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Provocazione di cacciatorpediniere britannico in acque russe, la difesa territoriale spara ‘colpi di avvertimento’

Le navi da guerre NATO sono quasi permanentemente nel mar Nero. Questo è abbastanza noto, ma questa volta una nave della marina britannica, il cacciatorpediniere HMS ‘Defender’ ha decisamente esagerato ed è entrato per tre miglia nelle acque territoriali russe , precisamente in quelle della penisola di Crimea.

Le forze russe hanno sparato e lanciato 4 bombe a frammentazione a prua della cacciatorpediniere britannica Defender che aveva sconfinato in acque della Crimea russa. Londra dice che la propria nave da guerra era in acque ucraine e che non è successo niente. Ma ci sono i video e la geolocalizzazione… Lo scopo dell’azione è evidentemente per rimarcare che la penisola – secondo Londra – è ucraina.

Zakharova: “sgarbata provocazione britannica che sfida il diritto internazionale”

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha denunciato la “sgarbata provocazione britannica che sfida il diritto internazionale” e ha reso noto che l’ambasciatore britannico è stato convocato per protestare contro la “mossa pericolosa” del cacciatorpediniere, Mosca esorta le autorità britanniche a indagare sulle azioni dell’equipaggio della HMS Defender.

La dinamica dell’incidente

L’incidente –  riferisce RT , citando il  ministero della Difesa russo – , “è avvenuto  alle 11:52 ora locale quando la nave della marina britannica è entrata nelle acque territoriali del Paese ed ha percorso 3 km all’interno della frontiera, vicino a Capo Fiolent, in Crimea. La penisola non è riconosciuta dal Regno Unito come terra russa e Londra ritiene che sia territorio ucraino occupato illegalmente”.

Quindi è abbastanza chiaro che si tratta di una chiara provocazione , messa in atto per compiacere all’Ucraina e – nello stesso tempo – per dare una prova di forza in ambito Nato. Di solito dopo una prima dimostrazione, le dimostrazioni si susseguono, innalzando il livello di tensione e rischiando il casus belli.

Con ogni probabilità, la reazione della linea di difesa russa potrebbe essere avvenuta dopo ripetuti richiami, come è la prassi consolidata internazionale. Successivamente, vedendo che la HMS Defender non invertiva rotta “alle 12:06 e alle 12:08, una nave pattuglia di frontiera ha sparato colpi di avvertimento”. Quindi visto anche l’inutilità di questo, alle 12:19, un aereo Su-24m ha eseguito un bombardamento di avvertimento (4 OFAB-250) prima della rotta dell’USS Defender.“. Gli OFAB 250 sono bombe a frammentazione ad alto potenziale.

Infine, RT riferisce che “quattro minuti dopo, alle 12:23, il cacciatorpediniere ha lasciato il territorio russo”.

Londra dopo aver programmato di aumentare il proprio arsenale nucleare del 40% per la ‘minaccia russa’, ora alza il livello di tensione …

La pubblicazione russa rivela che l’unità missilistica britannica sta attualmente conducendo missioni nel Mar Nero e che “prima del recente incidente, la nave era ormeggiata nel porto ucraino di Odessa, dove ha ospitato una cerimonia  alla presenza del ministro britannico per gli appalti della difesa Jeremy Quin e del vice ministro della Difesa dell’Ucraina Alexander Mironyuk”.

“Londra e Kiev hanno concordato un accordo per il Regno Unito per la fornitura di navi da guerra all’Ucraina, e con gli inglesi che si sono anche impegnati ad aiutare il paese a costruire basi navali sul Mar Nero“.

Londra nega ogni cosa (nonostante la geolocalizzazione dei video) e dice che in fondo è territorio ucraino…

Come comincia ad essere usale nella quasi quotidiana  guerra dei nervi contro la Russia, il ministero britannico ha negato che la propria nave sia entrata in acque territoriali russe e che invece il cacciatorpediniere di sua Maestà stava facendo “un passaggio innocente attraverso le acque territoriali ucraine in conformità con il diritto internazionale” .

Allo stesso modo , Londra ha negato che ci sono stati colpi di avvertimento russi e che essi facevano parte di una “esercitazione pianificata”. Ciò è abbastanza patetico vedendo le immagini video , diffuse dalla difesa territoriale russa. Ovviamente , il tono è irridente e il negare i fatti corroborati da prove fotografiche e video è la misura della provocazione .

E’ evidente, anche seguendo il ragionamento del ministero britannico, non si vede come la Russia potesse fare una esercitazione in acque ucraine.

Allo stesso modo, la negazione di Londra è esplicativa del fatto che dette azioni provocatorie continueranno, “non essendo mai avvenute”.

Il tutto appare abbastanza infantile e, nello stesso tempo, inutilmente pericoloso. I nostri popoli non si meritano tutto questo.

@vietatoparlare

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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