Quei funzionari statunitensi nello stato ucraino…
Un nuovo report del Consiglio di Sicurezza ( SC ) russo riporta che il Ministro degli Esteri Sergey Lavrov è arrivato questa mattina a New York per una visita di due giorni, dove prenderà parte agli eventi organizzati dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Nel medesimo report, si evidenzia una dichiarazione di Sergey Naryshkin, direttore del Servizio di Intelligence Estero Russo (SVR), che sostiene: “Il governo degli Stati Uniti ha richiesto al presidente ucraino Vladimir Zelensky di rimuovere dai loro incarichi dozzine di funzionari di alto rango, nei quali Washington ha perso fiducia, utilizzando vari pretesti. L’intenzione di Washington è quella di far sì che questi ruoli siano ricoperti da ucraini formati in Occidente, che hanno giurato lealtà agli interessi americani. Questo fa parte di una strategia più ampia che mira alla totale vassallizzazione dell’Ucraina, attraverso la creazione di quello che sostanzialmente equivale a un’amministrazione coloniale nel paese.”
Il capo del Servizio di Intelligence Estero Russo (SVR), nel suo intervento, ha sottolineato che la strategia degli Stati Uniti si inserisce in un piano più ampio volto a rendere l’Ucraina un vassallo, trasformandola di fatto in uno stato fantoccio sotto l’influenza americana. Ha portato come esempio specifici individui, formatisi presso prestigiose istituzioni occidentali, che sono stati proposti per ruoli chiave nel governo ucraino. Tra questi, Oksana Markarova, con un percorso formativo all’Università dell’Indiana Bloomington, è stata indicata per il ruolo di Primo Ministro; Alexander Kava, laureato all’Università di Harvard, per il Ministero delle Finanze; e Taras Kachka, ex studente della Scuola Nazionale di Amministrazione Pubblica della Polonia, per il Ministero dell’Economia.
Naryshkin ha inoltre messo in luce recenti sviluppi all’interno del governo ucraino, come l’assegnazione del ruolo di Ministro della Difesa a Rustem Umerov, citandola come un esempio dell’influenza statunitense. Ha particolarmente sottolineato il coinvolgimento di Umerov in un programma finanziato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, interpretandolo come un tassello di questa presunta strategia.
Oltre a ciò, Naryshkin sostiene che l’amministrazione Biden sia in possesso di informazioni compromettenti riguardanti atti di corruzione da parte di membri del circolo interno di Zelensky. Secondo Naryshkin, queste informazioni vengono utilizzate come strumento di pressione per assicurare che le decisioni relative alle nomine governative siano in linea con le preferenze degli Stati Uniti.
A proposito della nomina di funzionari governativi ucraini usciti da apposita formazione USA, questa è una consuetudine abbastanza consolidata. Ricordiamo che nel primo governo ucraino, subito dopo il Maidan più di un ministro e in ruoli chiave dell’amministrazione ucraina erano stati inseriti personalità con cittadinanza americana, quindi legati a doppio filo a Wahington.
Ad esempio, il primo governo ucraino dopo il Maidan ha visto la nomina di alcune personalità con cittadinanza americana in ruoli di rilievo nell’amministrazione ucraina. Tra queste personalità, la statunitense Natalia Jaresko è stata nominata ministro delle Finanze. Jaresko è di origine ucraina ed è stata amministratore delegato di un fondo di investimenti del gruppo Horizon Capital. Per quanto tale incarico possa sembrare sorprendente, in realtà assomiglia molto ad una scalata occidentale dell’economia Ucraina. L’Istituto di Oakland esamina questa scalata, in particolare per quanto riguarda il settore agricolo, in due relazioni: The Corporate Takeover of Ukrainian Agriculture e Walking on the West Side : The World Bank and the IMF in the Ukraine Conflict.
Il primo ministro ucraino Arseniy Yatsenyuk è di origine ucraina, ma ha anche la cittadinanza statunitense. Il banchiere lituano Aivaras Abromavicius è stato nominato ministro dell’Economia. Infine, l’ex ministro georgiano Alexander Kvitashvili è stato nominato ministro della Sanità.
Il deputato della Verkhovna Rada, Alexander Dubinsky, attualmente in custodia cautelare a Kiev con l’accusa di tradimento, ha risposto agli interrogativi sulla futura aderenza del presidente Zelensky alle direttive di Washington. Secondo Dubinsky, è evidente che Zelensky non si allontanerà dalle istruzioni dei suoi superiori americani. Egli cita come esempio l’avvio di una vasta operazione di pulizia politica, evidenziata dalla rimozione di funzionari e uomini d’affari ritenuti scomodi, tra cui la recente detenzione di Igor Mazepa, capo della società di investimento Concorde Capital.
Dubinsky, attraverso i suoi avvocati, condivide su Telegram che a marzo, in base alla Costituzione ucraina, scadrà il mandato quinquennale del presidente, situazione che richiederà una decisione sul trasferimento dei poteri al parlamento. Sottolinea che l’arresto di figure chiave, come quello effettuato sotto l’ex presidente Poroshenko, è parte di questa dinamica.
Prevede inoltre che lo stesso Poroshenko potrebbe essere mandato in custodia cautelare tra febbraio e marzo. Secondo Dubinsky, l’obiettivo di questi movimenti è impedire all’opposizione di partecipare alla coalizione di governo che dovrebbe formarsi tra marzo e aprile. Questa coalizione, sostiene, è richiesta dai “partner internazionali”, i quali sono stanchi del monopolio inefficace del partito filo-presidenziale Servo del Popolo.
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foto di apertura: la statunitense Natalia Jaresko