Il quotidiano turco Today Zaman riferisce che , sono stati arrestati due dei 4 avvocati impegnati nella difesa del personale militare che nel mese di gennaio 2014 ha fermato alla frontiera alcuni carichi di armi del servizio segreto turco, destinati ai ribelli siriani.
[su_panel]Qui ‘autorevole al Monitor riferisce su quei fatti: http://www.al-monitor.com/pulse/originals/2015/01/turkey-syria-intelligence-service-shipping-weapons.html#ixzz3OzufGWup). La Turchia ha sempre smentito di rifornire di armi i ribelli : chi ha denunciato quest’evidenza come Can Dündar – direttore del quotidiano d’opposizione “Cumhuriyet”, famoso intellettuale, produttore televisivo e autore – è stato arrestato . La giornalista iraniana Serena Shim , che aveva detto in diretta TVdi avere le prove su questi traffici di supporto ai ribelli ed ad ISIS (effettuati su mezzi dell’Onu), è scomparsa poco dopo in un misterioso incidente.
”I documenti firmati dal comando generale della gendarmeria turca di Adana sono stati intercettati da un gruppo di hacker, pubblicati in Rete il 13 gennaio e rapidamente rimossi.
Il governo ne ha bloccato la diffusione. E ha minacciato di bloccare anche Facebook e Twitter se non avessero oscurato le informazioni sull’inchiesta. Ma il loro contenuto è stato sintetizzato su al Monitor, una delle più autorevoli testate online sul Medio Oriente. Secondo quanto scritto dal reporter Fehim Tastekin, le carte proverebbero che il Mit, il servizio segreto turco, ha organizzato numerosi viaggi in camion per trasportare missili, mortai e munizioni anti aeree oltre il confine siriano”. (Lettera 43)[/su_panel]
L’ordine di detenzione spiccato contro i due avvocati è stato eseguito domenica per ordine di un tribunale di Istanbul.
Il Comandante Brigata. Gen. Hamza Celepoğlu che era il responsabile delle operazioni di controllo in frontiera in ADANA dove transitavano i camion è stato anch’esso arrestato lo scorso novembre .
Today Zaman riassume in breve i fatti:
Nel gennaio 2014 i gendarmi hanno fermato tre camion diretti in Siria che transitavano nelle province meridionali di Adana e Hatay dopo che i magistrati hanno ricevuto soffiate che i veicoli trasportavano illegalmente armi a organizzazioni armate in Siria.
La cosa più sconcertante è che la gendarmeria non ha agito di iniziativa ma a seguito di un preciso ordine della Procura della Repubblica che evidentemente si era accorta di questo continuo traffico di armi.
Ebbene sia i pubblici ministeri che i militari che hanno obbedito all’ordine esecutivo di perquisizione dei carichi, sono da un anno in carcere in attesa di processo.
Le motivazioni dell’arresto per i due legali è delirante:
“gli avvocati si trovano ad affrontare l’accusa di appartenenza a un’organizzazione terroristica “ perché cercavano di “ottenere informazioni sullo questioni segrete dello stato” e sarebbero coinvolti in “ spionaggio politico e militare” finalizzato a “rovesciare il governo della Repubblica di Turchia”.
Non ci vuole molta fantasia per capire la funzione intimidatoria che questi provvedimenti rappresentano.
Il messaggio è chiaro: in Turchia il personale di polizia di frontiera che il compito ispettivo sul traffico transfrontaliero dovrà chiudere tutti e due gli occhi quando sfilano sotto il naso carichi di armi destinati ai terroristi in Siria, nonostante questo sia in contrasto con le leggi nazionali ed internazionali ed ad una risoluzione Onu.
E’ allucinante che nonostante i fatti siano chiari, ‘’l’attuale primo ministro Ahmet Davutoglu, che al momento del fatto ministro degli Esteri, ha affermato che il carico era costituito di aiuti umanitari destinati alla comunità Turkmena siriana dall’altra parte del confine’’.
Il governo , nonostante le evidenze, non ammette che i camion portavano armi, nonostante la stampa ha diffuso le foto della perquisizione.
E’ un fatto ancor più inquietante che durante le indagini preliminari, i gendarmi coinvolti hanno presentato prove che la zona dove erano diretti i camion ‘’era popolata da gruppi radicali’’ (ed anche il MIT ha ammesso che nella zona non c’erano solo ribelli turkmeni).
Anche il direttore (Can Dündar) e un redattore (Ceyda Karan) del quotidiano turco ‘Cumhuriyet’ (che si sono occupati dell’episodio e dei suoi sviluppi giudiziari pubblicando un servizio giornalistico), sono stati arrestati nel novembre scorso. Anch’essi “affrontano l’accusa di appartenenza a un’organizzazione terroristica, e spionaggio “ reati per i quali in Turchia è prevista la reclusione a vita.
Questa è l’amministrazione della giustizia di Erdogan ma la dittatura non è in Turchia ma è in Siria… Ad ognuno le proprie debite considerazioni.
Vietato Parlare
[su_panel]Nota:
Today Zaman di oggi è un quotidiano in lingua inglese con sede in Turchia . Fondata il 16 gennaio 2007, l’edizione in lingua inglese del quotidiano turco Zaman , di oggi Zaman comprende una copertura nazionale e internazionale, e regolarmente pubblica supplementi d’attualità
Il movimento di Gülen è un movimento religioso e sociale transnazionale guidato da turco islamico studioso e predicatore Fethullah Gülen . Il movimento non ha un nome ufficiale, ma di solito è indicato come Hizmet ( “il Servizio”) dai suoi seguaci e come Cemaat ( “Comunità / Assemblea”) da parte del pubblico più vasto in Turchia.
Il movimento ha attirato sostenitori e critici in Turchia, Asia Centrale, e in altre parti del mondo. Il movimento è attivo nella formazione con scuole e le università private in oltre 180 paesi, anche negli USA. Ed ha avviato forum per il dialogo interreligioso. Ha notevoli investimenti in mezzi di comunicazione, della finanza, e in cliniche. Alcuni hanno elogiato il movimento come pacifista, versione moderna orientata dell’Islam, e in alternativa alle scuole più estreme dell’Islam, come il salafismo .
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