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Quando la chiesa cambiò la visione del mondo alla luce del pensiero “moderno”?

C‘è una certa immedesimazione della chiesa ufficiale cattolica con gli ambienti del Grande Reset capeggiati dal Forum di Davos e messe in pratica dalle agenzie dell’Onu e dai leader occidentali? Si direbbe di sì, visto l’assoluta convergenza su molti temi come vaccini, migrazioni, transizione energetica, lotta al CO2, lotta al populismo, al sovranismo etc.

Questo è però sorprendente, perché molti di questi temi immaginano una chiesa universale che comprenda tutte le religioni, mentre la nostra fede dice che Verità rivelata è una sola e solo la Chiesa è depositaria di questa Grazia attraverso la presenza reale di Cristo.

In proposito, un articolo del 2018 della pubblicazione americana conservatrice Church Militant offre un buon numero di riferimenti (citazioni in corsivo) utili a capire meglio se si tratta o meno di una effettiva assimilazione.

Ebbene, viene riportato che il 2018 è un anno fatidico. Sì perché è stato l’anno in cui, per la prima volta, il Vaticano mandò un suo rappresentante all’incontro segreto del Bilderberg.  È noto che questo è un incontro di politici, miliardari e magnati e leader di multinazionali che si sono auto investiti della missione di indirizzare la politica degli stati secondo una visione del mondo massonica, contraria alla fede cristiana.

Church Militant riferisce che “… a partecipare alla riunione fu mandato il cardinale Pietro Parolin. Era l’unico religioso presente all’incontro del 2018, svoltosi dal 7 al 10 giugno a Torino. La presenza del cardinale non fu pubblicizzata dal Vaticano, anche se diverse fonti ne confermarono la sua partecipazione”.

E precisa: “La controversa conferenza è stata fondata nel 1954 dal membro del Partito Laburista Denis Healey (un uomo noto per la sua vasta rete di contatti con i socialisti in tutta Europa), Joseph Retinger (fondatore del Movimento Europeo , la lobby che ha portato alla formazione dell’Unione Europea) , David Rockefeller ( difensore multimiliardario di “una struttura globale, politica ed economica più integrata“) e il principe Bernhard dei Paesi Bassi (primo presidente del World Wildlife Fund e responsabile  di aver provocato una crisi costituzionale nel suo paese).

Ogni anno, circa 150 membri delle élite politiche europee e nordamericane si riuniscono con figure finanziarie, industriali e dei media per discutere di questioni mondane secondo la Chatham House Rule, il che significa che i partecipanti possono utilizzare le informazioni ricevute ma non possono rivelare l’identità di uno qualsiasi degli oratori. La stampa non è gradita e i resoconti di giornalisti che sono stati molestati dalla polizia mentre cercavano di coprire l’incontro sono comuni.

Tra i temi trattati nel 2018 c’erano il populismo in Europa, la disuguaglianza, le elezioni di medio termine negli Stati Uniti, la Russia, il lavoro nel futuro, l’intelligenza artificiale, la leadership globale degli USA, il libero scambio e il mondo nell’era della “post-verità”Poiché quell’anno il “populismo” era il primo tema all’ordine del giorno (l’anno precedente era l’8°), è lecito ritenere che la presenza di Parolin fu fondamentale per la discussione sul nuovo governo “populista” in Italia, il cui programma fece reagire con apprensione l’Unione Europea e il Vaticano, soprattutto per il suo approccio all’ondata migratoria che stava travolgendo l’Italia dal 2011″.

Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, aveva affermato : “Dobbiamo salvaguardare i diritti degli africani in Italia”.

Anche su questa posizione di Juncker, il Vaticano non tardò ad abbracciarne le tesi. Viene rivelato che “il cardinale Gualtiero Bassetti, capo della Conferenza episcopale italiana, mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e mons. Nunzio Galantino, segretario della Conferenza episcopale italiana,  espressero le loro preoccupazioni per il futuro trattamento riservato dall’Italia ai migranti e per una possibile uscita dall’Unione europea”.

Non si notano più molte differenze rispetto alla posizione di Soros: “Anche l’investitore ungherese-americano George Soros, il magnate noto per aver finanziato cause progressiste in tutto il mondo, si preoccupò dell’ascesa del populismo in Italia. Soros (che ha partecipato a precedenti incontri del Bilderberg) partecipò al Festival dell’Economia di Trento il 3 giugno, dove accusò Matteo Salvini (allora nuovo ministro dell’Interno e segretario nazionale Lega Nord) di essere finanziato da Vladimir Putin. In un articolo  per il Corriere della Sera, Soros affermò che “le politiche migratorie imperfette dell’Unione Europea hanno imposto all’Italia un onere ingiusto”.

Proseguendo, la pubblicazione ricorda che “il deputato europeo Mario Borghezio, della Lega, scrisse una lettera aperta a papa Francesco”:

Gli incontri del Bilderberg… sono un appuntamento importante per le forti potenze globaliste. … La presenza del cardinale Parolin ha colpito l’opinione pubblica. … Santità, non ritiene urgente e necessario chiarire che la sua presenza non significa avallo dei principi e degli obiettivi… del Club Bilderberg.

In particolare, viene riferito che “le Compagnie petrolifere come BP, Total e Shell erano presenti in forza all’incontro del Bilderberg” di quell’anno. Si apprende anche che la Pontificia Accademia delle Scienze e dall’Università di Notre Dame dall’8 al 9 giugno organizzò nello stesso periodo dell’incontro del Bildeberg  a Roma un convegno intitolato Transizione energetica e cura della nostra casa comune“. Il convegno si svolse in Vaticano a porte chiuse  e vide la partecipazione di importanti investitori e dirigenti petroliferi”.

Erano presenti i rappresentanti delle più grandi multinazionali che concentrando potenza e ricchezza nel mondo (dragando la linfa vitale di interi popoli e influenzando le politiche degli stati): “erano presenti anche Ernest Moniz, ex segretario all’Energia sotto l’amministrazione Obama, e Larry Fink, presidente di BlackRock. BlackRock è il più grande fondo di investimento del pianeta ed è stato descritto dal Corriere della Sera come “la roccia invisibile che governa il mondo”. L’unica persona che ha rifiutato l’invito a causa di altri impegni è stato il CEO della Royal Dutch Shell, Ben Van Beurden, che stava partecipando alla riunione del Bilderberg”.

La presenza “casuale” dell’incontro in Vaticano è stata messa in dubbio da La Nuova Bussola Quotidiana: “Dalla pubblicazione della Laudato Si’… questi incontri di alto rango si svolgono in Vaticano… ma curiosamente sono tutti rigidamente segreti: nessun dibattito è ammesso, come è sempre stata la tradizione della Pontificia Accademia delle Scienze. Quello che succede qui è semplicemente la promozione di un’agenda”.

Nella Chiesa si notano una serie di fatti registrati dalla cronaca quotidiana, in costante e progressivo aumento. Essi sembrano quasi sposare quanto che quanto affermato da Steven C. Rockefeller nel 1997: “Se le religioni devono svolgere un ruolo costruttivo come membri della comunità emergente del nuovo mondo, anche loro devono ricostruire le loro visioni del mondo e l’etica alla luce del pensiero ecologico”.

Considerazioni

È innegabile che esiste una certa omogeneità tra talune importanti esternazioni pubbliche del Pontefice e l’agenda di questi ambienti che hanno accumulato un enorme potere sulla terra.
La domanda è ovviamente se le due cose siano intercambiabili. E se non lo sono, perché la Chiesa aiuta ed appoggia queste organizzazioni e la diffusione di questa falsa concezione della vita e del mondo?

Credo che ci sia molto bisogno di pregare in tempi come questi. Si tratta di un periodo storico importante, in cui esiste il rischio reale di vedere annullati improvvisamente secoli di storia e di memoria. Nello stesso tempo, appunto per questo, viene richiamata la responsabilità personale e la fedeltà al carisma.  Abbiamo presente che ci è stato promesso che quando Dio manda la prova, è per una purificazione, da cui solo potrà nascere una fedeltà ed una coscienza più grande.

Credo che l’obbedienza al Pontificato ed all’istituzione della chiesa sia essenziale, ma questo non deve precludere di vedere ciò che la realtà ci pone davanti. Non escludere nulla di ciò che ci accade e riconoscere la sacralità della vita e l’immanenza di Dio nella storia. Questo è in fondo possibile solo con la conversione del cuore, perché richiede umiltà e domanda incessante.

Patrizio Ricci – Vp News

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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