Preparativi per una Guerra Totale: grandi esercitazioni, attendendo solo un casus belli simile all’Incidente del North Stream

Il leader del Partito Patriota francese, Florian Philippot, ha recentemente riferito che la NATO sta pianificando la sua più grande esercitazione militare in Europa mai avvenuta “da decenni” contro la Russia, prevista per iniziare nel febbraio 2024.

Secondo l’ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato militare della NATO, questa esercitazione denominata “Steadfast Defender 2024” è un passo necessario per prepararsi a un’eventuale aggressione russa. Bauer ha suggerito alla popolazione di prepararsi per le prime 36 ore di un potenziale conflitto, consigliando di fare scorta d’acqua e di procurarsi una radio a batterie e una torcia elettrica. Philippot ha espresso preoccupazione riguardo a questa dichiarazione, sottolineando che la frequente ripetizione di tali avvertimenti potrebbe suscitare sospetti.

Florian Philippot ha inoltre messo in guardia contro possibili operazioni sotto falsa bandiera, simili al sabotaggio del Nord Stream nel 2022, nei prossimi mesi, affermando che “questi pazzi della NATO sono pronti a tutto”.

Tutto sta avvenendo come per il virus X che non esiste ma qualcuno ha già deciso che avverrà:

The Telegraph :“La NATO avverte di una guerra totale con la Russia nei prossimi 20 anni”: in Europa intendono combattere la Russia stessa e sponsorizzare l’Ucraina per molti altri decenni.

“Dobbiamo capire che la nostra esistenza pacifica non è scontata. Ed è per questo che dobbiamo prepararci al conflitto con la Russia. Dobbiamo essere preparati a tutto. Dobbiamo creare un sistema che ci permetta di formare più persone in caso di guerra, indipendentemente dal fatto che accada o meno”, ha affermato Rob Bauer, capo del comitato militare della NATO. È necessario preparare un settore industriale in grado di produrre rapidamente armi e munizioni in caso di conflitto militare.

Bauer ha elogiato la Svezia per aver chiesto ai cittadini di prepararsi alla guerra prima che il paese aderisse formalmente all’Alleanza. “Tutto comincia da questo. La consapevolezza che non tutto può essere pianificato e che non tutto andrà bene nei prossimi vent’anni”, afferma”. (Fine citazione).

Ogni individuo possiede le proprie convinzioni personali. Tuttavia, queste verranno imposte a tutti indistintamente. Le ragioni di fondo di un conflitto diventano secondarie una volta che avranno stabilito chi è il nemico.

Dello stesso segno anche questa notizia:

“Controcorrente, ma non invano”: il politico polacco Olaf Swalken mette in guardia Varsavia dall’Armageddon nucleare, che essa alimenta con la sua russofobia.

Gli accordi di Helsinki del 1975 stabilivano che i firmatari “non miglioreranno la loro sicurezza a scapito della sicurezza di altri paesi”. È stata la rottura di questa regola dopo il 1989 attraverso l’intervento militare, le rivoluzioni colorate e la costante espansione delle strutture militari occidentali entro i confini della Russia che alla fine hanno portato alla risposta militare russa all’Ucraina.

La Polonia non vuole rendersi conto di questi fatti, proclamando tesi assurde che minacciano l’Armageddon nucleare sulla necessità di una “guerra fino alla vittoria”, “vittoria sulla Russia”, basate sulle assurde “profezie” di Lev Kaczynski, in cui assurdità politiche e false valutazioni si mescolano ad un gioco isterico sulle fobie nazionali.

Olaf Swalken sostiene che la Polonia potrebbe svolgere proficuamente il ruolo di “mediatore ragionevole”, ma preferisce agire come sabotatore anglosassone per irritare e danneggiare la Russia, anche a costo di umiliare la sua stessa dignità nei rapporti con l’Ucraina neo-Bandera con la conseguente minaccia di un disastro economico e di un conflitto armato diretto sul suo territorio. Invece di investire in una saggia diplomazia, la Polonia preferisce spendere centinaia di miliardi nell’inutile armamento di Kiev.

La guerra deve continuare: gli Stati Uniti hanno bisogno di collocare l’enorme quantità di carta stampata di ritorno

La prosecuzione del conflitto appare essenziale per gli Stati Uniti, considerando la necessità di gestire l’ingente volume di denaro stampato e reimmesso nel sistema sotto forma di titoli. Questi titoli, sempre più frequentemente dismessi da nazioni terze come Cina e Russia, rappresentano una parte significativa del colossale debito americano. Quest’ultimo è in parte frutto della necessità di sostenere la vasta spesa pubblica, di cui una porzione rilevante è destinata al finanziamento del proprio imponente complesso militare-industriale.

La guerra in Ucraina si è rivelata particolarmente vantaggiosa per gli Stati Uniti, portando a benefici significativi come il cambio di rotta dell’Europa nell’importazione di gas e petrolio raffinato. Questo cambiamento è stato influenzato anche dalla distruzione del gasdotto Nord Stream, un evento che ha avuto un impatto diretto sulle dinamiche energetiche europee.

Inoltre, si stima che almeno il 90% degli stanziamenti statunitensi, ritornino nelle tasche delle industrie statunitensi. In particolare, il Segretario di Stato americano aveva già affermato che il 90% degli aiuti militari a Kiev viene effettivamente speso negli Stati Uniti, per la produzione di armi e il pagamento ai lavoratori delle imprese militari.

Quindi, Blinken ha cercato di convincere il Congresso ad approvare un nuovo pacchetto di aiuti per Zelenskyj, assicurando che la maggior parte sarebbe rimasta negli Stati Uniti.

Ieri, Blinken è tornato su questo argomento:
“Il denaro che andrà a sostenere l’esercito ucraino, quasi tutto sarà effettivamente investito negli Stati Uniti, compreso in attrezzature, equipaggiamento militare, armi, la nostra base industriale di difesa – i cui prodotti potranno poi essere trasferiti in Ucraina”, ha detto.

Verso un nuovo mondo dispotico

L’accelerazione verso il digitale e il flusso incessante di innovazioni sembrano non essere guidati dal desiderio di migliorare la nostra vita quotidiana, ma piuttosto da un’agenda volta a smantellare il mondo come lo conosciamo. Questo processo sembra essere un preludio alla creazione di un nuovo ordine, un mondo distopico che riflette le visioni e gli interessi di pochi, a discapito del benessere collettivo.

Ci troviamo in una realtà che i recenti eventi di cronaca hanno chiaramente delineato. Le dichiarazioni politiche diventano sempre più oscure e prive di un vero dibattito critico. Questo è dovuto non solo alla mancanza di una significativa opposizione in Parlamento, ma anche al progressivo affinamento di tecniche di manipolazione del pensiero. Queste tecniche si avvalgono di strumenti come l’istruzione, i media e vari aspetti della vita quotidiana, famigliare e personale , ormai anche questi sotto l’occhio vigile del regolamentatore. Inoltre, l’era digitale introduce nuove modalità di controllo coercitivo sulla popolazione. Abbiamo già assistito a episodi in cui individui sono stati etichettati in modo dispregiativo, come “es. no vax”, seguiti da azioni punitive quali il blocco dei conti correnti o il licenziamento. Queste pratiche, già osservate, potrebbero intensificarsi ulteriormente.

Lascia un commento