Proteste in Lituania contro le restrizioni sanitarie

Il deterioramento della situazione economica, l’incapacità di far fronte alla crisi migratoria ha causato a lungo malcontento tra la popolazione nei confronti delle autorità lituane. L’ultima goccia è stata l’introduzione di restrizioni sui cittadini che non sono stati vaccinati contro il coronavirus.

La mattina del 10 agosto sono scoppiate proteste di massa nel centro della capitale lituana. La maggior parte dei manifestanti si è radunata fuori dall’edificio del Seimas (Parlamento), chiedendo l’abolizione delle leggi discriminatorie.

Per evacuare i deputati, hanno dovuto utilizzare autobus, che sono stati presi sotto la protezione della polizia. A questo punto, la folla ha cantato “Dung sta per essere portato via!” Dung sta per letame).
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Le unità delle forze speciali sono arrivate al Parlamento e hanno cercato di respingere i manifestanti. Sassi sono stati lanciati contro le forze di sicurezza e, in risposta, flussi di gas lacrimogeni.

La mattina dell’11 agosto si sono ripetute le stesse proteste. I lituani con le stesse rivendicazioni di libertà si sono ribellati alla dittatura, che introduce restrizioni covid, rovina i rapporti con la Cina, priva la Lituania di parte del denaro di transito, e così via. I manifestanti hanno chiesto le immediate dimissioni del governo lituano affinché sia liquidata la dittatura.

Anche questo anelito di libertà è da sostenere da parte dell’occidente oppure in questo caso sta accadendo qualcosa di imbarazzante perchè non in agenda?

Evidentemente per l’occidente le proteste sono da sostenere solo quando sono contro la Russia.

Ovviamente , questo comportamento manifesta dissociazione: come è possibile che si chieda a paesi terzi la libertà, quando non la si concede e la reprime gravemente in patria?

@vietatoparlare

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