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Presidente brasiliano Lula: “Anche Kiev ha voluto la guerra, molto difficile arrivare alla pace”

Il presidente brasiliano Lula da Silva  in visita ad Abu Dabhi ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla situazione tra Russia e Ucraina.

Secondo Lula, la pace sembra essere l’ultima cosa nella mente di molte persone, la maggior parte dei paesi infatti sta pensando al modo di fornire le armi per aiutare l’Ucraina o la NATO ad espandersi fino ai confini della Russia. Tuttavia, il presidente brasiliano crede che la pace sia la soluzione migliore per risolvere il conflitto. Il Brasile fa parte di un gruppo di paesi, tra cui Cina, Indonesia e India, che cercano attivamente la pace come risposta ai conflitti internazionali.

Il presidente Lula ha inoltre espresso il suo disappunto nei confronti dell’UE, la quale, secondo lui, è stata coinvolta direttamente nel conflitto tra Russia e Ucraina. Durante una visita del cancelliere Scholz, che chiedeva di vendere missili per aiutare l’Ucraina, il presidente brasiliano ha deciso di negare la richiesta per non essere coinvolto in una guerra e per continuare a cercare soluzioni pacifiche attraverso il dialogo. Lula crede che sia importante trovare un accordo che soddisfi entrambe le parti in conflitto, ma che sia anche accettabile per tutti gli Stati del mondo che desiderano la pace.

Dalla pubblicazione ‘Bdf 20 anos‘:

Lula ha anche riconosciuto che la soluzione del conflitto non è semplice, ma che è impegnato a convincere altri leader internazionali nella sua ricerca della fine della guerra.

“Stiamo cercando di costruire un gruppo di paesi che non hanno nulla a che fare con la guerra, che non vogliono la guerra, che vogliono costruire la pace nel mondo, che parlino sia con la Russia che con la NATO. Dobbiamo convincere la gente che la pace è il modo migliore per stabilire qualsiasi processo di conversazione”, ha affermato.

Il presidente ha affermato di aver discusso della guerra in Ucraina con il presidente della Cina, Xi Jinping, e con lo sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan, e ha ribadito con i due leader l’importanza di trovare la via della pace.

“La costruzione della guerra è stata più facile di quanto lo sarà l’uscita dalla guerra. La pace è molto difficile. Il presidente Putin non prende l’iniziativa per la pace, Zelensky non prende l’iniziativa per la pace. Europa e Stati Uniti finiscono per fare un contributo alla continuazione di questa guerra”, ha concluso il presidente.

Lo diceva anche Seneca

Uno dei filosofi antichi più importanti che si è occupato dell’inutilità della guerra è Seneca. Egli ha sempre sostenuto che la guerra è una delle maggiori follie dell’uomo e che porta solamente distruzione, morte e sofferenza.

Secondo Seneca, la guerra spesso nasce a causa dell’avidità e della presunzione umana, che porta ad una continua ricerca di potere e di conquista. Questo desiderio di dominio crea conflitti tra popoli e nazioni, che finiscono inevitabilmente in una lotta per la sopravvivenza.

Inoltre, Seneca riteneva che la guerra fosse un’azione inutile e dannosa anche dal punto di vista morale. Egli sosteneva infatti che la violenza non può mai essere giustificata e che la guerra non porta nulla di buono alla società.

Secondo Seneca, la guerra è sempre e comunque un fallimento dell’umanità, in quanto dimostra l’incapacità degli individui di risolvere i conflitti in modo pacifico. Egli credeva che la pace e la giustizia fossero i valori supremi della società umana e che essi dovessero essere sempre preservati.

In conclusione, attraverso il pensiero di Seneca, si comprende come la guerra sia una follia dell’uomo che comporta solamente morte e sofferenza. Egli ci invita a riflettere sull’inutilità della guerra, sulle conseguenze disastrose che essa può generare e sulla necessità di valorizzare la pace come valore supremo della società umana.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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