ad altri linguaggi?

Molto altro ci sarebbe da aggiungere sul paragrafo 150, ma non mancherà occasione di tornarci.

Voglio invece segnalare altri due paragrafi particolarmente controversi, ovvero il 121 e il 122, su La forma sinodale della Chiesa, approvati rispettivamente con 191 placet e 51 non placet  e 199 placet  e 43 non placet.

Eccone il testo: 121. «L’esperienza vissuta ha reso i partecipanti al Sinodo consapevoli dell’importanza di una forma sinodale della Chiesa per l’annuncio e la trasmissione della fede. La partecipazione dei giovani ha contribuito a “risvegliare” la sinodalità, che è una “dimensione costitutiva della Chiesa”. […] Come dice san Giovanni Crisostomo, “Chiesa e Sinodo sono sinonimi”, perché la Chiesa non è altro che il camminare insieme del Gregge di Dio sui sentieri della storia incontro a Cristo Signore” (Francesco, Discorso per la commemorazione del 50° anniversario dell’istituzione del Sinodo dei vescovi, 17 ottobre 2015). La sinodalità caratterizza tanto la vita quanto la missione della Chiesa, che è il Popolo di Dio formato da giovani e anziani, uomini e donne di ogni cultura e orizzonte, e il Corpo di Cristo, in cui siamo membra gli uni degli altri, a partire da chi è messo ai margini e calpestato. Nel corso degli scambi e attraverso le testimonianze, il Sinodo ha fatto emergere alcuni tratti fondamentali di uno stile sinodale, verso il quale siamo chiamati a convertirci» (n. 121).

«È nelle relazioni – con Cristo, con gli altri, nella comunità – che si trasmette la fede. Anche in vista della missione, la Chiesa è chiamata ad assumere un volto relazionale che pone al centro l’ascolto, l’accoglienza, il dialogo, il discernimento comune in un percorso che trasforma la vita di chi vi partecipa. “Una Chiesa sinodale è una Chiesa dell’ascolto, nella consapevolezza che ascoltare è più che sentire. È un ascolto reciproco in cui ciascuno ha qualcosa da imparare. Popolo fedele, Collegio episcopale, Vescovo di Roma: l’uno in ascolto degli altri; e tutti in ascolto dello Spirito Santo, lo Spirito della verità (Gv 14,17), per conoscere ciò che Egli dice alle Chiese (Ap 2,7)” (Francesco, Discorso per la commemorazione del 50° anniversario dell’istituzione del Sinodo dei vescovi, 17 ottobre 2015). In questo modo la Chiesa si presenta “tenda del convegno” in cui è conservata l’arca dell’Alleanza (cfr. Es 25): una Chiesa dinamica e in movimento, che accompagna camminando, rafforzata da tanti carismi e ministeri. Così Dio si fa presente in questo mondo» (n. 122).

Anche in questo caso i lettori si faranno la loro idea. Qui, a parte sottolineare il concentrato quasi imbarazzante di espressioni che vanno per la maggiore in questo momento (camminare insieme, Chiesa dell’ascolto, volto relazionale, accoglienza, dialogo, discernimento) e le abbondanti citazioni tratte da Francesco, mi limito a notare che non si dice mai a chi tocchi il compito e la responsabilità di insegnare e dove tutto questo camminare, ascoltare e discernere debba precisamente portare. Sarà pur vero che il popolo di Dio, i vescovi e il papa si devono ascoltare reciprocamente, ma a qualcuno tocca insegnare, guidare, indirizzare. E lo deve fare nel rispetto della legge divina. Nei due paragrafi ci si concentra sul come, ma si sorvola sul perché. Qual è veramente o scopo? Dove si vuole arrivare? Devo discernere per conoscere l’eterna legge divina o semplicemente in base alle pulsioni umane? Devo camminare e accompagnare per arrivare a Dio o a qualche forma di umana consolazione e giustificazione? Devo accompagnare verso la conversione o solo per far compagnia, qualunque sia la meta?

Sarebbe interessante conoscere dai padri sinodali i motivi dei loro non placet su questi paragrafi, che chiamano in causa aspetti importanti per la vita spirituale di tutti i fedeli, non solo dei giovani.

Noto infine l’ingresso trionfale nel linguaggio ecclesiale della parola «empatia», tanto cara al politicamente corretto odierno. Un altro passo di quel processo che sta sostituendo la filosofia cristiana con un vago psicologismo e sta riducendo la fede a esperienza più che altro sentimentale o, comunque, più sentimentale che razionale.

Qui sotto riporto la tabella con i placet e i non placet  ottenuti da ogni paragrafo del documento finale. Si noterà che anche la sezione dedicata a La coscienza in discernimento non è stata recepita in modo del tutto tranquillo.

Aldo Maria Valli

Votazioni del Documento finale

AVENTI DIRITTO = 268
VOTAZIONE I e II parte – PRESENTI = 249 – 2/3 dei presenti = 166

 

   
TITULUS Placet Non placet
  INTRODUZIONE    
1. L’evento sinodale che abbiamo vissuto 227 1
2. Il processo di preparazione 229 1
3. Il Documento finale dell’Assemblea sinodale 191 43
  PROEMIO    
4. Gesù cammina con i discepoli di Emmaus 235 2
  I PARTE    
5. “CAMMINAVA CON LORO” 239 1
  Capitolo I – Una Chiesa in ascolto    
  Ascoltare e vedere con empatia    
6. Il valore dell’ascolto 238 2
7. I giovani desiderano essere ascoltati 238 1
8. L’ascolto nella Chiesa 236 5
9. L’ascolto dei pastori e di laici qualificati 235 7
  Le diversità di contesti e culture    
10. Un mondo al plurale 240 0
11. Cambiamenti in atto 238 2
12. Esclusione ed emarginazione 240 1
13. Uomini e donne 221 18
14. La colonizzazione culturale 233 5
  Un primo sguardo alla Chiesa di oggi    
15. L’impegno educativo della Chiesa 233 2
16. Le attività della pastorale giovanile 238 3
17. Il peso della gestione amministrativa 220 16
18. La situazione delle parrocchie 228 9
19. L’iniziazione alla vita cristiana 239 2
20. La formazione di seminaristi e consacrati 227 12
  Capitolo II – Tre snodi cruciali    
  Le novità dell’ambiente digitale    
21. Una realtà pervasiva 235 3
22. La rete delle opportunità 231 3
       

 

TITULUS Placet Non placet
23. Il lato oscuro della rete 232 2
24. Il lato oscuro della rete (bis) 235 3
  I migranti come paradigma del nostro tempo    
25. Un fenomeno pluriforme 231 7
26. Violenza e vulnerabilità 234 5
27. Storie di separazione e di incontro 234 3
28. Il ruolo profetico della Chiesa 235 3
  Riconoscere e reagire a tutti i tipi di abuso    
29. Fare verità e chiedere perdono 208 30
30. Andare alla radice 204 31
31. Gratitudine e incoraggiamento 234 8
  Capitolo III – Identità e relazioni    
  Famiglia e rapporti intergenerazionali    
32. La famiglia punto di riferimento privilegiato 237 2
33. L’importanza della maternità e della paternità 222 18
34. I rapporti tra le generazioni 237 1
35. Giovani e radici culturali 233 4
36. Amicizia e rapporti tra pari 239 2
  Corpo e affettività    
37. Cambiamenti in atto 206 33
38. La recezione degli insegnamenti morali della Chiesa 214 25
39. Le domande dei giovani 195 43
  Forme di vulnerabilità    
40. Il mondo del lavoro 235 2
41. Violenza e persecuzioni 239 1
42. Emarginazione e disagio sociale 234 3
43. L’esperienza della sofferenza 241 1
44. La risorsa della vulnerabilità 235 3
  Capitolo IV – Essere giovani oggi    
  Aspetti della cultura giovanile odierna    
45. Originalità e specificità 238 2
46. Impegno e partecipazione sociale 235 1
47. Arte, musica e sport 232 7
  Spiritualità e religiosità    
48. I contesti religiosi diversi 239 1
49. La ricerca religiosa 238 1
50. L’incontro con Gesù 238 1

 

TITULUS Placet Non placet
51. Il desiderio di una liturgia viva 227 9
  Partecipazione e protagonismo    
52. I giovani desiderano protagonismo 230 9
53. Le ragioni di una distanza 234 8
54. I giovani nella Chiesa 235 3
55. Le donne nella Chiesa 209 30
56. La missione dei giovani verso i loro coetanei 237 2
57. Desiderio di una comunità ecclesiale più autentica e fraterna 234 8
  II PARTE    
58. “SI APPRIRONO LORO GLI OCCHI” 238 1
  Una nuova Pentecoste    
59. L’azione dello Spirito Santo 234 2
60. Lo Spirito ringiovanisce la Chiesa 236 4
61. Lo Spirito nella vita del credente 238 2
62. Un’autentica esperienza di Dio 240 3
  Capitolo I – Il dono della giovinezza    
  Gesù giovane tra i giovani    
63. La giovinezza di Gesù 232 9
64. Con lo sguardo del Signore 236 5
65. Caratteri dell’età giovanile 232 7
66. La sana inquietudine dei giovani 232 5
67. I giovani feriti 235 5
  Diventare adulti    
68. L’età delle scelte 238 1
69. L’esistenza sotto il segno della missione 238 2
70. Una pedagogia capace di interpellare 236 3
71. Il vero senso dell’autorità 237 1
72. Il legame con la famiglia 244 0
  Chiamati alla libertà    
73. Il Vangelo della libertà 226 4
74. Una libertà responsoriale 239 1
75. La libertà e la fede 235 0
76. La libertà ferita e redenta 238 0
  Capitolo II – Il mistero della vocazione    
  La ricerca della vocazione    
77. Vocazione, viaggio e scoperta 237 3
78. Vocazione, grazia e libertà 236 3

 

TITULUS Placet Non placet
79. Creazione e vocazione 235 3
80. Per una cultura vocazionale 230 10
  La vocazione a seguire Gesù    
81. Il fascino di Gesù 238 1
82. Fede, vocazione e discepolato 237 3
83. La Vergine Maria 236 2
  Vocazione e vocazioni    
84. Vocazione e missione della Chiesa 230 2
85. La varietà dei carismi 239 3
86. Professione e vocazione 232 7
87. La famiglia 210 6
88. La vita consacrata 227 4
89. Il ministero ordinato 231 7
90. La condizione dei “single” 212 29
  CAPITOLO III – La missione di accompagnare    
  La Chiesa che accompagna    
91. Di fronte alle scelte 234 2
92. Spezzare insieme il pane 238 1
93. Ambienti e ruoli 238 3
94. Accompagnare l’inserimento nella società 241 3
  L’accompagnamento comunitario, di gruppo e personale    
95. Una tensione feconda 243 3
96. L’accompagnamento comunitario e di gruppo 240 3
97. L’accompagnamento spirituale e personale 241 3
98. Accompagnamento e sacramento della Riconciliazione 239 6
99. Un accompagnamento integrale 236 5
100. L’accompagnamento nella formazione al ministero ordinato e alla vita consacrata 241 5
  Accompagnatori di qualità    
101. Chiamati ad accompagnare 239 2
102. Il profilo dell’accompagnatore 240 4
103. L’importanza della formazione 237 4
  CAPITOLO IV – L’ARTE DI DISCERNERE    
  La Chiesa, ambiente per discernere    
104. Una costellazione di significati nella varietà delle tradizioni spirituali 235 3
105. Il rimando costitutivo alla Parola e alla Chiesa 236 3

 

TITULUS Placet Non placet
  La coscienza in discernimento    
106. Dio parla al cuore 223 20
107. L’idea cristiana di coscienza 219 23
108. La formazione della coscienza 205 36
109. La coscienza ecclesiale 205 34
  La pratica del discernimento    
110. La familiarità con il Signore 238 3
111. Le disposizioni del cuore 235 4
112. Il dialogo di accompagnamento 238 2
113. La decisione e la conferma 238 3

 

AVENTI DIRITTO = 268
VOTAZIONE III parte – PRESENTI = 248 – 2/3 dei presenti = 166

 

  III PARTE    
114. “PARTIRONO SENZA INDUGIO” 242 0
  Una Chiesa giovane    
115. Un’icona di risurrezione 241 2
116. Camminare con i giovani 241 1
117. Il desiderio di raggiungere tutti i giovani 223 17
118. Conversione spirituale, pastorale e missionaria 214 25
  CAPITOLO I – La sinodalità missionaria della Chiesa    
  Un dinamismo costitutivo    
119. I giovani ci chiedono di camminare insieme 206 34
120. Il processo sinodale continua 203 39
121. La forma sinodale della Chiesa 191 51
122. La forma sinodale della Chiesa (bis) 199 43
123. Una Chiesa partecipativa e corresponsabile 202 38
124. Processi di discernimento comunitario 208 33
  Uno stile per la missione    
125. La comunione missionaria 215 26
126. Una missione in dialogo 230 10
127. Verso le periferie del mondo 228 11
  CAPITOLO II – Camminare insieme nel quotidiano    
  Dalle strutture alle relazioni    
128. Dalla delega al coinvolgimento 224 13
129. Il rinnovamento della parrocchia 225 11

 

TITULUS Placet Non placet
130. Strutture aperte e decifrabili 222 15
  La vita della comunità    
131. Un mosaico di volti 229 9
132. La comunità nel territorio 229 8
133. Kerygma e catechesi 231 9
134. La centralità della liturgia 230 10
135. La centralità della liturgia (bis) 223 15
136. La centralità della liturgia (ter) 236 4
137. La generosità della diakonia 239 4
  Pastorale giovanile in chiave vocazionale    
138. La Chiesa, una casa per i giovani 236 6
139. L’animazione vocazionale della pastorale 234 3
140. Una pastorale vocazionale per i giovani 233 8
141. Dalla frammentazione all’integrazione 230 8
142. Il rapporto fruttuoso tra eventi e vita quotidiana 237 4
143. Centri giovanili 232 6
  CAPITOLO III – Un rinnovato slancio missionario    
144. Alcune sfide urgenti 222 17
145. La missione nell’ambiente digitale 237 3
146. La missione nell’ambiente digitale (bis) 234 6
147. Migranti: abbattere muri e costruire ponti 228 12
148. Le donne nella Chiesa sinodale 201 38
149. Sessualità: una parola chiara, libera, autentica 214 26
150. Sessualità: una parola chiara, libera, autentica (bis) 178 65
151. Economia, politica, lavoro, casa comune 230 7
152. Economia, politica, lavoro, casa comune (bis) 236 1
153. Economia, politica, lavoro, casa comune (ter) 233 6
154. Economia, politica, lavoro, casa comune (quater) 229 6
155. Nei contesti interculturali e interreligiosi 225 13
156. I giovani per il dialogo ecumenico 228 9
  CAPITOLO IV – Formazione integrale    
157. Concretezza, complessità e integralità 233 9
158. Educazione, scuola e università 230 6
159. Preparare nuovi formatori 230 7
160. Formare discepoli missionari 230 7
161. Un tempo per accompagnare al discernimento 229 13
162. Accompagnamento al matrimonio 231 9

 

TITULUS Placet Non placet
163. La formazione dei seminaristi e di consacrati/e 217 22
164. La formazione dei seminaristi e di consacrati/e (bis) 211 25
  CONCLUSIONE    
165. Chiamati a diventare santi 234 2
166. Risvegliare il mondo con la santità 216 8
167. Trascinati dalla santità dei giovani 239 2

 

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