Mentre i media mainstream continuano a rassicurarci con notizie filtrate e ben confezionate, emergono realtà che dovrebbero farci riflettere. Russia Today, censurata in Occidente non perché diffonde fake news—come vorrebbero farci credere—ma perché in tempi di guerra l’informazione diventa il primo campo di battaglia, ci informa che nel 2024 l’esercito russo riceverà dieci volte più droni rispetto all’anno precedente. L’annuncio arriva direttamente dal presidente Vladimir Putin durante una riunione della Commissione militare-industriale sullo sviluppo di sistemi aerei senza pilota.
Secondo Putin, nel 2023 le Forze Armate Russe hanno ricevuto circa 140.000 droni di vario tipo, e la produzione è in aumento esponenziale. “Quest’anno, si prevede che la produzione di droni aumenterà di diverse volte, o per essere più precisi, di quasi dieci volte”, ha dichiarato. Non contento di dominare i cieli con UAV avanzati, Putin ha aggiunto che stanno espandendo la gamma di sistemi senza pilota, includendo anche imbarcazioni autonome. “Il compito chiave è produrre un’ampia gamma di veicoli aerei senza pilota e avviare la produzione in serie di questa promettente tecnologia il più rapidamente possibile”, ha spiegato, sottolineando l’importanza di soddisfare pienamente le esigenze militari e potenziare le capacità tecniche attraverso l’intelligenza artificiale.
Nel frattempo, dall’altra parte dell’oceano, gli Stati Uniti sembrano impegnati in altre priorità. I social media sono esplosi dopo che la First Lady, Jill Biden, ha partecipato a quella che potrebbe essere una delle ultime riunioni di gabinetto del presidente Biden alla Casa Bianca. Mentre il presidente ha parlato per soli due minuti, la First Lady ha preso la parola per quattro minuti e mezzo, leggendo da un raccoglitore sulle iniziative per la salute materna. Alcuni si chiedono chi stia realmente guidando l’amministrazione, ma forse è solo una questione di famiglia.
Il New York Post ha sottolineato come Jill Biden sia considerata “la First Lady più influente dai tempi di Edith Wilson”, che di fatto gestiva gli affari di stato dopo l’ictus del marito, il presidente Woodrow Wilson, nel 1919. Certo, sono solo coincidenze storiche che non dovrebbero destare preoccupazione.
Ma mentre ci distraiamo con questi dettagli, passano inosservate decisioni ben più significative.
Elezioni 2016 : l’FBI ha tratto in inganno il Congresso sul dubbioso dossier Steele, alimentando una frenesia mediatica che mirava a distruggere Donald Trump. Questo dossier, che sosteneva che Trump fosse un agente russo, è stato smentito, ma ha preparato il terreno per attacchi incessanti alla sua presidenza.
Hunter Biden Laptop : durante le elezioni del 2020, 51 ex funzionari dell’intelligence hanno pubblicamente denunciato la storia del laptop di Hunter Biden del New York Post come disinformazione russa. Tuttavia, come rivelato dalla Commissione giudiziaria della Camera, i dipendenti dell’FBI sapevano che il laptop era legittimo , ma hanno comunque fatto pressione sulle aziende di social media affinché lo sopprimessero.
Censura durante il COVID-19 : la lettera di Mark Zuckerberg al rappresentante Jim Jordan nell’agosto 2024 ammetteva di essersi piegato alle pressioni dell’amministrazione per censurare i post sul COVID-19. Ciò evidenzia un modello più ampio di censura e manipolazione.
Processi di impeachment : l’incessante tentativo di mettere sotto accusa Trump, nonostante la sua assoluzione, è stato un altro chiaro esempio dell’interferenza dello Stato profondo nella democrazia.
Processi 2023-2024 : i continui attacchi legali contro Trump in diversi stati non riguardano solo la responsabilità legale: sono mosse strategiche per prosciugare le sue risorse, distrarre la sua campagna e rovinare la sua reputazione.
Durante il weekend del Labor Day del 2024, mentre il presidente Biden si godeva una meritata vacanza al mare, l’amministrazione ha preso la decisione senza precedenti di sequestrare l’aereo personale del presidente venezuelano Maduro. Un’azione audace che sicuramente contribuirà alla pace mondiale…
Inoltre, in momenti critici in cui le forze statunitensi erano impegnate in conflitti all’estero, il Segretario della Difesa Lloyd Austin è scomparso dalla vista pubblica, con la sua posizione sconosciuta persino al suo vice. Ma non preoccupatevi, probabilmente stava semplicemente godendosi un po’ di riposo.
Tutto questo e molto altro, solleva una domanda: chi sta realmente prendendo le decisioni cruciali che influenzano le dinamiche globali? È davvero rassicurante pensare che le sorti del mondo siano nelle mani di pochi eletti che agiscono nell’ombra, mentre i leader ufficiali si occupano di questioni secondarie?
È evidente che stiamo assistendo a una nuova spirale di tensioni internazionali, alimentate non tanto da genuine preoccupazioni per la sicurezza globale, quanto piuttosto dagli interessi economici di pochi conglomerati industriali bellici e dei super ricchi. La pace e il bene comune sembrano essere diventati merce di scambio in un gioco di potere dove l’unico obiettivo è il profitto.
Forse è giunto il momento di smettere di essere spettatori passivi e di iniziare a chiedere maggiore trasparenza e responsabilità ai nostri governanti. Non possiamo permettere che le decisioni che influenzano il nostro futuro vengano prese senza il nostro consenso e, soprattutto, senza il nostro interesse al centro.
La questione non è se siamo in grado di gestire la verità, ma se siamo disposti ad agire prima che sia troppo tardi.