Professionisti dietro le Proteste contro Trump

USA

di Tyler Durden
Zerohedge.com

La storia raccontata su  USA Today in un articolo del 12 novembre vuole screditare l’impressione che ci siano attivisti professionisti   infiltrati nella comunità che sta organizzando le proteste  contro-Trump.  USA Today invita ad andare a incontrare i manifestanti e  li presenta come gente della strada. Anche se  WikiLeaks parla di loro  come di professionisti della protesta e attivisti “esperti”.

USA Today  parla di  proteste spontanee di gente “che lavora tutti i giorni” – e non di proteste fatte da attivisti professionisti. Se c’è qualcuno tra la folla che mostra una qualche esperienza nelle manifestazioni, sicuramente sarà qualcuno di quelli che parteciparono alle proteste del periodo del Vietnam:

E’ gente di tutte le età e di tutte le classi sociali, è gente risoluta e decisa che vuole essere ascoltata.

Madri con bambini piccoli, che sperano di far vivere loro una lezione di  storia vissuta. Studenti universitari eccitati che dispiegano le corde vocali della politica per la prima volta.  Baby Boomers  di una certa età che non avevano più fatto una protesta dai giorni che marciavano contro la guerra nel 1970.

Ben Wikler, direttore a Washington per il gruppo di attivisti professionisti di MoveOn, viene citato – solo per confermare il fatto che non si tratta di proteste organizzate, ma un “grande sfogo di spontanea energia dovuta alla grande preoccupazione della gente”.
MoveOn ha invitato gli americani a riunirsi pacificamente a “prendere una posizione ferma contro misoginia, razzismo, islamofobia e xenofobia”. In poche ore, mercoledì passato, sono state organizzate 275 tra proteste e veglie a livello nazionale ha detto Wikler. “C’è stato un enorme profusione di energia spontanea e di preoccupazione”.

Così dovremmo aspettarci che tutto quello che è stato scritto in questo articolo sia solo  conseguenza di  preoccupazione spontanea? Un giornale degno di rispetto non  dovrebbe controllare le proprie fonti e cercare di sapere se tra gli organizzatori, c’erano dei noti attivisti professionisti della protesta?  Andiamo a vedere chi è il primo manifestante di cui parla l’articolo di USA Today:

Mercoledì scorso , Yong Jung Cho, una ragazza di 26 anni  ha organizzato una veglia a lume di candela davanti alla Casa Bianca ed ha raccontato che c’erano almeno 2.000 persone. “Insieme, abbiamo cantato, abbiamo pianto e abbiamo marciato verso il Trump’s Hotel  sulla Pennsylvania Avenue. In quel momento, le proteste hanno fatto vedere alla gente, al paese e al mondo che noi siamo qui anche per chi non c’è.”

USA Today parla di  Yong Jung Cho senza presentarla e senza fare nessuna introduzione. Si tratta di una qualsiasi cittadina o un  cooordinatore  esperto in proteste di piazza ? In una email di Feb. 2016   , tra quelle inviate da  Podesta,  ( un vecchio collaboratore dei Clinton nelle loro campagne elettorali) Yong Jung Cho viene   descritta  come “coordinatore di una  campagna di 350 Azioni”.

Su twitter, si è vantata di aver organizzato manifestazioni dure, cosa che indica che lei non si considera una pivella: https://twitter.com/YongJungC/status/796565717000785920/photo/1

Il  profilo di questa giovane promettente attivista su  netrootsnation sottolinea la sua esperienza come organizzatrice sulla scena delle proteste e il suo coinvolgimento con le primarie presidenziali a livello statale:

Quindi la prima persona che USA Today ha scelto di citare tra “tutti i ceti sociali” è un organizzatore che ha vasta esperienza sul circuito degli attivisti, e in questa veste ha già lavorato per le primarie presidenziali.

Non sembra esattamente che si tratti di quella “preoccupazione spontanea” che scrive il quotidiano.

E andiamo a vedere qualche altra fonte, qualche altro nome che indica USA Today : Ecco Phil Roeder, funzionario di  scuola pubblica senza nessun altro interesse se non il benessere dei suoi studenti:

 “La maggior parte degli studenti delle scuole pubbliche di Des Moines sono studenti di colore” –  ha detto Phil Roeder, Direttore del distretto di comunicazioni e affari pubblici – in una dichiarazione all’inizio di questa settimana. “La retorica di queste ultime elezione ha provocato molte preoccupazioni e molte divisioni tra loro, tra i loro amici e le loro famiglie. Il distretto scolastico non resterà insensibile al modo in cui i nostri studenti esprimono pacificamente le loro preoccupazioni.”

Quindi: Phil Roeder, è un dipendente pubblico impegnato e senza nessuna appartenenza oppure è un  Attivista Democratic di vecchia data?

Ancora una volta, WikiLeaks  può far accendente qualche luce su questa faccenda.

Nelle stesse email from del 2014 della Podesta collection ( di cui sopra),  possiamo vedere che molti degli attivisti nell’organizzazione dello Iowa hanno partecipato a incontri privati con Obama e con la Clinton, e che Phil Roeder era uno dei nomi più importanti in quel gruppo. Non sorprende affatto quindi che abbia voluto farsi citare nel pezzo contro-Trump  dopo la disfatta della Clinton, ma lascia invece sorpresi il fatto che un quotidiano onesto non si sia preoccupato di far conoscere queste coincidenze anche ai suoi lettori.

Phil Roeder è piuttosto ben introdotto nei circoli Democratici tanto da meritarsi più di una menzione su  WikiLeaks. A maggio 2015 sempre nelle e-mails di Podesta  – dopo qualche anno che Roeder era diventato un importante esponente dell’organizzazione politica in Iowa – troviamo un documento con una Hillary Rapid Response  in  un  allegato  per alcuni rappresentanti dell’ Iowa con una notarella da “Do Not Distribute” :

Così il  Daily Democrat dell’ Iowa reconosce  che Phil Roeder è uno stratega Democratico, cosa che però USA Today non ha raccontato.  USA Today lo qualifica solo come   “accademico” e ci tiene a dare assicurazioni che non si tratta di proteste organizzate.

Le dimostrazioni non sono state “premeditate”  ha  detto Kari  Winter, professore di studi Americani all’University at Buffalo che ha effettuato studi sui movimenti di protesta.

Se le dimostrazioni  non fossero state  premeditate, allora perché tutti questi uomini qualunque hanno in comune il fatto di essere ben collegati  tra loro e con attivisti e organizzatori delle proteste?

 

USA Today ha nascosto le fonti, tanto da falsare le informazioni, dicendo che i soli partecipanti che potevano essere additati come Esperti erano degli “anziani” che non scendevano più in strada dalle proteste contro la guerra deglia nni 70.

USA Today  invece ha contribuito a dimostrare che dietro alle attuali proteste politiche  c’è veramente una comunità di professionisti della protesta.

Anche se visto come giornale rispettabile ( di parte, però, basti ricordare che il suo comitato di redazione ha dichiarato che “Trump è inadatto per la presidenza”) USA Today avrebbe dovuto dichiarare almeno qualcuna delle sue fonti con una qualche accuratezza. È  per quanto riguarda la  citata accademica Kari Winter ” Professore di studi americani ” ? Il suo profilo non rispecchia affatto la descrizione fatta dal suo datore di lavoro..

USA Today potrebbe non aver fatto la giusta presentazione di tutti quelli che ha citato nel suo articolo come – del resto – non lo avrebbe fatto nemmeno uno studente del liceo o un attivista di MoveOn.

Ma  WikiLeaks rivela ancora qualche altro collegamento per questo articolo: USA Today,  su  WikiLeaks,  non  è sempre menzionata come estranea agli attivisti. In questa e-mail che è stato “svelata” si dice di un calendario del DNC per una prossima campagna sugli “earned media” che dimostra una completa fiducia nel comitato di redazione di USA Today e su altre organizzazioni che coordineranno i loro programmi e le loro priorità editoriali per soddisfare il DNC.

Il  DNC tratta i giornalisti, i giornali, i gruppi di attivisti e i PACs  come parte integrante della propria campagna. Il DNC non fa nessuna distinzione tra alleati strategici e giornalisti.   Questa storiella di  USA Today dimostra che il  DNC  probabilmente ha ragione su questo punto.

 

Fonte :http://www.zerohedge.com/     13 Nov. 2016

Link : http://www.zerohedge.com/news/2016-11-13/anti-trump-protests-proof-professional-activist-involvement

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione  Bosque Primario

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