Il processo farsa e la condanna di Ratko Mladic

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Il Tribunale Penale Internazionale per l’ex Yugoslavia (ICTY), controllato dall’Occidente, è stato incaricato di emettere la sentenza del vincitore, cioè il contrario della realtà.

Nel marzo 2016, il tribunale ha ingiustamente condannato il leader serbo-bosniaco Radovan Karadzic per molti capi d’accusa per il genocidio di Srebrenica, per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, infliggendogli una pena di 40 anni di prigionia.
A 71 anni d’età, è in pratica una condanna all’ergastolo. E’ stato Presidente della Repubblica Serbo-Bosniaca (Srpska) dal 1992 al 1996, parte della Bosnia ed Erzegovina.

Il presunto genocidio di Srebrenica è più un mito che un massacro. Il numero dei morti è stato gonfiato di molto, e il Tribunale penale internazionale ha deciso di attribuirne la responsabilità ai serbi accusandoli dei crimini di guerra che sono stati commessi da entrambi i fronti.
Srebrenica comprendeva una base militare musulmana e una “safe area[“area sicura”] per i rifugiati. Il Presidente della Serbia/leader della Repubblica della Yugoslavia Slobodan Milosevic voleva che i Serbi impedissero che fosse annientata.
Prima del presunto massacro del luglio del 1995, con i suoi falsamente dichiarati 8000 morti tra i musulmano-bosniaci, le forze musulmane di stanza a Srebrenica aveva attaccato molte volte i villaggi serbi nelle vicinanze.
Le autorità musulmane di Sarajevo avevano ritirato i loro comandanti di Srebrenica, lasciando migliaia di soldati senza guida.
Quando le forze serbo-bosniache presero Srebrenica l’11 luglio 1995, i civili decisero di andarsene a causa della situazione caotica.
Le donne e i bambini furono separati dagli uomini, per identificare i responsabili dei raid sui villaggi serbi e vendicarsi.
Solo un piccolo numero è stato incarcerato. Le presunte vittime di Srebrenica riflettono le bugie e le mezze verità basate su ciò che è noto, omesso dai maggiori media e fonti ufficiali.
Il numero di 8000 morti includeva la stima della Croce Rossa di 3000 “testimoni” che, secondo quanto riportato, sono stati trattenuti dai Serbo-bosniaci, oltre agli altri 5000 che la Croce Rossa ha affermato “essere fuggiti da Srebrenica”, molti dei quali nella Bosnia centrale.
Sono fuggiti per mettersi in salvo, e non sono stati uccisi. Anni dopo i medici legali hanno scoperto i resti di 2.361 corpi nei luoghi teatro di pesanti combattimenti, resti di combattenti di entrambi i fronti ma non di civili massacrati.

Il Presidente serbo Slobodan Milosevic, Karadzic e il generale serbo-bosniaco Ratko Mladic sono stati dichiarati colpevoli di questa accusa.
Milosevic è morto per negligenza medica all’Aia. Karadzic è stato ingiustamente condannato e imprigionato, Mladic trattato nella stessa maniera ingiusta.
Il Giudice che presiedeva in aula, Alphons Orie, ha affermato in maniera ingiustificata che le sue azioni sono state “tra le più efferate note all’umanità”, cioè un’oltraggiosa aberrazione della verità.
Il figlio Datco riferisce le parole del padre: “Sono tutte bugie. E’ un tribunale manovrato dalla NATO”, che dispensa ingiustizia, non il contrario.
“La corte è stata totalmente faziosa fin dall’inizio” ha sottolineato Datco, avendo già deciso prima dell’inizio del processo.

Mladic è stato ingiustamente incriminato con due accuse di genocidio, cinque crimini contro l’umanità e quattro violazioni delle leggi e consuetudini di guerra, tra cui il fantasioso massacro di Srebrenica.
Il cosiddetto conto delle vittime è stato inventato. Migliaia di presunte vittime non sono state massacrate. Sono fuggite. Malgrado questo, sono state incluse nel mitico conteggio di morti per poterlo aumentare.
Mladic intende appellarsi contro la sua ingiusta sentenza. L’ingiustizia occidentale rende il ribaltamento della sentenza praticamente irraggiungibile.

Nel 2015 la Russia ha posto il veto su una risoluzione del Consiglio di Sicurezza nel 20° anniversario del fantasioso massacro di Srebrenica, dicendo che accusava solo i Serbi della violenze in Yugoslavia.
Durante la presidenza Clinton, Washington legittimò la piena responsabilità, desiderando una Yugoslavia violentata e balcanizzata per un più facile controllo occidentale.

Slobodan Milosevic è stato accusato ingiustamente di genocidio, crimini contro l’umanità, gravi violazioni della Convenzione di Ginevra, violazioni di leggi e consuetudini di guerra.
Nel marzo 2016 l’ingiusta condanna da parte del Tribunale Penale Internazionale per l’ex Yugoslavia di Radovan Karadzic, Milosevic è stato scagionato dopo la sua morte, senza essere annunciato e passando praticamente inosservato, ben sepolto nelle 2.590 pagine di accusa di Karadzic.
Quando lui e Mladic saranno un giorno assolti dopo la loro morte, nessuno potrà dire che non ve l’avevo detto.

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Articolo di Stephen Lendman pubblicato su Stephenlendman.org il 23 novembre 2017

Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per SakerItalia.it

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