di Tyler Durden La storia raccontata su USA Today in un articolo del 12 novembre vuole screditare l’impressione che ci siano attivisti professionisti infiltrati nella comunità che sta organizzando le proteste contro-Trump. USA Today invita ad andare a incontrare i manifestanti e li presenta come gente della strada. Anche se WikiLeaks parla di loro come di professionisti della protesta e attivisti “esperti”. USA Today parla di proteste spontanee di gente “che lavora tutti i giorni” – e non di proteste fatte da attivisti professionisti. Se c’è qualcuno tra la folla che mostra una qualche esperienza nelle manifestazioni, sicuramente sarà qualcuno di quelli che parteciparono alle proteste del periodo del Vietnam:
Ben Wikler, direttore a Washington per il gruppo di attivisti professionisti di MoveOn, viene citato – solo per confermare il fatto che non si tratta di proteste organizzate, ma un “grande sfogo di spontanea energia dovuta alla grande preoccupazione della gente”.
Così dovremmo aspettarci che tutto quello che è stato scritto in questo articolo sia solo conseguenza di preoccupazione spontanea? Un giornale degno di rispetto non dovrebbe controllare le proprie fonti e cercare di sapere se tra gli organizzatori, c’erano dei noti attivisti professionisti della protesta? Andiamo a vedere chi è il primo manifestante di cui parla l’articolo di USA Today:
USA Today parla di Yong Jung Cho senza presentarla e senza fare nessuna introduzione. Si tratta di una qualsiasi cittadina o un cooordinatore esperto in proteste di piazza ? In una email di Feb. 2016 , tra quelle inviate da Podesta, ( un vecchio collaboratore dei Clinton nelle loro campagne elettorali) Yong Jung Cho viene descritta come “coordinatore di una campagna di 350 Azioni”. Su twitter, si è vantata di aver organizzato manifestazioni dure, cosa che indica che lei non si considera una pivella: https://twitter.com/YongJungC/status/796565717000785920/photo/1 Il profilo di questa giovane promettente attivista su netrootsnation sottolinea la sua esperienza come organizzatrice sulla scena delle proteste e il suo coinvolgimento con le primarie presidenziali a livello statale: Quindi la prima persona che USA Today ha scelto di citare tra “tutti i ceti sociali” è un organizzatore che ha vasta esperienza sul circuito degli attivisti, e in questa veste ha già lavorato per le primarie presidenziali. Non sembra esattamente che si tratti di quella “preoccupazione spontanea” che scrive il quotidiano. E andiamo a vedere qualche altra fonte, qualche altro nome che indica USA Today : Ecco Phil Roeder, funzionario di scuola pubblica senza nessun altro interesse se non il benessere dei suoi studenti:
Quindi: Phil Roeder, è un dipendente pubblico impegnato e senza nessuna appartenenza oppure è un Attivista Democratic di vecchia data? Ancora una volta, WikiLeaks può far accendente qualche luce su questa faccenda. Nelle stesse email from del 2014 della Podesta collection ( di cui sopra), possiamo vedere che molti degli attivisti nell’organizzazione dello Iowa hanno partecipato a incontri privati con Obama e con la Clinton, e che Phil Roeder era uno dei nomi più importanti in quel gruppo. Non sorprende affatto quindi che abbia voluto farsi citare nel pezzo contro-Trump dopo la disfatta della Clinton, ma lascia invece sorpresi il fatto che un quotidiano onesto non si sia preoccupato di far conoscere queste coincidenze anche ai suoi lettori. Phil Roeder è piuttosto ben introdotto nei circoli Democratici tanto da meritarsi più di una menzione su WikiLeaks. A maggio 2015 sempre nelle e-mails di Podesta – dopo qualche anno che Roeder era diventato un importante esponente dell’organizzazione politica in Iowa – troviamo un documento con una Hillary Rapid Response in un allegato per alcuni rappresentanti dell’ Iowa con una notarella da “Do Not Distribute” : Così il Daily Democrat dell’ Iowa reconosce che Phil Roeder è uno stratega Democratico, cosa che però USA Today non ha raccontato. USA Today lo qualifica solo come “accademico” e ci tiene a dare assicurazioni che non si tratta di proteste organizzate.
USA Today potrebbe non aver fatto la giusta presentazione di tutti quelli che ha citato nel suo articolo come – del resto – non lo avrebbe fatto nemmeno uno studente del liceo o un attivista di MoveOn. Ma WikiLeaks rivela ancora qualche altro collegamento per questo articolo: USA Today, su WikiLeaks, non è sempre menzionata come estranea agli attivisti. In questa e-mail che è stato “svelata” si dice di un calendario del DNC per una prossima campagna sugli “earned media” che dimostra una completa fiducia nel comitato di redazione di USA Today e su altre organizzazioni che coordineranno i loro programmi e le loro priorità editoriali per soddisfare il DNC. Il DNC tratta i giornalisti, i giornali, i gruppi di attivisti e i PACs come parte integrante della propria campagna. Il DNC non fa nessuna distinzione tra alleati strategici e giornalisti. Questa storiella di USA Today dimostra che il DNC probabilmente ha ragione su questo punto.
Fonte :http://www.zerohedge.com/ 13 Nov. 2016 Link : http://www.zerohedge.com/news/2016-11-13/anti-trump-protests-proof-professional-activist-involvement Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario |