[ad_1]Saad Hariri si è dimesso ed ha creato un nuovo vuoto di potere in Libano, le circostanze molto probabilmente sono state costruite per mettere in scena una nuova un’aggressione israeliana o addirittura saudita.
L’annuncio delle sue dimissioni è avvenuto per mezzo di un canale televisivo saudita dopo essere stato convocato a Ryad (per 2 volte in 5 giorni – NDR). Il che ha aperto una lunga serie di speculazioni, compreso che egli possa essere stato messo in stato di arresto domiciliare ed essere stato costretto a dimettersi. Molto probabile nel regno del terrore, non si può essere sicuri di nulla.
Gli Stati Uniti e i loro soci regionali non possono accettare facilmente le vittorie siriane contro ISIS e le altre organizzazioni terroristiche. Gli USA nella guerra contro la Siria hanno investito pesantemente nel supporto ai gruppi terroristici per sconfiggere il governo siriano e sostituirlo con un regime di fantoccio simile agli istigatori della guerra del terrore in Siria.
L’Arabia Saudita e il Qatar hanno speso ben 137 miliardi di dollari per finanziare la guerra del terrorismo contro il popolo siriano, si direbbe invano visto l’ultima dichiarazione del presidente siriano di eliminare tutti i gruppi terroristici dalla Siria e la promessa di ripristinare l’autorità del governo centrale a Damasco ed in tutto il paese.
Saad Hariri, a differenza di suo padre che è stato assassinato, è più giovane e non ha una reale esperienza politica, è stato chiamato “ragazzo” dai commentatori libanesi. La sua unica legittimità è la sponsorizzazione che ha dai suoi padroni sauditi nella misura in cui alcuni lo chiamano ‘figlio del vecchio re saudita Fahd’. Non sorprende che i sauditi con i loro stolti atti possano usarlo come pedina in una delle loro avventure .
Hariri, in una dichiarazione scritta che ha letto sul canale televisivo saudita al-Arabiya ha attaccato l’Iran e Hezbollah in uno stile inconfondibilmente saudita: è come se tutta la dichiarazione fosse stata scritta da un ministro saudita e consegnata a Hariri per leggerla; per darle qualche credibilità ha accompagnato le dichiarazioni con le sue dimissioni . Ha anche denunciato di essere stato fatto segno di un obiettivo di una cospirazione contro la sua vita. Non possiamo pensare a questo senza confrontare ‘questo ragazzo’ con un uomo come Bashar al-Assad, che è preso di mira da ogni potere malvagio e satanico esistente sul pianeta in una una guerra condotta contro il suo paese da decine di migliaia di terroristi suicidi, ma si trova – nonostante questo – sulle linee di frontiera di tutte le battaglie che il suo paese affronta al comando nella difesa e la protezione del suo popolo.
Saad Hariri è stato usato prima come pedina contro la Siria ed abusando del legame di sangue con suo padre ha accusato in modo falso il governo siriano dell’assassinio di uno dei suoi alleati più vicini in Libano. Ha lavorato in gran parte a favore dei punti di vista sauditi, ma non ha raggiunto strategicamente gli obiettivi; al contrario, l’accusa è stata deviata dalla Siria.
Il blocco di Saad Hariri in Libano ha lavorato duramente per destabilizzare la Siria usando il proprio paese come centro principale per i terroristi e per contrabbandare le armi nello stato confinante fino al giugno 2013 quando Hezbollah è entrato nel conflitto siriano a fianco allo Stato siriano contro i terroristi . A quel punto è iniziato lo sgomento e la sorpresa del blocco guidato dall’Arabia Saudita . Qussayr è stata liberata e Hezbollah è diventato una parte essenziale nella guerra al terrorismo in tutta la Siria , in Iraq e altrove.
Durante l’aggressione del 2006 di Israele, il gruppo di Saad Hariri si è fermamente orientato contro Hezbollah a favore di Israele.
Tutto ciò che deriva da queste politiche sponsorizzate dalla Saudita non sarà a favore del popolo libanese o della popolazione della regione. Dopotutto, cosa ti aspetti dal sistema politico più ritardato del mondo con la sua mole di soldi da spendere per distruggere i paesi e uccidere persone innocenti?
Speriamo che i patrioti libanesi possano mantenere la pace nel proprio paese prima ancora di vincere in Siria.
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