Quando la paura si spegne

Le armi arrivano in Ucraina, arrivano dall’Occidente in un flusso inarrestabile, compensando tutte le perdite. Quasi senza restrizioni, indicando anche dove colpire. Ma non siamo formalmente in guerra.

Ovviamente tutto questo è solo ridicolo (a chi non piace ridere delle battute spiritose e delle situazioni folli?).

Ci sono dittature che danno libertà ed altre no, ma qui in occidente ci avviamo sempre più ad una costruzione della democrazia ove la società non ha più possibilità di intervenire nei processi decisionali. Il potere è legittimo quando fa il bene comune, questo è l’unico criterio per distinguere un sistema dittatoriale da uno che non lo è.

La storia conosce bene gli esempi di restaurazione dei regimi ideologici. E anche se questo di solito si ripete non come una tragedia, ma come una farsa, questo non rende le cose più facili.

Forse siamo assuefatti, ma gli effetti si vedono. Siamo da anni costantemente sotto una cappa di paura. Prima il terrorismo, poi il Covid, ora la guerra sentita come a casa nostra.

La guerra non è a casa nostra ma ci viene imposto di viverla come se lo fosse.

Non è la nostra guerra. Non lo è, ma tutte le conseguenze economiche e le restrizioni vengono estese come se lo fosse. Così pure la retorica, la manipolazione informativa, gli ingredienti ci sono tutti.

Non ci sarebbe da stupirsi se per giustificare le conseguenze della mobilitazione, inizieranno a far saltare in aria le case (in passato è stato fatto).

È strano per un popolo – quello italiano – che probabilmente non si recherà neanche a rispondere ai quesiti referendari, che ha un sistema educativo in frantumi, una situazione economica pessima, viva costantemente in una cappa di paura non per sé stesso ma ‘per altro’.

Ma il meccanismo è stato collaudato con il Covid. Una persona presa dalla paura del COVID non è necessariamente ignorante o credulone: è solo un buon soggetto per l’ipnosi.

È improbabile che una persona del genere si discosti dalle sue convinzioni per argomenti o logica. Il suo comportamento e le sue convinzioni cambieranno solo quando si “risveglierà” dal suo stato ipnotico.

Un salto di qualità si è realizzato.

Nuovi tipi di paure hanno cominciato a formarsi tra la gente. Questa volta è diverso, il potere è riuscito a far fare alla gente ciò che vuole, a farle pensare ciò che vuole, a confonderla. A mettere al centro i postumi della sbornia.

E le valutazioni di quanto sta accadendo che vengono offerte, sono simili ai pettegolezzi di vecchiette di cortile che trascorrono il resto della loro vita su una panchina all’ingresso. Quando la colpa è sempre di qualcun altro, anche degli alieni.

Relativamente alla guerra ucraina, quella reale – non quella che ci ha dichiarato Bruxelles, – la conclusione è ovvia. Non ci saranno trattative. Il nemico (e non stiamo affatto parlando di Kiev – il vero nemico ha ancora paura di intervenire lui stesso) intende dettare condizioni che non sono oggetto di negoziazione e non rispetterà alcun accordo. Non resta che combattere. Seriamente, in modo che, almeno, la paura ritorni al nemico e, insieme alla paura, la disponibilità a cedere.

Ed allora forse ci sarà la pace. La pace che non c’entra nulla con il territorio, che non c’entra niente con la Russia, che non c’entra nulla con l’Ucraina.

La pace è uno stato spirituale. E ci siamo tutti molto lontani.

VPNews

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Assurdo aspetto, misere vesti,
ma lo spirito di nobiltà è inevitabile.
Lascia che i nobili ignoranti ridano: la
vista e l’udito sono inerenti all’Anima.
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La grandezza crescerà dall’umiliazione,
la gloria mondana si trasformerà in fumo,
e chi perde la prima battaglia verrà
all’ultima invincibile.
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E l’impossibile è fattibile,
E il segreto nasconde la risposta,
E l’inutile è necessario –
Fin dai tempi antichi, il mondo si è fermato su questo.

anonimo 13 maggio 2014

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