Il potere e l’opera di normalizzazione della società

[su_panel]Ogni giorno viene attaccato tutto ciò che non è allineato al paradigma che un potere sempre più invasivo vuole imporre su tutta la società, su tutti gli aspetti della nostra vita. Chi si oppone ormai non solo è un nemico da combattere ma è completamente screditato; diventa un nemico da eliminare non degno di questa società, ‘non degno della democrazia’.
Se si vuole legiferare non si chiede il punto di vista di altri: è ormai perdita di tempo. Invece, si fanno  campagne per abbonire la popolazione cosicché poi non opporrà resistenza all’atto della promulgazione di nuove leggi che aggrediscono l’esistenza e la dignità fin dalle radici del nostro essere.
Ma non solo: per avere le ‘mani libere’ il potere legifera per annichilire la nostra capacità di giudizio e di resistenza, per eliminare il pensiero diverso, per impedire il diritto di critica.  Riusciranno?…
Vietato Parlare[/su_panel]

[su_heading style=”modern-2-blue” size=”19″]Non del tutto [/su_heading]

Occorre essere appassionati di samizdat – la verità fatta passare per note clandestine, come fu nell’Unione Sovietica – per cogliere la tremenda cappa di propaganda, di oppressione mediatica, di falsità e disinformazione in cui siamo prigionieri.
Per afferrare quali sono le notizie che non circolano, mentre sulle nostre reti nazionali girano ossessivamente sempre le stesse facce che dicono sempre le stesse cose.
Voi l’avete saputo, che so, che Trump vuole togliere i fondi alle multinazionali abortiste; che Formigoni è stato prosciolto per tutte le accuse rivoltegli, il fatto non sussiste; chi davvero bombarda chi in Siria…?
Non penso, se ascoltate i notiziari alla radio o alla televisione; se leggete i “soliti” giornali.

Non parlare di ciò che non si adatta al tuo disegno: ignoralo, come non esistesse, e smetterà di esistere. Non sarà visibile, tranne a pochi fanatici nel samizdat.
Se non puoi ignorarlo, diffamalo.

Io non sono certo tifoso di certe parti politiche e sono all’opposto del loro modo di pensare, ma la tempesta diarroica in cui ogni giorno vengono sottoposti da anni me li rende in una certa maniera simpatici. E’ la simpatia per l’underdog, il perseguitato; quella che spinge a dire “Beh, se questi mentitori acclarati al potere continuano a sparlare contro qualcosa di falso ci deve pur essere!”; e alla fine magari votare per loro (non io). Come i democratici in USA contro Trump, le televisioni, le radio, i giornali di questo regime si stanno scavando la fossa con le loro menzogne, e non se ne rendono conto. Perché non conoscono ormai altro modo. Gli è andata bene per anni.

Forse perché alla fine sono sicuri che riusciranno a normalizzare anche loro. Vedi cosa è successo con tanti altri che parevano irriducibili. Ma non del tutto, non del tutto.

Il racconto di altri regimi, meno morbidi di questo, ci insegna che le verità non si possono seppellire etichettandole come fake news. Esse tendono a risorgere. E se anche i potenti e i loro servi trionferanno ancora e ancora alle elezioni, e si metteranno d’accordo tra loro, e ci toglieranno un altro po’ di quel bello e quel giusto per dipingerci sopra le loro tristissime pagliacciate multicolori, ci sarà sempre un popolo nascosto, un popolo che non crede perché crede. E loro non avranno vinto.

Non del tutto.

Berlicche -la realtà vista dal basso

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